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Con la consulenza della Dott.ssa Monica Giuffrè**, Biologa Nutrizionista
Sottoporsi a un intervento di chirurgia dell’obesità significa anche cominciare a mettere in atto dei cambiamenti nel proprio stile di vita, sia dal punto di vista alimentare, dell’attività fisica e del comportamento. Il paziente dovrà lavorare e impegnarsi proprio sugli aspetti più critici emersi durante la fase di valutazione preoperatoria. “È fondamentale mettere subito in atto questi cambiamenti, per iniziare con il piede, cioè l’impegno giusto. Come sottolineato più volte l’intervento non è una bacchetta magica, non fa il 100% del lavoro, aiuta a risettare la situazione, dà una chance in più alla persona affinché possa cambiare stile di vita. La parte più importante la fa il paziente che è il protagonista assoluto di tutto il percorso, artefice dei propri progressi sin dall’inizio” sottolinea la Dott.ssa Monica Giuffrè, Biologa Nutrizionista, biologa nutrizionista e specialista in scienze dell’alimentazione nel team diretto dal Dr. Vincenzo Borrelli, specialista in chirurgia generale, chirurgia bariatrica e metabolica.
Dott.ssa Giuffrè, come avviene la riabilitazione nutrizionale dopo un intervento di chirurgia bariatrica?
“La maggior parte degli interventi di chirurgia bariatrica prevede la riduzione del volume dello stomaco con la creazione di una piccola “tasca” gastrica. A causa del ridotto volume e dell’infiammazione gastrica post-operatoria, l’ingestione di cibi solidi è impossibile dei primi giorni dopo l’intervento.
Per minimizzare o evitare il rigurgito e il vomito, la riabilitazione nutrizionale post-bariatrica consiste in un graduale “svezzamento” che prevede l’assunzione di alimenti liquidi e semiliquidi durante le 4 settimane (1+3 settimane) successive all’intervento. È una prassi necessaria per evitare traumi in presenza di protesi o suture, che favorisce la riabilitazione funzionale dello stomaco.
È uno “svezzamento” diverso da quello dei neonati perché in questo caso la persona con obesità deve mangiare solo quello che sente di voler mangiare, seguendo il suo nuovo senso di sazietà che arriva molto più precocemente dopo l’intervento. La collaborazione del paziente è fondamentale in queste quattro settimane per iniziare la rieducazione alimentare con la giusta motivazione”.
Si inizia da una dieta liquida, vero? Qual è la progressione da seguire fino alla dieta solida?
“Subito dopo l’intervento bariatrico, per una settimana il paziente seguirà una dieta liquida, seguita da 2-3 settimane di dieta semiliquida, in base alla sintomatologia del singolo paziente e al tipo di intervento: nel caso del bendaggio se ne possono fare anche solo due, nel caso della sleeve gastrectomy chiediamo al paziente che segua almeno tre settimane di dieta semiliquida. Questo perché? Perché il paziente ha uno stomaco appena “confezionato” ex novo, dove c’è una sutura fresca o l’inserimento di una protesi e quindi bisogna dare il tempo alla tasca gastrica (“sleeve”) di riprendere tutte le funzioni e di abituarsi alla nuova conformazione o al corpo estraneo, in caso di protesi.
Dopo bypass gastrico, il periodo di svezzamento alimentare è più breve: in genere, dal terzo al quindicesimo giorno post-intervento, il paziente comincia gradualmente ad assumere la dieta semisolida.
Passate le 2-3 settimane di dieta semisolida si inizia la dieta solida che dovrà essere seguita per sempre e lo sottolineo perché è un aspetto molto importante per il successo dell’intervento e soprattutto per il mantenimento della perdita di peso nel tempo. La dieta solida è da favorire perché i cibi solidi consentono un più precoce senso di sazietà che aiuta a mantenere nel tempo la perdita di peso ottenuta con dell’intervento”.
Com’è strutturata la dieta liquida che consigliate abitualmente?
In genere, nella prima settimana post-intervento, consigliamo una dieta a base di soli liquidi, strutturata nel seguente modo:
COLAZIONE: latte scremato/tè/orzo/camomilla + 1 cucchiaino di zucchero
PRANZO: brodo vegetale + parmigiano grattugiato
CENA: brodo vegetale + parmigiano grattugiato
SPUNTINO: yogurt da bere/ mousse alla frutta
CONDIMENTO: 10 g di olio extravergine di oliva (olio evo)
BEVANDE: acqua, tisane, infusi, integratori di sali minerali
L’obiettivo di questa prima settimana è quello di abituarsi alla nuova condizione e di capire soprattutto quando insorge il senso di sazietà, che – come detto (ed è un bene!) – tenderà a sorgere prima rispetto alla condizione precedente l’intervento.
E la dieta semiliquida?
Con la dieta semiliquida si introducono gradualmente alcuni alimenti di facile preparazione, masticazione e digestione; quella che consigliamo si struttura in questo modo:
COLAZIONE: latte parzialmente scremato/tè/orzo 2 fette biscottate/biscotti secchi
PRANZO: pastina in brodo vegetale + parmigiano grattugiato
CENA: carne magra/prosciutto cotto/pesce tritati in alternativa formaggio cremoso o uova o legumi
SPUNTINO: yogurt o frutta cotta/frullata o mousse alla frutta
CONDIMENTO: 10 g di olio extravergine di oliva (olio evo)
CIBI/BEVANDE
CONSIGLIATI: acqua (1 litro al giorno), tisane, infusi, omogeneizzati, purè di patate, passato di verdure, integratori di sali minerali
“In genere, ai nostri pazienti vengono fornite anche delle porzioni orientative sulla base della singola condizione per facilitare la presa di confidenza con la propria rieducazione alimentare ma sono appunto indicative per dare un limite che non va superato ma che può anche essere non raggiunto, in base alle sensazioni del singolo paziente. Magari indico 20 grammi di pastina in brodo ma alcuni pazienti preferiscono mangiarne 10 grammi almeno all’inizio, per assecondare il proprio senso di sazietà. L’importante è che il paziente non superi i 20 grammi, tenendo anche conto che per qualsiasi domanda siamo sempre a disposizione.
Anche se si tratta di una dieta semiliquida io insisto perché vengano consumate proteine alla sera, secondo la Piramide Alimentare dopo Intervento Bariatrico che noi applichiamo, in modo che il paziente cominci da subito a prendere questa buona abitudine che sarà poi da mantenere nella dieta solida.
E, infine, una terza fase, con una dieta solida che dovrà durare per sempre…
Infatti, passate le quattro settimane di dieta liquida e semiliquida, il paziente passa – sempre gradualmente – alla dieta solida che dovrà durare per sempre, strutturata in tre pasti principali e due spuntini. Ci tengo a sottolineare ancora una volta quanto sia importante favorire il ritorno alla dieta solida e il suo mantenimento che consente un più precoce senso di sazietà. Di seguito alcuni consigli indicativi che forniamo ai nostri pazienti. È molto importante che si mangi sempre al pasto (compresi gli spuntini previsti) e mai fuori dal pasto.
COLAZIONE: latte parzialmente scremato o yogurt con n. 3 fette biscottate/biscotti secchi
PRANZO: pasta/riso/pane + verdure/legumi in alternativa secondo piatto a scelta
CENA: carne magra o uova o pesce o formaggio o salumi
SPUNTINO: frutta fresca o yogurt alla frutta
CONDIMENTO: 20 g di olio extravergine di oliva (olio evo)
BEVANDE: 1 litro e mezzo di acqua al giorno, lontano dai pasti
Per concludere, ci sono dei consigli comportamentali da sottolineare?
La cosa importante da sottolineare è che raggiunta questa fase il paziente può seguire, occasionalmente – certo non sempre – una dieta libera, che cosa significa? Significa che se una sera ha voglia di mangiare una pizza con gli amici, non dovrà più rinunciare e potrà progressivamente riappropriarsi di una vita sociale normale e sappiamo quanto mangiare insieme rappresenti un momento di grande aggregazione e soddisfazione, ovviamente non di routine e sempre rimanendo nelle piccole porzioni sufficienti per provocare il senso di sazietà, senza andare oltre altrimenti si vanificano i risultati raggiunti con tanta fatica.
Con un po’ di buon senso, di consapevolezza e rispetto dei cambiamenti fisici indotti dall’intervento per dimagrire, il paziente può avere una vita di relazione normale, senza doversi privare di troppe cose, ma allo stesso tempo deve imparare a saper scegliere, saper capire quando è meglio non esagerare e grazie all’intervento può imparare a riconoscere quando è sazio e questo dovrebbe rendergli più semplice l’autogestione delle sue emozioni nei confronti del cibo.
Infine, riassumiamo alcuni consigli comportamentali che possono rivelarsi molto utili in questa fase delicata per seguire al meglio la dieta post-bariatrica, non dilatare troppo la sacca gastrica, favorire un precoce senso di sazietà, ottimizzare i risultati dell’intervento,
- Evitare il fai da te e attenersi ai consigli del proprio team
- Evitare sempre i pasti abbondanti: durante la giornata, frazionare la dieta in 3 pasti principali e 2-3 spuntini
- Assumere cibi e bevande a temperatura moderata. Alimenti troppo caldi possono favorire l’infiammazione dello stomaco
- Non bere durante i pasti e per almeno mezz’ora/un’ora prima e dopo ogni pasto
- Evitare bevande e acqua gassate e zuccherate
- Limitare gli alimenti che abbiamo incorporato aria durante la preparazione
- Mangiare sempre lentamente, a piccoli bocconi, facendo pause tra un boccone e l’altro
- Introdurre gradualmente ciascun alimento solido nuovo, se dà fastidio evitarlo e riprovarci più avanti. Occorre ascoltare le proprie sensazioni.
- Imparare a riconoscere il proprio senso di sazietà e smettere di mangiare non appena ci si sente sazi (un aspetto davvero importante per mantenere a lungo i risultati ottenuti)
- Non sdraiarsi subito dopo un pasto, per evitare il rischio di reflusso e digerire meglio
- Assumere regolarmente gli eventuali integratori di vitamine e sali minerali prescritti che variano in base all’intervento bariatrico
- Svolgere appena possibile una graduale attività fisica per favorire la perdita di peso. Non si chiede di diventare dei campioni ma di essere costanti
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References
– Silvia Bettini, Anna Belligoli, Roberto Fabris, Luca Busetto – Diet approach before and after bariatric surgery. Reviews in Endocrine and Metabolic Disorders (2020) 21:297–306
– Antje Dammas Machado, Asja Friedrich, Klaus Michael Kramer et al. Pre- and Postoperative Nutritional deficiencies in obese patients undergoing laparoscopic sleeve gastrectomy. Obes Surg 2012 22: 881-889
– Favretti F, O’Brien PE Dixon JB – Patient management after LAP-BAND placement. The American Journal of Surgery 184 (2002) 38S-41S
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– ASMBS Allied Health Nutritional Guidelines for the Surgical Weight Loss Patient. Surgery for Obesity and Related Diseases 4 (2008) S73-S108
**La Dott.ssa Monica Giuffrè è biologa nutrizionista e specialista in scienze dell’alimentazione. Sin dall’inizio della sua attività professionale ha sviluppato un forte interesse per le problematiche nutrizionali legate all’obesità e al percorso di chirurgia bariatrica. Attualmente svolge la sua attività nel team diretto dal Dr. Vincenzo Borrelli, specialista in chirurgia generale, chirurgia bariatrica e metabolica.
È autrice e co-autrice di numerose pubblicazioni, con particolare interesse per la nutrizione postchirurgia bariatrica.