La storia di Don Giovanni, parroco di Tempera, L’Aquila

Un racconto di eccellenze scientifiche e umane della Divisione di Chirurgia universitaria e del nuovo Centro per l’obesità dell’Ospedale San Salvatore, L’Aquila.

Questa è la storia toccante di Don Giovanni Gatto (detto affettuosamente don Giò), parroco di Tempera, un prete fuori dagli schemi sempre pronto a sorprendere con le sue azioni eclatanti. Tutto il paese gli è stato vicino per suoi problemi di salute che oggi vuole raccontare per stimolare anche altre persone obese a non mollare mai e a non darsi mai per vinte.

Incredibilmente uscito vivo dal drammatico terremoto del 6 aprile 2009, ha combattuto con gli abitanti di Tempera per la ricostruzione del centro storico, sempre in prima fila davanti a tutti. Ecco che cosa ci ha raccontato.

 

La storia di don Giò

“Da circa 20 anni soffrivo di grave reflusso gastroesofageo, ernia iatale consistente, colite grave microscopica – linfocitica, sindrome metabolica e obesità grave di tipo patologico-metabolica. Avevo sempre dei dolori all’addome e bruciori forti di stomaco e, per tirare avanti, quando non ne potevo più, assumevo contemporaneamente 6 pastiglie di Buscopan da 500 mg per calmare i dolori, inoltre mi venivano degli attacchi improvvisi di febbre alta. Nel febbraio 2008, dopo essere finito al pronto soccorso dell’Ospedale di L’Aquila per i dolori atroci, una cara dottoressa mi ordina urgentemente una gastroscopia e colonscopia con biopsie, da fare presso la gastroenterologia di L’Aquila che, nel 2008 era diretta dalla mia conterranea prof.ssa Chiaramonte. La prof.ssa Chiaramonte, insieme alla sua equipe, mi fanno gli esami endoscopici suindicati e confermano le diagnosi e sintomi di cui sopra. Inoltre, dall’esame istologico trovarono qualcosa di serio, una patologia autoimmune. Purtroppo le terapie farmacologiche non fecero effetto e, nel febbraio 2009 mi operai in un ospedale ad alta specializzazione fuori dell’Abruzzo, presso un reparto di Chirurgia gastroenterologica; vengo operato per ernia iatale e tubulizzazione gastrectomica sleeve, ma riesco a risolvere solo il problema della febbre alta e, in parte, risolvo solo qualche problema metabolico. Purtroppo si dimenticarono di togliere l’ernia iatale e non confezionarono bene lo stomaco, così il grave reflusso peggiorò e iniziai a soffrire di dumping sindrome, ovvero, cali della glicemia improvvisi e pericolosi.

Arriviamo così al maggio 2012 e, vengo di nuovo sottoposto a un intervento chirurgico di conversione e correzione, presso un reparto di chirurgia bariatrica – gastroenterologica di un altro ospedale ad alta specializzazione fuori dell’Abruzzo. Purtroppo, subito dopo l’intervento di bypass gastrico su ansa alla roux e iatoplastica, che si esegue per i tumori e i problemi metabolici gravi, compare un’emorragia gastrica, mi tagliano in aperto per fermare urgentemente il sangue; subito dopo entro in coma farmacologico per circa 30 ore. Dopo tale intervento, riesco soltanto a risolvere il problema della deglutizione difficile ma, peggiorano i fenomeni di dumping sindrome e metabolici.

Dal novembre 2015, inizio ad avere forti nausee, vomito, bocca amara e colite. A gennaio 2016, decido per disperazione, di rivolgermi al prof. Gianfranco Amicucci e al dott. Marino Di Furia della Chirurgia Universitaria di L’Aquila. Entrambi i medici, insieme alla splendida equipe – senza volere un soldo – con tanta umanità e urgenza, prendono a cuore il mio caso e, mi fanno fare degli accertamenti ed esami endoscopici. Il 29 gennaio 2016, il Prof. Gianfranco Amicucci, decide di operarmi perché c’erano tutti i parametri scientifici. Altri ospedali fuori dell’Abruzzo, ad alta specializzazione, si rifiutarono di operarmi perché, dissero che il mio caso clinico era delicato e complesso. Ebbene il 25 febbraio 2016, il Prof. Amicucci, dopo circa 7 ore di intervento chirurgico, riesce ad asportarmi una parte di stomaco inesplorabile endoscopicamente e a rischio cancro, mentre, a livello metabolico-bariatrico-gastroenterologico, mi allunga il bypass gastrico di 160 cm.

 

Finalmente, dopo anni, sono riuscito ad andare al bagno regolarmente, ho già perso circa 12 kg, ho sospeso la pastiglia per l’ipertensione, non ho più vomito, ne diverticolite, ne colite e, i valori metabolici si stanno normalizzando!!! Evviva!!! Spero che l’eccellenza del nuovo Centro di Chirurgia bariatrica dell’Università di L’Aquila, diretta dal Prof. Gianfranco Amicucci, venga messa presto in risalto sia a livello regionale che nazionale!!

Ringrazio Gesù, perché mi ha fatto conoscere in modo provvidenziale il Dott. Marino Di Furia, il Prof. Amicucci, luminare della chirurgia dell’obesità e, tutta l’equipe della Chirurgia Universitaria di L’Aquila. Grazie Gesù! Grazie dottori e prof.!!! Vi benedico e prego per voi. Mi avete ridato la vita!! Un abbraccio sincero e forte.”

Don Giovanni Gatto, parroco di Tempera – L’Aquila

 

Altre risorse

– Ieri, Oggi, Domani. Costruiamo la salute dei nostri cittadini.
Il nuovo centro per l’obesità dell’Ospedale San Salvatore, L’Aquila
Intervista al prof. Amicucci, direttore del nuovo Centro per la Cura dell’Obesità dell’Ospedale San Salvatore a L’Aquila.

– Chirurgia bariatrica: l’importanza dei Centri di Alta Specializzazione

 

Vittoria Majocchi

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Vittoria Majocchi

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