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Il nuovo centro per l’obesità dell’Ospedale San Salvatore, L’Aquila

professor Gianfranco AmicucciAbbiamo intervistato il professor Gianfranco Amicucci, direttore del nuovo Centro per la Cura dell’Obesità dell’Ospedale San Salvatore a L’Aquila, che ci illustra impegno, obiettivi e prospettive della nuova struttura al servizio dei cittadini di un’ampia area del territorio del centro Italia.

  1. L’obesità rappresenta una delle principali sfide che la Sanità si trova attualmente ad affrontare. E’ una patologia complessa?
    L’obesità è una tra le principali cause di morte nei paesi industrializzati e, negli ultimi anni, anche in quelli in via di sviluppo. La complessità di quella che viene vista oggi come una vera e propria “condizione patologica” risiede non soltanto nell’eziopatogenesi, multifattoriale ed in gran parte ancora oggetto di studio, ma anche nella molteplicità di malattie o “comorbilità” che la caratterizzano e che ne rendono difficile il trattamento; basti pensare alla cosiddetta sindrome metabolica (che comprende anche il diabete), alla sindrome delle apnee ostruttive del sonno, ai problemi di deambulazione e, non ultimi, ai problemi della vita di relazione.
  1. La crescente prevalenza dell’obesità suggerisce che la sola dieta (anche associata all’esercizio fisico) non basta per invertire la tendenza, e così?
    Dieta ed esercizio fisico rappresentano due degli strumenti fondamentali a disposizione dei medici e dei pazienti per migliorare lo “stato di salute”; essi fanno parte integrante di quel percorso terapeutico-assistenziale che il paziente percorre prima e dopo l’intervento di chirurgia bariatrica. Tuttavia, bisogna ammettere che a volte l’ “impegno” e la “costanza” non sono sufficienti soprattutto in quei casi in cui la malattia “obesità” è diventata talmente grave da minacciare la vita stessa del paziente; infatti, a volte, il peso del paziente è talmente elevato da impedire la deambulazione o addirittura le normali attività quotidiane.
  1. Come mai non esistono dei farmaci realmente efficaci contro l’obesità?
    Negli anni passati sono stati studiati moltissimi farmaci per la cura dell’obesità e, ancora oggi, molti studiosi stanno conducendo trials clinici allo scopo di testare l’efficacia di diverse categorie di farmaci. I problemi fondamentali riguardo l’utilizzo dei farmaci per la cura dell’obesità risiedono innanzitutto dei numerosi e a volte gravi effetti collaterali che essi presentano; inoltre, l’efficacia di questi farmaci non si mantiene costante nel tempo, esponendo in tal modo il paziente alle cosiddette “ricadute” una volta sospesi; infine, non bisogna trascurare i costi sociali ed umani di terapie croniche e a volte “pesanti” per il paziente.
  1. Come si pone in questo contesto la chirurgia bariatrica? E’ un approccio indicato per tutti?
    Il fondamento di ogni atto medico si basa sul principio:”Primum non nocere”, ancor di più, dunque, l’atto medico-chirurgico trova indicazione laddove siano falliti tentativi di trattamento non chirurgico. Esistono, infatti, a livello nazionale ed internazionale, le cosiddette “linee guida” a cui tutti i medici si attengono al fine di individuare il “giusto” intervento per il “giusto” paziente, in base a criteri (BMI, età, comorbilità) concordati tra diversi specialisti che si occupano della malattia “obesità”.
  1. Qual è la domanda e l’offerta di chirurgia bariatrica nella Regione Abruzzo e in particolare nel vostro Centro?
    Dai dati emersi negli ultimi anni, sempre più pazienti si rivolgono ai nostri Ambulatori alla ricerca di una “cura” per la propria condizione patologica. A volte si tratta di una vera e propria richiesta di “aiuto” da parte di persone che trovano difficoltà ad avere quella vita “normale” che tutti sperano di poter condurre. Il nostro Centro offre a questi pazienti non soltanto una ampia gamma di interventi di chirurgia bariatrica e di endoscopia interventistica ma anche una serie di figure professionali dedicate in grado di seguire il paziente prima, durante e dopo interventi di chirurgia bariatrica.
  1. Com’è nato e com’è strutturato il Centro per la Cura dell’Obesità dell’Ospedale San Salvatore a L’Aquila che lei dirige?
    Il nostro Centro è nato per far fronte alla crescente richiesta da parte di pazienti provenienti non solo dalla nostra Regione ma anche da altre realtà. Ci siamo infatti resi conto, negli ultimi anni, di come la malattia “obesità”, prima confinata in pochi centri sconosciuti, sia diventata una vera e propria “malattia sociale”, da considerare nella sua unicità e complessità. Inoltre, come Direttore di un Scuola di Specializzazione in Chirurgia, sento di dover tracciare un solco nel quale i miei ragazzi possano coltivare le speranze del loro futuro qui in Abruzzo. Tornando al nostro Centro, esso è strutturato in vari “compartimenti” che sono in costante comunicazione tra di loro, quasi “ad incastro”. Infatti, un team multidisciplinare è dedicato allo studio dei pazienti, al percorso pre- e post-operatorio, al follow-up degli operati.
  1. Che tipo di interventi eseguite? I pazienti che arrivano sono già informati? Hanno una buona determinazione?
    Nel nostro Centro eseguiamo tutti gli interventi di chirurgia bariatrica. In genere i pazienti arrivano già informati, a volte perché si sono già rivolti ad altri centri, più spesso perché hanno navigato in rete sui siti più disparati o sui cosiddetti “social”, chiedendo magari a persone che sono già state operate. Capita, infatti, molto spesso, il fenomeno “me too” per cui il paziente viene nel nostro Centro perché lo ha “sentito” da altri pazienti. Avere di fronte un paziente già informato da un lato è un vantaggio, perché conosce già il tipo di intervento, il decorso post-operatorio, la dieta, etc…; dall’altro lato, però, spesso il paziente non sa e non può sapere quale è l’intervento più giusto da effettuare, quando effettuarlo, se effettuarlo. Ovviamente questo “gap” è dato dalla disparità di conoscenze per forza di cose esistente tra medico e paziente. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, almeno nel nostro Centro, si viene a creare quella “alleanza terapeutica” che è alla base del rapporto di fiducia medico-paziente e il paziente si “affida” al terapeuta. Nella nostra esperienza, i pazienti sono nella maggior parte dei casi molto determinati ed il nostro compito diventa quindi indirizzarli verso una terapia medico-chirurgica efficace e risolutiva.
  1. Come si svolge la prima visita presso la vostra Struttura e il percorso di preparazione all’intervento? Che tipo di rapporto si crea?
    La prima visita, effettuata presso i nostri Ambulatori, prevede anamnesi ed esame obiettivo. A questo punto, se vi è indicazione ad intervento di chirurgia bariatrica, il paziente viene indirizzato a un percorso di studio pre-operatorio affidato a un team multidisciplinare. Il compito dei vari specialisti, ciascuno per le proprie competenze, è quello di “preparare” nel migliore dei modi il paziente all’intervento chirurgico. Il team è formato da varie figure, tra cui chirurgo, internista, psichiatra, endocrinologo, anestesista, dietista e altre ancora, che permettono di effettuare l’intervento in totale sicurezza.
  1. Che cosa si intende per Consenso informato?
    Il consenso informato è un atto medico con il quale lo specialista, nel nostro caso il chirurgo, spiega al paziente il tipo di intervento chirurgico a cui verrà sottoposto, i rischi e le complicanze, il decorso post-operatorio, i risultati. A questo punto il paziente, in piena libertà e consapevolezza, fornisce al medico, in forma scritta, l’assenso all’atto medico-chirurgico.
  1. Come si svolge la fase del post-operatorio? E’ vero che è già attivo un dipartimento di chirurgia plastica ?
    Nell’immediato post-operatorio, il paziente viene seguito dai chirurghi del Centro e da altre figure professionali per le competenze specifiche, come ad esempio la dietista per il regime dietetico. Dopo la dimissione il paziente viene indirizzato a controlli ambulatoriali, sia per la valutazione chirurgica, sia per la valutazione internistica e dietistica. Ricordiamo, infatti, che il paziente viene controllato non solo riguardo la perdita di peso, la ferita chirurgica, le eventuali complicanze, ma anche riguardo l’andamento delle comorbilità e il regime dietetico post-operatorio. Nel nostro Centro non trascuriamo il fatto che la perdita di peso nel post-operatorio abbia inevitabilmente delle conseguenze a livello estetico. Infatti, nonostante venga sempre consigliata una regolare attività fisica, a volte quest’ultima non basta perché il tono muscolare è scarso, la pelle in eccesso ridondante e poco tonica. Ecco quindi l’idea di affiancare alla chirurgia bariatrica la chirurgia plastica ricostruttiva per aiutare il paziente operato a ritrovare la propria “dimensione”. Questo nel nostro Centro è possibile, senza costringere il paziente a rivolgersi ad altri ospedali.
  1. In conclusione, quali sono gli obiettivi futuri della vostra struttura in crescente strutturazione?
    Il Centro poggia allo stato attuale su solide fondamenta. Ora bisogna costruire lo “scheletro” e poi “rivestirlo”. Le difficoltà esistono, è inutile negarlo. Non devo ricordare che il tragico evento di sei anni fa ha ancora delle pesanti ripercussioni; non devo ricordare nemmeno però che proprio l’Ospedale Civile è stato quel piccolo fuoco da cui è ripartita la speranza che questa Città potesse ancora vivere. Il nostro Centro è il frutto di questa speranza e ciò che posso fare io, coadiuvato dal mio team, è andare avanti nella “strutturazione” e “ristrutturazione”, con l’obiettivo di creare un punto di riferimento per quei pazienti malati “obesi” che non sanno a quali specialisti affidarsi.
  1. Tra gli obiettivi futuri sappiamo che c’ è anche quello di un Ambulatorio Multidisciplinare . Quali saranno i servizi offerti?
    Come ho già detto, nel post-operatorio, il paziente non viene “abbandonato”. Ciò che auspico è la creazione di un singolo Ambulatorio dove il paziente possa trovare diverse figure professionali in grado di rispondere a domande o dubbi, e in grado di guidarlo in un percorso post-operatorio sicuramente impegnativo, in cui molto conta non solo la determinazione del paziente, ma anche la motivazione che può offrire chi si dedica a questo lavoro con la passione che, senza modestia, posso dire di avere avuto e di avere oggi e di continuare ad avere domani.

 

Grazie professore, con passione e impegno si scalano le montagne.

Per approfondire
www.asl1abruzzo.it/chirurgia-bariatrica »

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