Presa in carico del paziente con obesità – Aspetti operativi e di integrazione è il titolo del convegno che si è concluso nei giorni scorsi a Roma e che ha trattato fra l’altro del disegno di legge, che è appena stato presentato in Senato, per la messa a punto di procedure per la presa in carico del paziente affetto da obesità.
Primo firmatario del disegno di legge è Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia ed efficienza del Servizio Sanitario Nazionale e membro della Commissione Igiene e Sanità del Senato.
L’obesità necessita ormai di una specifica normativa, sia per il grado di diffusione che ha raggiunto (il 10% della popolazione adulta), sia per le difficoltà che gli obesi incontrano per accedere a un letto d’ospedale e per avere riconosciuti i necessari esami clinici e le terapie raccomandati dagli specialisti. Una recente ricerca ha evidenziato che in oltre la metà (51%) dei Servizi di Dietetica e Nutrizione Clinica non c’è il medico, e lo psicologo è presente solo nel 15% delle strutture; questi specialisti sono indispensabili per garantire l’approccio multidisciplinare necessario per il trattamento della patologia.
Lorenzo Maria Donini, professore di Scienza dell’Alimentazione presso l’Università Sapienza di Roma spiega: «Non solo manca un percorso codificato di diagnosi e terapia per questi malati, che possono essere ricoverati solo in emergenza e spesso fra mille difficoltà strutturali e tecniche, ma esiste una concreta difficoltà di far comprendere ai pazienti, e talvolta agli stessi medici e a chi deve prendere decisioni politiche, che l’obesità è una patologia, al terzo posto per importanza sociale e gravità, dopo le malattie cardiovascolari e i tumori.
La mancanza di un piano nazionale si ripercuote con evidenti disagi su tutto il territorio. I Servizi sono sottodimensionati e depotenziati soprattutto in alcune regioni, come il Lazio, pur restando per ora l’unico strumento per valutare e seguire in qualche modo gli obesi e i pazienti con disturbi alimentari». Il disegno di legge fra l’altro prevede l’inserimento dell’obesità nei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) e la creazione di reti regionali per il trattamento dell’obesità e dei disturbi dell’alimentazione, collegate da un Centro di Coordinamento regionale e articolate su cinque livelli: Medicina di base, Ambulatori specialistici interdisciplinari, Day hospital – day service – centro diurno, Riabilitazione intensiva residenziale, Ricoveri ospedalieri.
Fonte:
28 giugno 2011 , Repubblica