Un palloncino che si gonfia nello stomaco contro l’obesità infantile

È facile da inghiottire perché è grande come una caramella e pesa sei grammi: questa è la nuova metodica messa a punto per i bambini che devono dimagrire di molti chili, da un’équipe dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma: un palloncino che, una volta gonfiato nello stomaco attraverso una cannula sottilissima, consente di diminuire il senso di fame.

Si tratta di un procedimento sicuramente meno fastidioso dell’inserimento del palloncino per via endoscopica, utilizzato finora. Il responsabile della Struttura Semplice di Chirurgia Pediatrica Generale Palidoro dell’ospedale romano, Francesco De Peppo, spiega: «Il primo bambino sul quale è stata utilizzata questa procedura è riuscito a deglutire il palloncino al primo tentativo e, nel momento in cui lo abbiamo gonfiato, non ha provato alcun dolore ma, al più, una sensazione di bolle che si muovono. Costituito da una membrana sottilissima, il palloncino è studiato per resistere agli acidi dello stomaco; gonfiandolo con un gas più leggero dell’aria, l’azoto, facciamo sì che vada a posizionarsi nella parte alta dello stomaco, nel fondo gastrico, interagendo con i recettori dell’appetito, e inducendo un senso di sazietà precoce. Uno dei maggiori vantaggi è che può essere utilizzato su bambini con indici di massa corporea compresi fra 30 e 35, mentre, con il vecchio sistema, si potevano trattare solo pazienti con indice di massa corporea a 35; in questo modo sarà possibile intervenire più precocemente sui casi di obesità patologica, senza dover aspettare che la situazione si aggravi ulteriormente».

Sono undici i ragazzi che finora sono stati sottoposti alla nuova procedura, di età compresa fra i 10 e i 17 anni, con indici di massa corporea fra 33 e 43, e con un peso fino a 130 chili.

Questo palloncino potrà aiutare nella lotta contro l’ obesità infantile, in età pediatrica e adolescenziale, in continuo aumento; oggi, in Italia, un bambino su quattro è sovrappeso e più di uno su dieci (13%) è obeso.
Fonte
Redazione Online

Vittoria Majocchi

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