Ugo Patierno* è un ragazzo che nella vita ne ha passate tante, ma davvero tante. Ne racconta dei frammenti Ilaria Rapa** che ha appena terminato la traduzione in inglese del libro “Metà” di Ugo. Non il solito libro di ricette ma dodici viaggi nel sapore e nelle forme di primi, secondi piatti e dolci scritti da un artista della vita prima ancora che del cibo.
“Lasciando casa a soli 13 anni, Ugo ha dovuto fronteggiarsi con le responsabilità della vita un po’ troppo presto. Questo l’ha portato a perdere il controllo del suo corpo, e in particolare del suo peso e passo dopo passo, il suo corpo di appesantiva sempre di più. Ma la vita ha deciso di regalare ad Ugo un ulteriore dolore: nel 2009 perde la sua fidanzata durante il terribile terremoto dell’Aquila, questo è stato per lui un punto di non ritorno. La sua vita era avvolta dalle tenebre e lui non ha potuto fare nient’ altro che cercare di affogare la sua sofferenza nel cibo, allora il suo migliore “amico/nemico”. Questa sofferenza l’ha portato ad accumulare peso fino a pesare 248 chili. Sì, 248 chili!”
Quando Ugo decide di sottoporsi a un’operazione di sleeve gastrectomy e da lì ha inizio la sua rinascita, sia a livello personale che professionale. Ugo decide di cambiare totalmente vita,
“Ugo ha rivoluzionato il suo rapporto con il cibo mano a mano che il suo corpo si alleggeriva di una metà dopo l’altra; ha imparato a conoscerlo a fondo, a capire tutte le armonie che si instaurano tra gli alimenti, creando caos e arte nei suoi piatti. Da persona con obesità, è diventato uno chef affermato sia in campo nazionale che internazionale e da qui nasce il suo libro “Metà” che non è nient’altro che una dichiarazione di amore verso il cibo e verso le creazioni – fantastiche e vibranti – che solo lui è capace di fare. Ugo ci conduce nel suo nuovo mondo dove “Art never dies” (l’Arte non muore mai) e dove i suoi piatti si colorano di armonica creatività, vibrante bellezza e pulsante sensualità”.
“Oggi ho finalmente terminato la mia prima traduzione in inglese del libro “Metà”, scritto da Ugo Patierno per Risguardi edizioni. Mi sono commossa. Mi sono commossa non tanto per la traduzione in sé ma perché ha evocato me stessa di tanti anni fa quando ancora frequentavo l’Università e caratterizzata da mille paure e incertezze non sapevo cosa fare della mia vita” confessa Ilaria.
“Avevo voglia di emergere, avevo voglia di avere i soldi in tasca per essere totalmente indipendente e sentirmi qualcuno. Questo mi ha portato a lasciare il mio corso di studi a 2/3 esami dal suo compimento per avviare una carriera. Ricordo anche tutte quelle persone che mi dicevano che non ce l’ avrei fatta e che il mio era un errore. Uno sbaglio che mi ha portato però tante, immense e inspiegabili soddisfazioni. Oggi ho tradotto il mio primo libro ed è una data che non dimenticherò”.
“Voglio brindare a me stessa e a tutte le volte che ce l’ho fatta. Nel mio futuro prossimo vedo una me stessa finalmente laureata perché senza istruzione non sarei arrivata al punto in cui sono ora però riconosco anche che la vita è una scuola ed io da essa voglio imparare il più possibile perché è la scuola più bella che io abbia mai frequentato e Dio è sempre stato il mio Professore preferito”.
Metà, o meta.
* Ugo Patierno è nato il 29 dicembre 1986 a San Giorgio a Cremano in provincia di Napoli.
Ha iniziato la sua carriera professionale nel 2001 rivelando ai suoi mentori culinari, un carisma partenopeo e un talento sperimentale dirompente e fantasioso seppur ricco di basi solide e tradizionali.
Il suo stile culinario si esprime attraverso un’elaborazione creativa e vibrante di colori, forme, sapori e consistenze.
Ha lavorato diversi anni all’estero e attualmente è Executive Chef presso La Locanda del Poeta di Villa Torlonia (San Mauro Pascoli – FC).
** Caratterizzata da un profonda voglia di continuo cambiamento, nel corso della sua vita, Ilaria Rapa si è ritrovata sempre in svariati contesti situazionali, molto diversi tra di loro, da cui ha cercato di acquisire il maggior numero di competenze possibile. La prima esperienza all’estero, Bournemouth in Inghilterra, le ha regalato un buon livello della lingua inglese che ha limato nel corso degli anni con studi e corsi che l’ hanno portata al conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento della stessa. Questa conoscenza le ha permesso, tre anni fa, di sfociare in un nuovo mondo, quello dell’aviazione, quindi di ottenere un posto come assistente di volo presso una nota compagnia aerea e da lì è stato amore a prima vista, o se vogliamo, a primo volo.
Nel corso della sua carriera è stata riconosciuta per la professionalità dimostrata, la velocità di apprendimento e i brillanti risultati ottenuti fino a diventare, poco dopo, supervisore di cabina.
Pazienza, accondiscendenza, adattabilità e problem solving sono i fattori chiave di questo lavoro che adoraa, ma il motore di ogni sua iniziativa è sicuramente l’amore e la passione per tutto ciò che fa e ciò che vede e, assetata di voglia di conoscere e sapere, spera che questo nuova versione di sé – ovvero quella di traduttrice – sia solo un nuovo punto di partenza che le faccia scoprire sempre qualcosa di affascinante.
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