Da quando sono obesa guardo il mondo con altri occhi. Forse è per questo che lo sono diventata, dovevo imparare a guardare il mondo con altri occhi, sperimentare un altro punto di vista, rendermi conto che basta veramente poco per essere considerati “anormali”. Io non lo sapevo. Ero troppo presa a guardare la mia “normalità” per accorgermi della fatica che si può fare quando non sei esattamente dentro uno stereotipo e devi lottare contro il pregiudizio.
Quando sei un normopeso ed entri in un negozio per comprarti qualcosa ti soffermi a scegliere il colore, gli abbinamenti che puoi fare, il tipo di stoffa… da obesa la prima cosa di cui ti preoccupi è di vedere se c’è qualcosa in cui riusciresti ad entrare evitando accuratamente di chiedere alle commesse se c’è la tua taglia, per evitare di vedere quello sguardo pietoso soffermarsi sulle tue forme e sentirti rispondere “NO”.
Da obesa non puoi pretendere colori attuali, modelli giovanili o quanto meno adeguati alla tua età, perché magari non sei proprio coetanea di tua nonna, per te solo tristezza e sarà già un gran successo se riuscirai a trovare qualcosa che non ti faccia sembrare una donna del secolo scorso.
Da normopeso vai dal parrucchiere e ti concentri sul taglio di capelli, sui nuovi colori, sulla prossima piega…. anche da obesa ci pensi ma prima devi preoccuparti di entrare nella poltroncina stilosa ma stretta, sempre troppo stretta, nella quale ti devi incastrare senza dare troppo nell’occhio e dalla quale, soprattutto, dovrai “scastrarti” alla fine della meravigliosa e professionalissima trasformazione.
La parte più tosta sono le cene in compagnia, dove difficilmente il cibo riesce ad andarti giù per dritto. Di solito il primo e quasi unico argomento sono le diete. Tutti, consci o no, si sentono in dovere di dirti come si fa, la dritta del momento, cosa mangiano loro, e anche se tu pensi che cercherai con tutte le tue forze di non imitarli per evitare di avere quel colorito grigetto e quegli occhi cerchiati e tristi, devi ammettere che quello che stavi mangiando assume un sapore amaro.
Io non potevo immaginare quanto le persone giudicassero dal peso, di quando le persone obese fossero discriminate, di quanto la società metta alla berlina le persone grasse. Quanti cartelloni pubblicitari umilianti ho visto in questi anni…
Altra cosa che non sapevo è che esistesse la grassofobia cioè gente che non sopporta la vista delle persone grasse… esistono davvero…ne ho incontrate un paio.
Da obeso “devi” cercare di diventare simpatico, e forse anche questa era una lezione che dovevo imparare, perché cosi, forse, riesci a farti accettare e a mettere un po’ in ombra le tue forme. Forse per questo si comincia a scherzare su se stessi sul proprio difetto, si utilizza l’ironia capestro per evitare di farti fare del male… e allora te lo fai da sola ma non fa meno male. Ti demolisci per non farti demolire e se non fosse drammatico farebbe ridere.
Forse però, adesso che ho capito, è ora di uscirne.
Forse è il momento di intraprendere un percorso importante, faticoso ma risolutivo.
Forse è davvero arrivato il momento di tornare ad essere protagonista della mia vita.
Ok, si parte!
Lavinia Di Roma
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