La Danimarca è il primo paese al mondo a imporre una tassa sui grassi saturi. Il sovrapprezzo è di 16 corone (2,15 euro) su tutti gli alimenti che contengono più del 2,3% di grassi saturi, e aumenta con l’aumentare dei grassi, fino al 14,1% del burro; l’incremento della spesa annua per famiglia che dovrebbe aggirarsi in media intorno a 134 euro (1.000 corone).
L’obiettivo del governo danese è sicuramente quello di salvaguardare la salute dei suoi cittadini ma anche di diminuire i costi per il Sistema sanitario nazionale, visto che l’obesità incide per l’1/3% del totale e che il costo di una persona obesa è del 25% superiore al costo di una persona di peso normale (Studio Ocse 2010).
La nuova tassa, chiamata fat-tax, consentirà maggiori entrate annue valutate in 200 milioni di euro. I cittadini danesi, in vista del rincaro di alimenti come burro, margarina, olio, prodotti caseari vari e cibi precotti, ne hanno fatto incetta, stivandoli nei congelatori. Questo provvedimento, però, potrà favorire i prodotti esteri a danno di quelli nazionali.
Fonte:
2 ottobre 2011, La Stampa
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