Una dieta ricca di sale, oltre a provocare il rialzo della pressione, induce i bambini a un’alimentazione scorretta, e a una conseguente predilezione per le bevande zuccherate, gli energy drink, le acque aromatizzate e i succhi di frutta, con un aumento del rischio di obesità: questa la conclusione di uno studio condotto dalla Deakin University di Melbourne, su oltre quattromila (4.283) bambini di età fra i due e i 16 anni, e pubblicato sulla rivista Pediatrics, la rivista ufficiale dell’Accademia Americana di Pediatria.
Secondo l’esperto di nutrizione infantile, Claudio Maffeis, docente di Pediatria all’Università di Verona: «I risultati sono interessanti ma non conclusivi; la dieta dei bambini che hanno partecipato all’indagine è stata valutata due volte, fra febbraio e agosto 2007, inizialmente con un colloquio faccia a faccia, poi con un’intervista telefonica.
In queste occasioni è stato indagato il loro comportamento alimentare nelle 24 ore precedenti, senza però che quanto riferito sull’assunzione di liquidi, cosa di per sé non facile, fosse alla fine verificato con metodi più accurati. Un aspetto di cui bisogna tenere conto».
Che però il sale non faccia bene ai bambini, è sicuro, così come non fanno bene non fanno bene le bibite zuccherate e i cibi grassi, come spiega Maffeis: «I piccolo non dovrebbero conoscere il sale per i primi 12 mesi di vita, come suggerito dai pediatri; talora, invece, finisce nelle loro pappe già durante lo svezzamento. Ovviamente è anche meglio l’acqua delle bibite zuccherate, e la frutta e la verdura dei cibi grassi, ma questo non significa demonizzare particolari alimenti: le proibizioni non funzionano».
È importante che i bambini siano educati ai sapori e all’alimentazione corretta fin dai primi anni di vita, limitando sia i cibi troppo salati sia quelli troppo dolci, ed evitando che le bibite sostituiscano l’acqua, ma siano assunte solo sporadicamente, così come le merendine; i genitori in questo devono essere i primi a educare i figli e a dare loro il buon esempio, evitando gli alimenti troppo saporiti o scorretti dal punto di vista alimentare, e abituandoli a porzioni non troppo abbondanti e a un’alimentazione equilibrata.
Colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda e cena sono i pasti del bambino: «La colazione va fatta possibilmente insieme ai familiari e senza fretta; il consiglio è di puntare la sveglia un po’ prima e abituare il piccolo ad andare a letto presto la sera. È importante che lo spuntino e la merenda contengano una buona quota di carboidrati, che, fra l’altro, aiutano a tenere sveglia l’attenzione. La frutta è sempre l’ideale ma può essere alternata con cracker, fette biscottate, una fettina di torta fatta in casa o una merendina leggera non farcita».
Recentemente la Sip (Società Italiana di Pediatria) ha confermato le indicazioni per prevenire obesità e sovrappeso infantile: allattamento esclusivo al seno per sei mesi, proteine nella giusta quantità fino ai due anni, controllo della crescita con visite regolari dal pediatra; contro le sedentarietà la Sip consiglia un massimo di due ore al giorno di Tv e, dopo i cinque anni, almeno un’ora al giorno di attività fisica.
Sono oltre un milione i bambini sovrappeso in Italia, e quelli obesi superano i 400mila, con il rischio conseguente di insorgenza precoce di malattie come diabete, ipertensione, arteriosclerosi.
Fonte
Carley A. Grimes et al – Dietary Salt Intake, Sugar-Sweetened Beverage Consumption, and Obesity Risk. Pediatrics Vol131, No 1, 2013