Rosacea: che cos’è e perché se ne parla così poco?

In Italia sono oltre 3 milioni le persone colpite da rosacea, ma solo 1 su 10 si rivolge al medico per avere una diagnosi. Come mai? Se ne parlerà al 92° Congresso SIDeMaST (Sorrento, 3-6 maggio 2017) l’appuntamento annuale di dermatologia e medicina estetica dove un panel di Esperti di eccellenza Italiana presenteranno un aggiornamento delle Raccomandazioni per la gestione della Rosacea.

Rosacea o couperose?

Sono ancora in tante, troppe, le persone che la confondono erroneamente con la couperose ma il nome corretto è rosacea, una malattia infiammatoria della pelle che colpisce soprattutto le aree centrali del viso, come guance, naso e palpebre, mento e fronte.

La rosacea si presenta con rossore della cute accompagnato da una sensazione di calore e bruciore che può essere transitorio (flushing), o persistente (eritema), pustole, capillari dilatati superficiali (teleangectasie), pelle del viso secca (xerosi del volto). Per le sue caratteristiche, per l’andamento cronico degenerativo e per le significative implicazioni psicologiche è bene non sottovalutarla, sin dai primi segni.

I numeri della rosacea

La rosacea è un disturbo molto comune: si stima che circa 45 milioni di persone nel mondo ne soffrano. Nel nostro Paese sono 3.200.000 le persone colpite da rosacea, circa il 7-8% della popolazione adulta. La malattia è sottovalutata e solo 1 persona su 10 si rivolge al medico e ottiene una diagnosi.

L’arrossamento del viso ( associato alla rosacea condiziona molto spesso a livello emotivo (88% dei casi), sociale (77%), lavorativo (78%) e nel comportamento relazionale (72%) come ha dimostrato una recente indagine su un campione rappresentativo della popolazione italiana, condotta dall’Istituto di Ricerca Face Value in occasione della campagna di sensibilizzazione sulla malattia “Act On Red”.

La rosacea insorge generalmente tra i 30 e i 50 anni di età
con una predilezione per il sesso femminile (2-3:1 rapporto
femmine:maschi) sebbene i quadri clinici più severi si riscontrino
prevalentemente negli uomini.

Rosacea, una malattia complessa, poco percepita, dalle molte facce

“Nonostante l’elevata incidenza, la rosacea è spesso non riconosciuta e sottostimata. Solo 1 persona su 10 – abbiamo visto – riceve una diagnosi ufficiale. Si tratta infatti di una malattia complessa, che si può presentare con una varietà di manifestazioni cliniche differenti e spesso comuni ad altre patologie.” ha dichiarato Giuseppe Monfrecola, Sezione di Dermatologia, Dipartimento di Medicina clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli Federico II. “Al suo stadio iniziale è infatti spesso confusa con la couperose. L’arrossamento della cute causa un profondo stress emotivo in chi ne è affetto, prosegue Monfrecola.

Una recente indagine sulla percezione globale dell’arrossamento del viso associate a rosacea ha dimostrato come questa condizione influenzi in maniera negativa la sfera emotiva e sociale dell’individuo. Ne è risultato che la persona con rosacea è fortemente condizionata a livello emotivo: • prova imbarazzo per il giudizio altrui (58%), • sul luogo di lavoro si sente imbarazzato nei rapporti con i propri colleghi (32%), • ha una minore sicurezza nell’affrontare colloqui di lavoro (27%).
Nei rapporti sociali: • prova imbarazzo per il giudizio di familiari o amici (23%), • è a disagio nel fare nuovi incontri (33%) ed • è imbarazzata per il giudizio del proprio compagno/a (25%).”

Il rossore è il primo segnale e non va camuffato ma affrontato in modo adeguato

“La maggior parte delle persone è convinta che il rossore sia una caratteristica naturale della propria pelle. Al contrario, la rosacea è una malattia e in quanto tale va diagnosticata e curata, ha affermato durante la conferenza stampa il dott. Giampiero Girolomoni – Presidente SIDeMaST, Dipartimento di Medicina, Sezione di Dermatologia, Università di Verona. La rosacea acquisisce la dignità di malattia solo nella sua manifestazione più conclamata quando papule, pustole e ispessimento della pelle (ipercheratosi) hanno già aggravato le condizioni della persona colpita, mentre il semplice rossore (flushing) viene ignorato. Invece di risolvere il problema alla radice, le persone affette da rosacea cercano di camuffare l’infiammazione cutanea con l’impiego di cosmetici che, contenendo alcool o profumo, peggiorano la condizione della pelle aumentandone l’infiammazione e l’irritazione; la rosacea è una malattia e come tale va trattata. Oggi esistono tanti rimedi che possono migliorare questa condizione ma, se non curata, la rosacea si aggrava e dalle forme più lievi si passa a quelle più gravi”.
Le cause della rosacea non sono ancora completamente chiare, si sa che è caratterizzata dalla presenza di lesioni ed alterazioni vascolari di aree del viso dovute a fenomeni di infiammazione cronica da attribuire a una risposta immunitaria alterata nei confronti di diversi stimoli e fattori microbici locali, in particolar modo l’acaro Demodex.

Le cause della rosacea non sono ancora completamente chiare, si sa che l’infiammazione è alla base di questa patologia e diversi trattamenti possono migliorare la condizione clinica dei pazienti.

Grazie alla ricerca oggi sono a disposizione molti rimedi utili sin dagli esordi

“Negli ultimi anni la ricerca dermatologica ha condotto a una migliore comprensione dei meccanismi correlati alle manifestazioni cliniche della rosacea.” ha concluso Giuseppe Micali – Sezione di Dermatologia e Venereologia, Dipartimento di Specialità Medico-Chirurgiche, Università di Catania. “Ciò ha anche consentito l’elaborazione e l’introduzione sul mercato di nuovi e validi trattamenti che, se utilizzati in tempo e in maniera appropriata, sono in grado di tenere sotto controllo segni e sintomi della malattia.

La scelta della terapia si basa sulle manifestazioni cliniche del singolo paziente e sulla loro gravità e, cosa fondamentale, sugli aspetti della malattia che il paziente percepisce come più invalidanti. Inoltre, la scelta del trattamento deve essere basata su chiare evidenze che derivano da studi controllati e randomizzati e integrare in maniera combinata o sequenziale tutte le opzione (farmaci topici, farmaci sistemici, tecniche strumentali).

La ricerca scientifica ha prodotto risultati interessanti per il trattamento della rosacea in tutte le sue manifestazioni. Oltre ai farmaci già disponibili, una nuova prospettiva terapeutica arriva dall’ivermectina 1% come farmaco di prima linea per il trattamento della rosacea in presenza di papule e pustole infiammatorie da lieve/moderata a severa. Questa nuova terapia verrà presentata al prossimo congresso SIDeMAST, che si terrà a Sorrento dal 3 al 6 maggio 2017. L’ivermectina svolge un’azione sia anti-infiammatoria sia anti-parassitaria, risultando quindi ottimale per il trattamento della rosacea. Studi clinici hanno mostrato la sua superiorità rispetto ad altri farmaci di riferimento per la cura della rosacea.

L’aggiornamento delle raccomandazioni di un Expert Panel Italiano di eccellenza

Durante il prossimo congresso SIDeMAST, il gruppo ROSacea Consensus (ROSCO), Panel internazionale di dermatologi e oftalmologi presenterà anche un aggiornamento delle Raccomandazioni sulla Gestione della Rosacea, basato su un nuovo approccio alla patologia, non più basato sui sottotipi (approccio che nel tempo ha evidenziato diversi limiti) ma sul fenotipo, ossia sulle caratteristiche che possono essere osservate nel singolo paziente (approccio personalizzato).”Secondo questo nuovo approccio ci sono due manifestazioni cliniche diagnostiche: l’eritema centrofacciale persistente, con intensificazione periodica, e le lesioni fimatose, che si manifestano a seconda della gravità come una leggera prominenza dei follicoli o un ispessimento dei tessuti che può modificare nella forma e nella dimensione le aree interessate. L’importanza di questo nuovo approccio che permette di focalizzarsi maggiormente sulle problematiche del singolo paziente e sugli aspetti della malattia che vengono percepiti come più invalidanti è stato compreso anche a livello nazionale, tanto da essere una delle novità oggetto delle nuove raccomandazioni per la cura della rosacea.” ha affermato Aurora Parodi, Professore ordinario di Dermatologia, Direttore UOC Clinica Dermatologica, IRCCS AOU San Martino, IST di Genova, Università degli Studi di Genova.

Fonti

– Comunicato stampa “Rosacea: novità sulla classificazione della malattia e sulle terapie per la sua gestione”

 Egeberg A et al – Clustering of autoimmune diseases in patients with rosacea. J Am Acad Dermatol 2016;74:667-72.a

– Egeberg A et al – Exploring the association between rosacea and Parkinson Disease: A Danish nationwide cohort study. JAMA Neurol 2016;73:529-34.b

– van Zuuren EJ, Fedorowicz Z, Carter B, van der Linden MM, Charland L – Interventions for rosacea. Cochrane Database Syst Rev 2015;(4):CD003262

– Schaller M, Dirschka T, Kemény L, Briantais P, Jacovella J – Superior efficacy with ivermectin 1% cream compared to metronidazole 0.75% cream contributes to a better quality of life in patients with severe papulopustular rosacea: a subanalysis of the randomized, investigator-blinded ATTRACT study. Dermatol Ther (Heidelb) 2016;6:427-36

– Brittney Culp, Noah Scheinfeld – Rosacea: a review. P&T January 2009, Vol. 34 No 1

– Blount BW, Pelletier Al – Rosacea: a common, yet commonly overlooked, conditionAm Fam Physician 2002 Aug 1;66(3):435-40

Vittoria Majocchi

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