Camminare, ancor meglio se a passo veloce è una buona misura di prevenzione contro il diabete tipo 2 e l’obesità. In Italia è già in atto da qualche anno un intervento in questa direzione: il progetto Città per Camminare e della Salute, iniziativa patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dal Ministero della Salute, dal Senato della Repubblica e dal CONI, ideata dalla Scuola del Cammino e oggi affiancata da progetti speciali della FIDAL, è studiata per offrire opportunità concrete per promuovere attività motoria e stili di vita salutari, fattori alla base della prevenzione di queste malattie.
Da questi presupposti nasce anche Cities Changing Diabetes, un ambizioso progetto internazionale che ha scelto Roma come capitale del 2017 per promuovere iniziative finalizzate a salvaguardare la salute dei cittadini e prevenire malattie come diabete e obesità. Si è già realizzato il Passaporto “Roma Città per il Cammino e della Salute”, che prevede 22 percorsi urbani validati per camminare nella Capitale per un totale di circa 150 km, che verranno portati a 250 km per un totale di 50 percorsi complessivi.
Roma, 30 maggio 2017 – Ve lo ricordate Ernesto Calindri seduto in mezzo al caotico traffico cittadino? Reclamizzava, negli anni ’60 e ’70, un noto aperitivo “contro il logorio della vita moderna”. Erano gli anni del boom economico, che avrebbero cambiato la faccia del nostro Paese: con molti pro e molti contro.
Tra i contro, un aspetto che riguarda tutto il mondo occidentale e non solo: il passaggio da un’economia prevalentemente rurale a quella industriale, la fuga dalle campagne verso le città. Un fenomeno già ampiamente discusso e analizzato sotto i punti di vista economico e sociale, ma da alcuni anni anche al centro dell’attenzione delle autorità sanitarie: Organizzazione mondiale della sanità e governi.
La maggior ricchezza, e di conseguenza i maggiori consumi alimentari, uniti a una vita più sedentaria – si stima che 4 italiani su 10 abbiano comportamenti sedentari, con una prevalenza delle donne (44,3 per cento rispetto al 35,15 dei maschi inattivi), e solo il 23,8 per cento dei connazionali pratichi uno sport in modo continuativo, dice ancora ISTAT – sono alcune delle possibili spiegazioni a questo fenomeno.
La collaborazione tra professionisti della salute, esperti del mondo delle attività motorie e sportive, amministratori, urbanisti, mondo scientifico e gli stessi cittadini può trasformare le nostre città e renderle luoghi più adatti, a prova di diabete e obesità. In Italia è già in atto da qualche anno un intervento in questa direzione: il progetto Città per Camminare e della Salute, iniziativa patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dal Ministero della Salute, dal Senato della Repubblica e dal CONI, ideata dalla Scuola del Cammino e oggi affiancata da progetti speciali della FIDAL, è studiata per offrire opportunità concrete per promuovere attività motoria e stili di vita salutari, fattori alla base della prevenzione di queste malattie.
Da questi presupposti nasce anche Cities Changing Diabetes, un ambizioso programma volto a far fronte alla sfida che il diabete pone nei grandi centri abitati. Partito da Città del Messico nel 2014, dopo aver toccato Copenhagen, Houston, Shanghai, Tianjin, Vancouver, Johannesburg è approdato a Roma, metropoli scelta per il 2017 dal progetto promosso dall’University College London (UCL) e dal danese Steno Diabetes Center, in collaborazione con istituzioni nazionali, amministrazioni locali, mondo accademico e terzo settore, con l’obiettivo di studiare il legame fra il diabete e le città e promuovere iniziative per salvaguardare la salute e prevenire la malattia. “Nelle città aderenti al programma i ricercatori svolgono indagini per individuare le aree di vulnerabilità, i bisogni insoddisfatti delle persone con diabete e identificare le politiche di prevenzione più adatte e come migliorare la rete di assistenza. Il tutto nella piena collaborazione tra le diverse parti coinvolte”, ha spiegato Andrea Lenzi, in qualità di coordinatore del progetto in Italia. “L’obiettivo del programma è quello di creare un movimento unitario in grado di stimolare, a livello internazionale e nazionale, i decisori politici a considerare prioritario l’urban diabetes, il fenomeno che vede le città protagoniste del crescente aumento del numero di persone con diabete e quindi in prima linea nella lotta alla malattia”.
In particolare è stato annunciato che, all’interno del programma Cities Changing Diabetes per Roma, si è già realizzato il Passaporto “Roma Città per il Cammino e della Salute”, che prevede 22 percorsi urbani validati per camminare nella Capitale per un totale di circa 150 km, che verranno portati a 250 km per un totale di 50 percorsi complessivi.
Conferenza Stampa “Le città per camminare e della salute” organizzata su iniziativa della Sen. Laura Bianconi, in collaborazione con il Vice Presidente di ANCI e Presidente Europeo delle piccole Municipalità Roberto Pella, il presidente dell’Health City Institute Andrea Lenzi, e il Presidente della Federazione Atletica Leggera e Componente della Giunta del CONI Alfio Giomi, con il patrocinio del Senato della Repubblica e di ANCI – Roma, 30 maggio 2017, ore 11, Sala Zuccari Palazzo Giustiniani, Via della Dogana Vecchia, 29
La storia di Katia, 41 anni, che da bambina pienotta e adolescente sovrappeso ad adulta…
Solange è una giovane donna molto determinata che ha fatto un intervento di sleeve il…
L’Unità Operativa di Chirurgia Generale “M. Rubino” del Policlinico di Bari ha organizzato per Sabato…
L’obesità è una malattia complessa, multifattoriale, la cui gestione richiede quindi un approccio multidisciplinare. La…
Nel caso di obesità grave, l’unica soluzione efficace, secondo un’ampia letteratura scientifica internazionale, è la…
In questa pagina raccoglieremo i falsi luoghi comuni su alimentazione, diete, perdita di peso, dimagrimento,…