Comunicato stampa Fondazione Giglio di Cefalù*

Avviata come previsto a settembre 2021, l’attività di chirurgia endocrina del Gemelli Giglio Medical Partnership di Cefalù con il primo intervento di  tiroidectomia (rimozione della ghiandola tiroide) trans-ascellare robot-assistito che ha la particolarità di essere effettuato senza lasciare “tracce” sul collo.

Un intervento … che non lascia tracce dietro di sé

L’operazione è stata eseguita dal prof. Marco Raffaelli, direttore del centro di malattie endocrine e obesità del Gemelli Giglio Medical Partnership, coadiuvato dal Dott. Luca Sessa, su una paziente siciliana di 22 anni dimessa, a due giorni dall’intervento, in ottime condizioni.

“Utilizzando l’approccio trans-ascellare robot-assistito – spiega il prof. Marco Raffaelli – la regione del collo resta completamente indenne da cicatrici perché il chirurgo rimuove la ghiandola passando attraverso un’incisione praticata a livello del cavo ascellare; da qui vengono introdotte le ‘braccia’ del robot e la telecamera che permette una visione tridimensionale ed ingrandita. Gli strumenti chirurgici vengono guidati in una sorta di ‘tunnel’ sopra il muscolo pettorale fino a raggiungere la regione anteriore del collo, dove si trova la tiroide”.

“Desidero esprimere il mio apprezzamento – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – al prof. Raffaelli e al Dott. Sessa, unitamente a tutta l’equipe di chirurgia ad alta specializzazione, per l’avvio di un attività che porta nel nostro Istituto innovazione, tecnologie e nuove professionalità proiettandoci sempre più verso alti livelli di eccellenza”.

La tiroidectomia trans-ascellare robot-assistita, effettuabile in specifici casi selezionati, è una tecnica innovativa messa a punto nella Corea del Sud che man mano si sta diffondendo anche nel mondo occidentale affiancandosi alla chirurgia tradizionale che prevede un’incisione alla base del collo, e alla tecnica mini-invasiva endoscopica (MIVAT, Minimally Invasive Video Assisted Thyroidectomy), che esita in una piccolissima cicatrice nella regione anteriore del collo.

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NB.

Foto 1 al top: il prof. Raffaelli e il dott. Sessa al tavolo operatorio con lo strumentista Giuseppe Salvato.
Foto 2: la paziente dopo l’intervento di tiroidectomia senza alcuna traccia sul collo.
Foto 3: Immagine intraoperatoria con il robot

 

*La Fondazione Giglio di Cefalù nasce del 2003 da un partenariato pubblico privato con l’obiettivo di realizzare in Sicilia un centro di eccellenza a prevalenza oncologica.
Gestisce l’omonimo ospedale, con sede a Cefalù in provincia di Palermo, divenuto centro di riferimento della sanità siciliana.
L’attività è svolta su tre direttrici: cura, formazione e ricerca.
La struttura dispone di 256 posti letto suddivisi tra i reparti di: anestesia e rianimazione, medicina generale, chirurgia generale e oncologica, vascolare, cardiologia e Utic, ostetricia e ginecologia, urologia, riabilitazione e lungodegenza, neurologia, ortopedia e traumatologia, diagnostica per immagini e medicina nucleare. A cui si aggiungono i servizi di patologia clinica, psicologica clinica, oculistica, dermatologia, endoscopia digestiva.
La Fondazione Giglio assorbe una forza lavoro diretta di 750 unità oltre ai servizi in outsourcing quali mensa, bar, pulizia.
Ogni anno mediamente vengono realizzati 6000 interventi chirurgici, 8.000 ricoveri in regime di ricovero ordinario o day hospital per le varie branche mediche e chirurgiche, 2.100 ricoveri in Day Service, circa 25 mila accessi pronto soccorso e circa 400 mila prestazioni ambulatoriali.
Nel 2021 è stata sottoscritta una partnership con il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma IRCSS per l’avvio in Sicilia di alcuni centri di cura ad alta complessità per esempio per l’obesità (“Chirurgia dell’obesità: al Gemelli Giglio di Cefalù eseguiti i primi due interventi”).
Per ulteriori informazioni: gemelligiglio.it.

Vittoria Majocchi

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