I dati dell’Obesity Week di Boston: riscontrate associazioni tra intensità di gusto e perdita di peso nei pazienti sottoposti a chirurgia dell’obesità.
Non senti bene il sapore di ciò che stai mangiando? Allora sei sulla strada giusta. Ancor prima di guardare la bilancia è il gusto a dire se stai dimagrendo. E’quanto emerge da uno studio pilota presentato nelle scorse settimane all’Obesity Week di Boston, l’appuntamento internazionale dedicato ai problemi dell’obesità. I dati parlano chiaro: nelle persone sottoposte a chirurgia bariatrica il calo dell’intensità dei sapori è associato ad una maggiore perdita di peso.
Problema obesità
L’obesità negli ultimi anni ha raggiunto proporzioni epidemiche. In chi ne soffre si possono riscontrare complicanze metaboliche quali insulino-resistenza, diabete mellito tipo 2, dislipidemia ed ipertensione arteriosa. Un quadro clinico risolvibile, il più delle volte, con un deciso intervento sulla dieta e con l’attività fisica. Purtroppo però non sempre i risultati, anche con impegno e costanza, sono soddisfacenti. Ecco perché in questi casi il ricorso alla chirurgia rappresenta l’unica via d’uscita.
Dimagrire con la chirurgia bariatrica
Nei casi di obesità patologica intervenire chirurgicamente, attraverso l’approccio bariatrico può essere di grande aiuto per controllare meglio il diabete oltre che per vivere più a lungo e godendo di una migliore qualità della vita. Tra le tecniche più utilizzate vi è il bendaggio gastrico, volto a ridurre il volume del tratto digerente per provocare così senso di sazietà precoce e il by-pass digiuno-ileale, attraverso il quale si diminuisce la capacità di assorbimento da parte dell’intestino. In molti casi successivamente all’operazione i pazienti riportano al medico la strana sensazione di percepire chi più e chi meno l’intensità dei sapori.
Lo studio
Partendo da questa curiosa osservazione il gruppo di ricerca di John Morton, responsabile della chirurgia bariatrica alla Stanford University, ha monitorato l’intensità dei sapori percepiti in un gruppo di persone sottoposte ad operazione confrontandole con individui sani. Dalle analisi è emerso che nei pazienti che lamentavano un deciso calo nella percezione dei sapori si registra un calo, a tre mesi dal trattamento, di oltre il 20% del proprio peso corporeo. Un dato interessante che potrebbe d’ora in poi essere preso in considerazione nella valutazione dell’efficacia della chirurgia bariatrica.
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