È noto che tra i fattori di rischio di obesità e diabete di tipo 2 c’è anche lo stile di vita sedentario. L’attività fisica fa bene anche e soprattutto a chi è in sovrappeso od obeso e ha il diabete. Lo dicono Esperti e Istituzioni. E lo ribadisce un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet Diabetes & Endocrinology che sottolinea come il mezzo di trasporto utilizzato per andare e tornare dal lavoro possa fare la differenza.
Lo studio ha dimostrato che i pendolari che usano ogni giorno i mezzi pubblici, la bicicletta o vanno a piedi hanno un Indice di Massa Corporea minore rispetto ai colleghi che usano l’auto per andare al lavoro.
Anche per questo il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) britannico raccomanda il cosiddetto “pendolarismo attivo” ovvero andare a piedi, in bici o con i mezzi pubblici (scendendo una o due fermate prima per fare comunque un po’ di moto), per aumentare la quota di esercizio fisico quotidiano. In effetti, lasciare l’auto a casa non solo contribuisce a ridurre i livelli di smog e fa risparmiare denaro, ma aiuta a mantenersi in forma: se il tuo percorso casa-lavoro lo permette, sfrutta questo spostamento quotidiano per fare attività fisica. Ormai sono decine i lavori di letteratura che dimostrano e raccomandano i benefici psicofisici dell’attività fisica e dello sport per le persone e per l’ambiente in cui vivono.
Alla base di tali raccomandazioni vi è la crescente comprensione delle modalità con cui l’attività fisica agisce sulle funzioni fisiologiche. Il corpo risponde infatti all’esercizio fisico in modi che hanno un impatto importante e positivo sui cuore e vasi, muscoli, ossa, apparato respiratorio ed endocrino. Tali effetti spiegano anche gli altri benefici per la salute riscontrati nelle diverse ricerche come una riduzione della mortalità prematura e un rischio minore di malattie coronariche, ipertensione, cancro del colon e cancro del seno, diabete di tipo 2, sovrappeso e obesità.
La pratica regolare di attività fisiche riduce anche depressione e disturbi d’ansia, migliorando il tono dell’umore e le prestazioni cognitive lungo tutto l’arco della vita e questo a fronte di rischi piuttosto modesti, riconducibili in sostanza a un aumento di piccoli traumi muscolari e ossei che sono per lo più dovuti a una pratica troppo intensa per il livello di allenamento del soggetto. La raccomandazione è di non “strafare” ogni tanto ma di praticare un’attività moderata e regolare: non serve essere campioni olimpionici per ottenere benefici! Altre due cose importanti, non è mai tardi per iniziare, l’importante è farlo gradatamente: quando si passa dal divano al pendolarismo attivo, o alla palestra (o semplicemente al parco nella bella stagione o portando fuori il cane) è bene prevedere un incremento graduale dell’intensità degli sforzi! E’ arrivato il momento di darsi una mossa! Non ci sono più scuse che tengano.
Andersen LB – Active commuting: an easy and effective way to improve health. Lancet Diabetes Endocrinol. 2016 May;4(5):381-2
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