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Obesità: quale assistenza alla domanda di cura da parte della persona obesa?

Quando una persona obesa decide di chiedere aiuto può intraprendere – preferibilmente insieme a un familiare o a una persona cara – un percorso di cura e di autoconsapevolezza che include una rete articolata di servizi generali e dedicati.


Le 3 aree principali di servizi
Per la cura dell’obesità si possono definire 3 aree generali a cui corrispondono 3 livelli di accesso alla cura in cui opera un team di professionisti che svolgono un ruolo chiave per il corretto indirizzo alla cura della persona obesa e l’elaborazione di un trattamento personalizzato.

 

1. AREA DEI SERVIZI DI BASE
Questo 1° livello include servizi che non sono specifici per i soggetti obesi, bensì indirizzati a un’utenza generale. Ne fanno parte:

  • medici di medicina generale
  • pediatri di base
  • operatori sociali
  • farmacisti
  • educatori
  • dietisti
  • nutrizionisti

Sono tutte figure professionali nell’ambito della salute che svolgono il delicato ruolo di orientare la persona obesa verso uno specialista piuttosto che un altro. L’incontro con loro è fondamentale per mettere delle buone basi al proprio percorso di cura. Costruire sin dall’inizio un buon dialogo, chiedere tutte le informazioni che servono, fare tutte le domande utili per sciogliere i dubbi è davvero molto importante per mantenere alta la motivazione alla cura. Non si tratta di un percorso facile ed è molto importante percepire di essere in buone mani e partecipare attivamente al proprio percorso di cura.

 

2. AREA DEI SERVIZI SPECIALISTICI DI LIBERO ACCESSO
Si tratta di ambulatori  pubblici, privati e del privato sociale, rivolti esclusivamente a persone con problemi alimentari (obesità, anoressia, bulimia e altri disturbi del comportamento alimentare). Queste strutture sono in grado di offrire:

  • terapie ambulatoriali
  • ricoveri in day-hospital
  • programmi di terapia strutturati che comprendono anche un approccio ai problemi psicologici  individuali e di gruppo
  • gruppi psicoeducazionali, gruppi di auto-aiuto e auto-aiuto guidato
  • attività riabilitative

La persona obesa viene spesso inviata a questi centri dagli operatori dei servizi di base o vi può accedere direttamente per conto proprio. Se le condizioni psicofisiche della persona obesa lo permettono l’ambiente ambulatoriale rappresenta un luogo ideale per iniziare un percorso di cura personalizzato. La persona obesa, infatti, non deve abbandonare la sua normale vita e gli eventuali cambiamenti vengono in genere più facilmente mantenuti perché maturati nel suo stesso ambiente abituale.

Il team di cura
Presso questi servizi specialistici operano équipe di professionisti in molte discipline mediche perché la cura della persona obesa richiede un approccio multidisciplinare che deve tenere conto delle molte sfaccettature della malattia.

 

3. AREA DEI SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI
Una percentuale non trascurabile di persone obese o affette da altri disturbi del comportamento alimentare necessitano di un periodo di trattamento riabilitativo residenziale. Si tratta di situazioni nelle quali il trattamento per via ambulatoriale non determina miglioramenti significativi e il disturbo è cronicizzato. L’accesso a queste strutture avviene su indicazione del medici curanti anche di altri centri e fa parte di un progetto più articolato di presa in carico della persona obesa.
La necessità di un trattamento residenziale può essere previsto ad esempio per soggetti che presentino le seguenti caratteristiche:

  • scarsa motivazione alla terapia
  • scarsa motivazione al recupero del peso corporeo adeguato
  • mancanza di cooperazione al trattamento ambulatoriale
  • necessità di supervisione per prevenire vomito incontrollato e altri sintomi debilitanti di bulimia che non rispondono a trattamento ambulatoriale
  • presenza di fattori stressanti che interferiscono con la capacità della persona di nutrirsi
  • disturbi psichiatrici
  • assenza di supporto familiare o sociale o di entrambi
  • gravi conflitti familiari
  • limitazioni o deficit sociali e/o lavorativi e/o familiari.

Il trattamento semiresidenziale può essere attuato come prima proposta terapeutica oppure come prosecuzione di un trattamento ospedaliero o residenziale. Viene preferito nei casi in cui la persona, pur non rispondendo al trattamento ambulatoriale mantenga una buona motivazione alla cura oppure – per ragioni familiari o lavorative – non possa intraprendere un percorso residenziale completo.

 

 

Fonte
Vasta FN, Del Lungo A, Girelli R – Psicologia e psicopatologia dell’alimentazione. Società Editrice Universo, 2011

 

 

 

La redazione

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