A cura di IRCCS Istituto Auxologico Italiano*
L’Istituto Auxologico presenta il nuovo Rapporto sull’obesità in Italia
Obesità: lo stato dell’arte nella ricerca, nella clinica e nella terapia di una patologia cronica e complessa che necessita sempre più dell’apporto di specialisti sanitari di varia formazione ma anche dell’impegno a livello sociale, economico e politico per essere affrontata in modo capillare e adeguato.
Tutto questo raccolto in un volume di oltre 400 pagine con oltre 40 autori, tra clinici e ricercatori, che non ha eguali in Italia sull’argomento: si tratta della nona edizione del nuovo Rapporto sull’obesità in Italia presentato il 5 luglio 2021 a Milano dall’Auxologico, a testimonianza di un impegno che prosegue ininterrotto da decenni da parte dell’IRCCS milanese e che presenta, oltre a una fotografia dell’obesità anche le molteplici soluzioni mediche, nutrizionali, riabilitative, psicologiche, farmacologiche e di chirurgia bariatrica e metabolica.
Il volume è già disponibile online sul sito del Pensiero Scientifico Editore e lo sarà nelle migliori librerie a partire da settembre.
L’obesità è una malattia cronica complessa e multifattoriale
La comunità medica e scientifica internazionale è ormai concorde nel riconoscere l’obesità come una vera malattia cronica oltre a rappresentare un rilevante fattore di rischio rispetto ad altre malattie croniche non trasmissibili (diabete, ipertensione, dislipidemia, apnee notturne, malattie cardiovascolari, respiratorie, osteo-articolari, etc).
I numeri rilevati disegnano un quadro costituito da più fattori concomitanti tali da determinare un risultato preoccupante:
- certamente l’eccesso di peso determina alterazioni metaboliche e funzionali, con possibili conseguenze sull’intero organismo;
- la pandemia da Covid-19 ha ulteriormente complicato il quadro, data anche l’impossibilità di svolgere attività fisica in strutture dedicate e la concomitante incidenza di una alimentazione scorretta e ipercalorica, tanto che dagli specialisti è stato stimato un incremento di almeno il 30% dei disturbi alimentari, tra cui l’obesità;
- nel contesto della pandemia da Covid-19, l’obesità si è dimostrata un fattore che aumenta il rischio di ospedalizzazione e di terapia intensiva, con un decorso più critico dell’infezione e un maggior rischio di mortalità.
Obesità: numerose le differenze di genere negli adulti
Come dicono le rilevazioni statistico-epidemiologiche a cura dei ricercatori dell’Istat che hanno collaborato al 9° Rapporto sull’obesità in Italia: «Sono molto spiccate le differenze di genere per l’eccesso di peso, sfavorevoli per gli uomini. La stima provvisoria per il 2020 attesta che:
- la popolazione maggiormente esposta a rischio di obesità è quella maschile: 11,7% tra gli uomini e 10,3% tra le donne, sebbene nelle età più anziane, tra i 75enni, siano le donne ad essere significativamente più sfavorite (13,5% vs 14,1% tra le anziane);
- su 10 uomini adulti, circa 6 sono in eccesso di peso, a fronte di 4 donne su 10;
- in entrambi i generi il picco di prevalenza si osserva tra i 65 e i 74 anni, dove raggiunge il 53% per le donne e circa il 68% per gli uomini;
- lo svantaggio maschile tra gli adulti si registra già tra i giovani di 18-34 anni (+40% in media) e dopo i 35 anni in tutte le classi di età che si susseguono oltre il 50% degli uomini presenta un eccesso ponderale, mentre per le donne ciò si verifica solo dopo i 65 anni.
Quando si considera la grave obesità, individuata da un Indice di Massa Corporea pari o superiore a 35, di cui in Italia soffre oltre un milione di persone pari al 2,3% degli adulti, le donne risultano maggiormente colpite: nelle classi di età più anziane presentano prevalenze quasi doppie rispetto agli uomini e tra le donne anziane del Mezzogiorno la quota supera addirittura il 5%.
Forte gradiente territoriale Nord-Sud consolidato nel tempo
Per quanto riguarda la distribuzione regionale, complessivamente nel nord-ovest e nel centro la prevalenza di obesità rilevata nella popolazione si attesta al 10%, mentre nel nord-est e nelle isole il valore raggiunge l’11,4%, nel sud il 12,4%.
Eccesso di peso: per bambini e adolescenti le cose non vanno meglio
Il sovrappeso e l’obesità tra i bambini e gli adolescenti rappresentano un rilevante problema di salute pubblica. Vista la portata del fenomeno, in crescita in molti Paesi tra cui anche l’Italia, nell’ultimo decennio molti Paesi dell’Unione Europea (UE) hanno implementato politiche per ridurre l’obesità mirando specificamente al target dei bambini, per diminuire il rischio di obesità lungo tutto il corso della vita e sostenere i bambini già obesi a migliorare la loro condizione per salvaguardare la loro salute futura.
Tra i 7 e gli 8 anni, i dati evidenziano che nei Paesi dell’Unione Europea quasi un bambino su otto anni è obeso. Cipro, Italia, Grecia, Malta e Spagna mostrano i più alti tassi di obesità. La prevalenza in Italia è pari al 18%. Dato in aumento negli adolescenti: l’Italia si colloca nella fascia centrale della graduatoria dei Paesi dell’Unione Europea, con un livello pari al 19%.
In Italia, come per gli adulti, tra i 3 e i 17 anni si osserva un forte gradiente territoriale nella distribuzione dell’obesità tra la popolazione giovanile:
- 34,1% al Sud;
- 20,0% del Nord-ovest;
- 22,4 % nel Nord-est;
- 23,9% del Centro;
- 28,4% nelle Isole,
con quote più elevate soprattutto in Campania (37,8%), Molise (33,5%), Basilicata (32,4%), Abruzzo e Puglia (31,2%).
L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea come il sovrappeso e l’obesità tra bambini e ragazzi siano connessi all’insorgenza di numerose patologie croniche nell’età adulta già nel 2019 e stimava 38 milioni di bambini sotto i 5 anni di età in condizione di sovrappeso o obesità. A questi si aggiungono, inoltre, i 340 milioni di bambini e adolescenti di 5-19 anni nella stessa condizione.
Un bambino con obesità sarà un adulto con obesità?
Evidenze scientifiche riconoscono all’obesità in bambini e adolescenti una forte capacità predittiva della presenza di obesità in età adulta. Si stima che più di un terzo dei bambini e circa la metà degli adolescenti che sono in sovrappeso permangano in questa condizione da adulti. Studi condotti suggeriscono che ciò possa avvenire perché la comparsa precoce ed il proliferare delle cellule adipose (adipociti) in determinati periodi della crescita possono avere conseguenze importanti rispetto al numero e alla dimensione dei depositi di grasso presenti in età adulta.
Aspetti psicologici e relazionali dell’obesità
Non vanno infine ignorate le problematiche psicologiche e relazionali dell’obesità nei bambini e nei ragazzi, di cui le cronache spesso ci riferiscono anche le conseguenze drammatiche. L’obesità tra i bambini e i ragazzi è spesso anche correlata a problemi psico-sociali come scarsa autostima, bullismo a scuola, scarso rendimento scolastico, disordini alimentari e depressione, che non contribuiscono certamente ad una crescita sana e serena.
Reference
9° Rapporto sull’obesità in Italia
Ricerca, clinica e terapia: lo stato dell’arte
Istituto Auxologico Italiano
Il Pensiero Scientifico Editore, luglio 2021
https://pensiero.it/catalogo/libri/professionisti/9-rapporto-sull-obesita-in-italia
* IRCCS Istituto Auxologico Auxologico Italiano è una Fondazione no profit riconosciuta come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) dal 1972, con ospedali, poliambulatori e centri di ricerca in Italia (Lombardia, Piemonte, Lazio) e Romania (Bucarest).
Fin dalle sue origini nel 1958, Auxologico opera nei settori della ricerca biomedica e dell’assistenza sanitaria di alta specializzazione e ha come proprie esclusive finalità la ricerca scientifica e l’attività di cura dei pazienti.
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Auxologico è una comunità di medici, ricercatori, tecnici, personale sanitario e amministrativo di oltre 2600 persone che ogni giorno mettono a disposizione il proprio impegno e la propria professionalità per la cura della persona.