Obesità: in Italia, malattia ancora troppo trascurata e poco percepita

Obesità: in Italia, malattia ancora troppo trascurata e poco percepita

Sintesi dei dati italiani dello studio internazionale ACTION-IO 2020**

 

Nonostante la crescente prevalenza di obesità in Italia e il suo unanime riconoscimento alla Camera il 13 novembre 2019 quale malattia cronica, molte persone con obesità non ricevono sostegno ai loro sforzi per perdere peso e l’obesità rimane sostanzialmente sottostimata, mal diagnosticata e sottotrattata.
L’aumento della prevalenza dell’obesità a livello globale rappresenta un problema di salute pubblica che comporta gravi implicazioni in termini di costi per i sistemi sanitari.

Nel nostro Paese, quasi il 40 per cento delle persone con obesità (BMI ≥ 30 kg/m2) non pensa che l’obesità sia una malattia cronica e raramente i medici raccomandano loro di ricorrere a farmaci per la perdita di peso su prescrizione (11 per cento) o alla chirurgia bariatrica (10 per cento). Lo confermano una volta di più i dati italiani dello studio internazionale ACTION-IO pubblicati sulla rivista Eating and Weight Disorders – Studies on Anorexia, Bulimia and Obesity, condotto su 1.501 persone con obesità e 302 medici.

Le strategie più efficaci per gestire il peso secondo gli Italiani con obesità

Migliorare le abitudini alimentari e fare attività fisica: queste sono le strategie più efficaci per una corretta gestione del peso a lungo termine secondo 7 persone su 10 con obesità, considerata una malattia cronica solo da poco più del 60 per cento (60%) dei malati.
Tra i medici, il 91 per cento (91%) dichiara l’obesità una malattia cronica, da affrontare – per quasi 8 su 10 di loro – comunque con misure di miglioramento dello stile di vita. Sono i principali risultati dell’indagine condotta in Italia, all’interno dello studio internazionale ACTION-IO (Awareness, Care, and Treatment In Obesity maNagement-International Observation). I dati italiani sono stati pubblicati l’8 maggio 2020 sulla rivista Eating and Weight Disorders – Studies on Anorexia, Bulimia and Obesity.

La finalità dello studio ACTION-IO

ACTION-IO è il più ampio studio realizzato per studiare gli ostacoli alla gestione dell’obesità sia dal punto di vista delle persone con obesità sia dal punto di vista dei medici. Ha coinvolto 11 Paesi in cinque continenti (Arabia Saudita, Australia, Cile, Corea del Sud, Emirati Arabi, Giappone, Israele, Italia, Messico, Regno Unito, Spagna).
L’obiettivo primario dello studio internazionale ACTION-IO era quello di identificare le percezioni, le attitudini, i comportamenti e gli ostacoli per la cura dell’obesità sia per le persone con grande obesità sia per i medici. In Italia sono state coinvolte 1.500 persone con obesità (BMI ≥ 30 kg/m2) e 300 medici che hanno completato il questionario tra il 4 giugno e il 26 luglio 2018.

I principali risultati dello studio ACTION-IO

Dall’indagine è emerso che, nonostante l’84 per cento (84%) delle persone con obesità (BMI ≥ 30 kg/m2) sia consapevole del grande impatto che la malattia ha sulla salute generale, quasi il 40 per cento (40%) non la ritiene una malattia cronica, al contrario del già ricordato 91 per cento dei medici. Inoltre, è importante sottolineare che solo una piccola parte di persone con obesità (13%) e di medici (19%) ha dichiarato che la società e/o l’assistenza sanitaria italiana stiano rispondendo alle esigenze delle persone con questa malattia. C’è ancora molta strada da fare in questo senso.

Obesità: malattia cronica a patogenesi multifattoriale

L’obesità è una malattia complessa, influenzata da fattori genetici, fisiologici, ambientali e psicologici ed è associata a numerose gravi conseguenze per la salute.
“L’obesità deve essere considerata come una malattia cronica, a patogenesi multifattoriale, che necessita di cure e attenzioni adeguate a lungo termine”, afferma Paolo Sbraccia, Vice Presidente IBDO Foundation e Professore Ordinario di Medicina Interna dell’Università di Roma “Tor Vergata”. “La gestione terapeutica è complessa e richiede un approccio multidimensionale. Le principali linee guida per il trattamento dell’obesità indicano che il primo passo della terapia è rappresentato dalla modificazione degli stili di vita attraverso l’intervento nutrizionale, l’incremento dell’attività fisica strutturata e le modifiche comportamentali (aspetti psicologici). Tuttavia, quando questa prima strategia risulta insufficiente o del tutto inefficace è possibile ricorrere alla terapia farmacologica e in alcuni casi selezionati alla chirurgia bariatrica.

Che cosa consigliano i medici ai pazienti con obesità

Dallo studio ACTION-IO è emerso che rispetto alle conversazioni riguardo il peso, le raccomandazioni più frequenti dei medici alle persone con obesità sono state di migliorare le abitudini alimentari e ridurre l’apporto calorico (63%) e praticare attività fisica (63%). Meno frequentemente è stato consigliato di seguire una dieta specifica (2 %) o programmi di allenamento specifici (34%) e raramente di ricorrere a farmaci per la perdita di peso su prescrizione (11%) o alla chirurgia bariatrica (10%). Poche volte è stato anche raccomandato di rivolgersi a degli specialisti (24%) e a nutrizionisti o dietisti che si occupino specificamente di pazienti con obesità (31%).

 

Atteggiamenti verso l'obesità

 

È necessaria una maggiore conoscenza sulle opzioni oggi disponibili

L’indagine italiana ACTION-IO ha evidenziato come solo una minoranza di medici ritiene attualmente disponibili valide opzioni farmacologiche (25%) o di chirurgia bariatrica (58%) per perdere peso. Analogamente, la maggior parte delle persone con obesità ha dichiarato che preferisce gestire il proprio peso in modo autonomo piuttosto che dover ricorrere all’utilizzo di farmaci (83%) o della chirurgia (81 %).

“In linea con lo studio internazionale ACTION-IO, i dati italiani rivelano la necessità di implementare le conoscenze sull’obesità di istituzioni, medici, persone con obesità e opinione pubblica in generale, migliorando l’educazione relativa alle basi biologiche per far sì che venga riconosciuta come malattia cronica.
In secondo luogo, bisogna sfidare la percezione errata che l’obesità sia sotto il controllo della persona che ne soffre e i medici devono avviare e promuovere un dialogo attivo sulle strategie a disposizione per la perdita di peso in rapporto alla gravità della malattia.

Infine, è necessario migliorare la formazione degli operatori sanitari per quanto riguarda la gestione clinica dell’obesità sottolineando l’importanza di un approccio multidisciplinare”, conclude Paolo Sbraccia.

References

– Sbraccia P, Busetto L, Santini F, Mancuso M, Nicoziani P, Nicolucci A. Misperceptions and barriers to obesity management: Italian data from the ACTION-IO study [published online ahead of print, 2020 May 8]. Eat Weight Disord. 2020;10.1007/s40519-020-00907-6
SCARICA IL LAVORO (FREE)

– American Medical Association House of Delegates. Recognition of obesity as a disease. Resolution 420 (A 13). Received May 15, 2013. Accessed April 2019

– Wright SM, Aronne LJ. Causes of obesity. Abdom Imaging 2012;37(5):730-732

– Guh DP, Zhang W, Bansback N, et al – The incidence of co-morbidities related to obesity and overweight: a systematic review and meta-analysis. BMC Public Health. 2009;9(88):1-20

– World Health Organization – Fact sheet no. 311: obesity and overweight. Updated June 2016. Accessed April 2019

– Cawley J, Meyerhoefer C – The medical care costs of obesity: an instrumental variables approach. J Health Economics 2012;31(1):219-230

– Crawford AG, Cote C, Couto J, et alPrevalence of Obesity, Type II Diabetes Mellitus, Hyperlipidemia, and Hypertension in the United States: Findings from the GE Centricity Electronic Medical Record Database. Popul Health Manag 2010;13:151–161

 

 

 

** ACTION-IO è il più ampio studio realizzato per studiare gli ostacoli alla gestione dell’obesità sia dal punto di vista delle persone con obesità sia dal punto di vista dei medici. Lo studio ha coinvolto oltre 14.500 persone con obesità e quasi 2.800 operatori sanitari provenienti da 11 paesi, tra cui: Australia, Cile, Israele, Italia, Giappone, Messico, Arabia Saudita, Corea del Sud, Spagna, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito. ACTION-IO completa le informazioni acquisite dagli studi ACTION condotti negli Stati Uniti e Canada, fornendo una fotografia generale riguardo gli ostacoli nella cura dell’obesità nella popolazione globale, nonché evidenze su misura per ogni paese coinvolto per indicare azioni concrete da intraprendere nella lotta all’obesità. ACTION-IO e gli studi ACTION condotti negli Stati Uniti e in Canada sono stati sponsorizzati e finanziati da Novo Nordisk.

 

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