Obesità ed artrosi

L’eccesso di peso ha una notevole influenza sulla salute di ossa e articolazioni: non solo aumenta il carico articolare ma accelera anche la degenerazione della cartilagine modificandone progressivamente composizione, struttura e proprietà.

L’eccessivo lavoro meccanico delle articolazioni (dovuto all’eccesso di peso che deve essere sostenuto ogni giorno) favorisce l’insorgenza di artrosi, soprattutto a carico di anche e ginocchia.
Il progressivo peggioramento dell’artrosi determina una riduzione e/o difficoltà nei movimenti, creando un circolo vizioso che contribuisce a peggiorare sia lo stato di obesità sia quello artrosico.

Elementi potenziali che contribuiscono allo sviluppo di osteoartrosi in soggetti obesiobesità e artrosi

  • Molti dati epidemiologici confermano l’esistenza di una forte correlazione tra obesità ed osteoartrosi (OA): in soggetti con Indice di Massa Corporea (IMC/BMC) > 30 il rischio di insorgenza di osteoartrosi del ginocchio e dell’anca/femore è rispettivamente 4 e 2 volte superiore a quello della popolazione normopeso, in particolare nella fascia di età tra i 40 e i 60 anni, di ambo i sessi.
  • In parallelo l’osteoartrosi rappresenta una delle principali cause di disabilità e sofferenza che riduce in modo significativo la qualità della vita. Semplici attività come camminare, salire le scale, rialzarsi da una sedia diventano più lente e dolorose per le persone obese fino addirittura a soffrire di chinesiofobia (paura a muoversi).

 

È stato calcolato che per ogni 5 kg di peso guadagnato
c’è un aumento del 36% del rischio di sviluppare OA.

  • obesità e artrosiNei soggetti obesi il dolore si manifesta soprattutto a carico delle articolazioni portanti del ginocchio e dell’anca ma può manifestarsi anche nelle articolazioni delle braccia, delle mani e delle dita, della colonna toracica e del collo.
  • Spesso nei soggetti obesi la degenerazione della cartilagine che progredisce nel tempo rende necessario l’intervento di artroprotesi che è però possibile effettuare solo dopo un adeguato calo di peso.

La cura e la prevenzione

  • La perdita di peso, associata a un piano di  regolare attività fisica, rappresenta l’approccio più valido per prevenire l’osteoartrosi e ridurre la sintomatologia dolorosa associata.
  • Una perdita di circa il 5% del peso corporeo porta a una lieve riduzione del dolore,  ci vorrà una perdita almeno del 10% per determinare un miglioramento evidente del dolore e della funzionalità articolare.

 

Il trattamento deve essere personalizzato
Le opzioni disponibili sono diverse: terapia con farmaci, modificazioni della dieta, attività fisica e chirurgia bariatrica. La “scelta giusta” deve essere elaborata insieme al proprio team di cura sulla base delle singole necessità individuali, della gravità dell’obesità e dell’osteoartrosi.
Farmaci per la perdita di peso

  • La terapia farmacologica può avere una sua importanza solo se inserita in un contesto più ampio, ad esempio come integrazione alle indicazioni dietetiche e di attività fisica. Non si può pensare che da sola e per lunghi periodi possa rappresentare una soluzione definitiva.
  • I farmaci per perdere peso possono essere indicati nelle persone obese medio-gravi (BMI > 30) che abbiano difficoltà a seguire una dieta ipocalorica o che abbiano la necessità di una riduzione rapida e consistente del peso per la presenza di malattie associate (osteoartrosi, diabete, ipertensione, insufficienza respiratoria o cardiaca, etc)

 

Attività fisica e modificazioni della dieta
Esistono ormai centinaia di studi che dimostrano come modificazioni personalizzate dello stile di vita possano essere molto benefiche per ottenere un calo di peso. Contrariamente a quanto si riteneva sino a pochi anni fa, anche riduzioni contenute del peso corporeo (10% del peso iniziale) sono già sufficienti a ridurre in modo sensibile il rischio di complicanze nella persona obesa.
Chirurgia bariatrica
La chirurgia bariatrica non è per tutte le persone obese;  è indicata nelle situazioni di obesità grave (BMI > 40) complicata da patologie associate che riducono l’aspettativa di vita (disturbi respiratori o cardiaci) o che interferiscono con lo svolgimento di una normale vita sociale. L’obesità deve essere insorta da almeno 5 anni e deve essere documentata la presenza di diversi fallimenti di seri trattamenti dietetici. Anche l’età rappresenta un fattore limitante l’approccio chirurgico che viene consigliato nei soggetti obesi di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Nelle persone più giovani l’intervento bariatrico può determinare deficit della maturazione fisica e psichica mentre in soggetti più anziani i benefici sul calo di peso sono minori e aumenta il rischio associato all’anestesia.

Infine non devono essere presenti gravi malattie psichiatriche, uso abituale di alcolici o droghe e disturbi del comportamento alimentare.

Per saperne di più sulle indicazioni alla chirurgia bariatrica, segui questo link: unavitasumisura.it/indicazioni-bariatrica »

 

Fonti

  • Vincent EK et al – Weight loss and obesity in the treatment and prevention of ostheoarthritis. PM R 2012 May: 4(5): S59-s67
  • Sowers MFR, Karvonen-Gutierrez CA – The evolving role of obesity in knee osteoarthritis. Curr Opin Rheumatol 2010, 22(5): 533-37
  • Sellam J, Berenbaum F – Osteoarthritis and obesity – Rev Prat 2012 May; 62(5): 621-4

 

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