Obesità infantile

Obesità e stili di vita tra bambini e adolescenti italiani: pubblicati i nuovi dati Istat 2019

La crescita dell’obesità tra bambini e ragazzi è un fenomeno allargato che si rileva non solo in Italia e in altri Paesi Europei, ma anche nel resto del mondo. Le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parlano di oltre 340 milioni di bambini e adolescenti tra i 5 e i 19 anni in eccesso di peso. Il pericolo ben noto, è che almeno un terzo dei bambini e circa la metà degli adolescenti in sovrappeso rimangano in questa condizione da adulti.
Nei Paesi dell’Unione Europea – nel biennio 2017-2018, è obeso quasi un bambino su otto tra i 7 e gli 8 anni. Cipro (20%), Italia (18%), Spagna (18%), Grecia e Malta (17%) mostrano i valori più elevati; Danimarca (5%), Norvegia (6%) e Irlanda (7%) quelli più bassi.

 

La situazione in Italia nel biennio 2017-2018 (dati Istat, novembre 2019)

In Italia è in eccesso di peso un minore su quattro. Le stime Istat riportano circa 2 milioni e 130 mila bambini e adolescenti in eccesso di peso, pari al 25,2% della popolazione di 3-17 anni. Si osserva una lieve flessione rispetto al 28,5% del biennio 2010-2011; dai dati emergono forti differenze di genere con una più ampia diffusione tra i maschi (27,8% contro 22,4%).

L’eccesso di peso tra i minori aumenta in modo significativo man mano che si si sposta dalle regioni del Nord, del Centro e del Sud (18,8% Nord-ovest, 22,5% Nord-est, 24,2% Centro, 29,9% Isole e 32,7% Sud). Le percentuali sono particolarmente elevate in Campania (35,4%), Calabria (33,8%), Sicilia (32,5%) e Molise (31,8%).

Quanti ragazzi svolgono attività fisica? Nel biennio 2017-2018, sono circa 5 milioni 30 mila i ragazzi di 3-17 anni che praticano nel tempo libero uno o più sport (59,4% della popolazione di riferimento). Il 52,5% lo fa con continuità e il 6,9% in modo saltuario. Viceversa, sono circa 2 milioni i bambini e ragazzi (3-17 anni) con una vita del tutto sedentaria che non praticano sport né attività fisica, in particolare tra i bambini di 3-5 anni. Anche in questo senso il gradiente Nord-Sud rimane forte. Nella maggior parte del Mezzogiorno, più di 1 ragazzo su 4 non pratica alcuno sport né attività fisica; le percentuali più elevate si riscontrano nella Provincia Autonoma di Bolzano (74.5%), Friuli-Venezia Giulia (73.2%), Valle d’Aosta (72.6%) e Liguria (71.6%).

Consumo di frutta, verdura e snack dolci/salati: Il 74,2% di bambini e ragazzi consuma frutta e/o verdura ogni giorno, ma solo il 12,6% arriva a 4 o più porzioni. Ben un quarto dei bambini e degli adolescenti consuma quotidianamente dolci (28.3%) e bevande gassate (25%), il 13,8% snack salati. Il consumo giornaliero di questi ultimi appare più elevato nella fascia tra gli 11 e i 17 anni.

 

 

I comportamenti dei familiari condizionano le buone abitudini dei giovani

I bambini e i ragazzi che vivono in famiglie in cui almeno uno dei genitori è in eccesso di peso tendono a essere anche loro in sovrappeso o obesi. Se entrambi i genitori sono in sovrappeso o con obesità anche i figli lo sono nel 37,6% dei casi contro il 18,8% di chi ha entrambi i genitori normopeso.
Esiste un’associazione evidente tra la sedentarietà dei figli e quella dei genitori (48% se entrambi i genitori sono sedentari contro il 9.8% se nessuno dei due genitori lo è) così come le buone abitudini alimentari sono più presenti nei ragazzi quando in famiglia si segue uno stile alimentare sano.

 

 

Uno stile di vita sempre più sedentario rispetto al passato

Il problema maggiore, analizzando questi ultimi dati, sembra essere – oltre a un’alimentazione scorretta – anche uno stile di vita sedentario, a tutte le età. I nostri nonni e le generazioni precedenti si spostavano a piedi o in bicicletta, facevano più movimento, mentre oggi l’attività fisica è diventata occasionale o un obbligo da rispettare, ma di scarsissima frequenza o durata nell’arco della giornata. Negli ultimi decenni, le persone si sono ingegnate a muoversi sempre più velocemente, nel minor tempo possibile e col minor dispendio energetico, soprattutto vivendo in città.

 

Siamo ancora in tempo per invertire la rotta?

La sensazione generale è che parlare alle persone con obesità della necessità di nutrirsi in modo corretto e di svolgere un’attività fisica regolare per investire sulla propria salute, non sia molto efficace ma anche il pericolo dell’insorgenza di altre malattie croniche, come diabete, ipertensione, cardiopatie, tumori etc non sembra smuovere i comportamenti di una gran fetta di popolazione o almeno non nel modo che si aspetterebbe.
Potrebbe essere una buona motivazione, la questione ambientale sulla scia dell’impegno di Greta Thunberg che sembra essere seguita da tanti giovani? Ad esempio, sottolineando che seguire una dieta mediterranea corrisponde a ridurre il proprio impatto sull’ambiente; infatti in questo modo si riduce in modo significativo il consumo di alimenti di origine animale: questo potrebbe influenzare in maniera positiva il comportamento delle persone sensibilizzandole ad una maggiore attenzione alla propria salute? La domanda è più che lecita ma per la risposta occorrerà aspettare i prossimi anni.

 

 

Reference

Eccesso di peso in calo, sport in aumento »
Dati Istat biennio 2017-2018, ottobre 2019

Vittoria Majocchi

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