Uno studio svedese ha rivelato che sovrappeso e obesità costituiscono fattori di rischio per la nascita pretermine, che avviene cioè prima della 37ª settimana di gestazione.
La nascita del feto vivo prima del compimento della gravidanza costituisce la prima causa di mortalità infantile e, fra i neonati non malformati, di disabilità a lungo termine; inoltre, tanto più è anticipata la nascita, tanto maggiori sono i rischi. Precisa il ricercatore Sven Cnattingius: «Per l’elevata prevalenza e i rischi connessi, sovrappeso e obesità hanno sostituito il fumo al primo posto fra i più importanti fattori di rischio evitabili in gravidanza».
I ricercatori del Karolinska Institutet di Solna, Stoccolma, hanno tratto dal Medical Birth Register, il registro nazionale svedese delle nascite, i dati relativi a oltre un milione e mezzo di parti da cui è nato un solo feto vivo, avvenuti fra il 1992 e il 2010 in Svezia, e hanno considerato l’associazione fra Bmi (Indice di massa corporea) nel corso della gravidanza e rischio di parto anticipato. Il rischio di parto pretermine è stato suddiviso in tre sottocategorie: estremamente prematuro (22-27 settimane), molto prematuro (28-31 settimane) e moderatamente prematuro (32-36 settimane); l’indice di massa corporea, calcolato in occasione della prima visita prenatale, è stato suddiviso fra sottopeso (Bmi <18,5), normopeso (18,5<25), sovrappeso (25≤30), obesità di grado 1 (30≤35), obesità di grado 2 (35≤40) e obesità di grado 3 (≥40). Conclude Cnattingius: «Dei 1.599.551 parti esaminati, 3.082 erano estremamente pretermine, 6.893 erano molto pretermine, e 67.059 erano moderatamente pretermine…
Il rischio di parto anticipato e il Bmi sono legati fra loro in modo diretto e bidirezionale. In altri termini, il Bmi elevato aumenta il rischio di parto anticipato, e le gravide pretermine hanno spesso un Bmi elevato…
Data la potenziale rilevanza per la sanità pubblica, i nostri risultati devono essere confermati in altre popolazioni, per identificare in modo specifico le donne con Bmi elevato a più alto rischio di parto pretermine».
Lo studio svedese è stato pubblicato recentemente su JAMA, the Journal of the American Medical Association.
Fonte
Sven Cnattingius et al – Maternal Obesity and Risk of Preterm Delivery. JAMA 2013;309(22):2362-2370