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Obesità e mass media. Troppi titoli offensivi, pregiudizi e luoghi comuni

Per contrastare questa imperante stigmatizzazione, AIDAP, Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso, ha emanato le “Linee guida per descrivere le persone affette da obesità nei mezzi di comunicazione di massa” che si rivolgono soprattutto ai giornalisti e a tutti i professionisti della comunicazione.

 

Numerose indagini condotte in Paesi occidentali hanno evidenziato che le persone affette da obesità sono soggette a pregiudizi e discriminazioni di ogni genere per il loro eccesso di peso: a scuola, nei luoghi di lavoro, nelle strutture sanitarie, nei circoli sportivi e in molti altri luoghi. È stato ampiamente dimostrato che questa pesante stigmatizzazione nei confronti del peso e della forma del corpo, aumenta il rischio di sviluppare, depressione, ansia, bassa autostima fino progressivo isolamento sociale che favorisce pensieri negativi e di suicidio, tutti disturbi che possono determinare gravi danni al benessere psicologico delle persone che hanno un peso in eccesso.

“È stato anche osservato che le persone affette da obesità, se hanno interiorizzato lo stigma nei loro confronti, tendono a peggiorare le loro condizioni di salute perché adottano con più frequenza comportamenti non salutari e non si sottopongono alle visite mediche e ai controlli sanitari per evitare di ricevere critiche sul loro peso.” afferma il dr. Riccardo Dalle Grave, responsabile scientifico AIDAP.

“I mezzi comunicazione di massa sono importanti fonti di informazione sull’obesità e influenzano profondamente la comprensione e le attitudini delle persone nei confronti di questo importante e diffuso problema di salute. Purtroppo, numerosi studi hanno trovato che spesso i media descrivono le persone affette da obesità in modo negativo e stigmatizzante e che le informazioni sulle cause e sul trattamento dell’obesità sono spesso riportate con modalità che rafforzano lo stigma nei confronti delle persone che hanno un peso in eccesso.” L’AIDAP crede che i giornalisti e i comunicatori possano svolgere un ruolo importante per modificare le attitudini negative e lo stigma della popolazione nei confronti dell’obesità, fornendo informazioni accurate ed equilibrate quando descrivono questa condizione e le persone che ne sono colpite.”

 

Le finalità delle Linee Guida

L’obiettivo principale di queste Linee Guida, che rappresentano un adattamento di quelle pubblicate negli USA dal Rudd Center for Food Policy and Obesity, The Obesity Society e Obesity Action Coalition, è garantire che tutte le persone, indipendentemente dal loro peso corporeo, siano rappresentate in modo equo e adeguato da tutti i mezzi di comunicazione oggi disponibili. La finalità è fornire ai giornalisti delle informazioni per descrivere con precisione e rigore gli argomenti correlati all’obesità, e per garantire che siano evitate rappresentazioni stigmatizzanti e peggiorative degli individui affetti da sovrappeso e obesità.

 

A chi si rivolgono

Le nuove Linee Guida si rivolgono a tutti i professionisti dei mezzi di comunicazione, come i giornalisti della carta stampata, della televisione e della radio, i conduttori dei programmi di intrattenimento, i consulenti pubblicitari della televisione, del cinema, della radio, della stampa, delle affissioni, della rete e dei social network.

 

I… capisaldi delle Linee Guida

  1. USARE UN LINGUAGGIO E UNA TERMINOLOGIA ADEGUATI

  • Considerare attentamente, quando si descrive il peso corporeo in generale o di specifiche persone, se la terminologia e il linguaggio usato potrebbe essere offensivo per le persone con obesità e come sarà probabilmente interpretato dalle persone a cui è destinata la pubblicazione.
  • Evitare l’uso di aggettivi potenzialmente peggiorativi o avverbi per descrivere le persone affette da obesità e anche un linguaggio che implica giudizi morali o debolezze di carattere di questa popolazione.
  • Mettere sempre “la persona prima della malattia” quando si descrive un individuo affetto da obesità; per esempio al posto di affermare “Ci sono molte persone obese” scrivere “Ci sono molte persone affette da obesità”. Etichettare, infatti, una persona con la sua malattia deumanizza l’individuo e, come non si usa affermare che una persona è cancerosa quando ha un cancro, allo stesso modo non è opportuno affermare che una persona è obesa quando ha l’obesità.
  • Utilizzare termini descrittivi appropriati per il peso corporeo. Gli esempi includono termini scientifici, come “Indice di Massa Corporea” (IMC), o termini neutri, come “peso” o “eccesso di peso”, piuttosto che “problema di peso”, “grasso”, “gravemente obeso”.
  • Chiedere alle persone affette da obesità intervistate, nel caso il loro peso sia rilevante per la storia da raccontare, quale termine preferiscono sia utilizzato per descrivere il loro peso corporeo.

 

  1. USARE IMMAGINI APPROPRIATE

  • Evitare l’uso di fotografie, immagini e video che mettono un’enfasi sul peso in eccesso delle persone o che si focalizzano su alcune loro parti del corpo (per es. addome, glutei, gambe).
  • Evitare l’uso di fotografie, immagini e video che raffigurano le persone affette da obesità che adottano comportamenti stereotipati (per es. mangiare cibo spazzatura, adottare un comportamento sedentario).
  • Evitare l’uso di fotografie, immagini e video che raffigurano le persone affette da obesità in abiti succinti o disordinate nel loro aspetto.

Al contrario, selezionare fotografie, immagini e video appropriati che ritraggono le persone affette da obesità in modi che sfidano gli stereotipi basati sul peso (per es. mangiare cibi salutari, fare attività fisica, svolgere attività, ruoli, carriere e stili di vita diversi, avere un aspetto curato) e raffigurate in modo neutro, privo di caratteristiche aggiuntive che altrimenti potrebbero perpetuare gli stereotipi basati sul peso.

Quando si seleziona una fotografia, un’immagine o un video di una persona affetta da obesità, considerare le seguenti domande:

  • La persona inquadrata produce o rafforza gli stereotipi negativi sul peso?
  • Le immagini ritraggono l’individuo affetto da obesità in modo rispettoso?
  • È mantenuta la dignità delle persone?
  • Quali sono le alternative? Un’altra foto o immagine può trasmettere lo stesso messaggio ed eliminare possibili distorsioni?
  • Chi potrebbe essere offeso, e perché?
  • Quali potrebbero essere le possibili conseguenze di pubblicare l’immagine?

 

  1. RISPETTARE LA DIVERSITÀ DEL PESO E DELLA FORMA DEL CORPO

  • Evitare di descrivere le persone affette da obesità solo per lo scopo di ridicolizzarle o di fare dell’umorismo.
  • Evitare gli stereotipi attribuiti all’eccesso di peso (per es. “Le persone affette da obesità sono pigre o prive di forza di volontà”).
  • Descrivere e presentare le persone affette da l’obesità sulla base del loro sesso, età, etnia, lavoro, delle loro opinioni e competenze e non del loro peso e forma del corpo.
  • Non associare il peso delle persone a caratteristiche negative del loro carattere e intelligenza o delle loro abilità e abitudini di vita.

 

  1. FORNIRE INFORMAZIONI ACCURATE SULL’OBESITÀ

  • Assicurarsi che le notizie, gli articoli e le notizie riguardanti l’obesità siano supportate da ricerche basate sull’evidenza scientifica.
  • Identificare, se possibile, che gli specialisti intervistati sull’obesità o sui trattamenti di perdita e di mantenimento del peso non abbiano potenziali conflitti d’interesse che potrebbero influenzare le loro affermazioni.
  • Riportare, quando si descrivono le cause dell’eccesso di peso, che l’obesità è una condizione derivante dall’interazione complessa di fattori genetici, biologici, ambientali, educativi, economici e individuali, come evidenziato dall’attuale ricerca scientifica. Molto spesso, invece, i mezzi di comunicazione di massa, quando affrontano il tema delle cause dell’obesità, pongono un’enfasi eccessiva sulla responsabilità dell’individuo, ignorando il ruolo, a volte determinante, dei fattori ambientali, economici e genetici.
  • Riportare, quando si descrivono i trattamenti dell’obesità, che le soluzioni sono complesse e che allo stato attuale delle nostre conoscenze possiamo solo curare l’obesità, ma non guarirla.

 

Conclusioni

I pregiudizi e lo stigma nei confronti dell’eccesso di peso influenzano in modo negativo il benessere sociale, interpersonale e psico-fisico delle persone affette da obesità. Tutti i mezzi di comunicazione e di divulgazione di massa hanno un ruolo fondamentale nella costruzione del percepito che la popolazione ha non solo dell’obesità in generale, ma anche delle persone che ne sono affette. Fornire informazioni accurate su questa malattia cronica e usare in modo accurato, come suggerito da queste linee guida, termini, fotografie, video e immagini che la descrivono e la rappresentano, rispettando le diversità individuali del peso e della forma del corpo, può aiutare a ridurre il pregiudizio sociale nei confronti della persona con obesità e, indirettamente, migliorare la qualità della vita delle numerose persone che ne sono affette.

 

 

Risorse per approfondire

– Rudd Center for Food Policy and Obesity »

Obesity Action Coalition (OAC) – Weight Bias & Stigma »

The Obesity Society »

 

Per ulteriori informazioni contattare il dr. Riccardo Dalle Grave (responsabile scientifico AIDAP) Email: rdalleg@gmail.com Tel: 0458103915

 

Vittoria Majocchi

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