Il settimanale di divulgazione scientifica New Scientist ha pubblicato un articolo secondo il quale la chirurgia bariatrica non ridurrebbe solo la quantità o l’assorbimento del cibo ingerito dai grandi obesi sottoposti a questo intervento, ma provocherebbe anche un cambiamento delle loro preferenze alimentari; questa modifica, inoltre, sarebbe alla base del dimagrimento e della durata nel tempo del dimagrimento. Secondo l’endocrinologo Carel Le Roux, della Facoltà di Medicina dell’Imperial College di Londra: «Dopo l’operazione, quale che sia la tecnica utilizzata, bendaggio gastrico, bypass intestinale o altro, il cervello cambia radicalmente gusti e rifiuta i cibi prediletti da sempre, in particolare gli zuccheri e i grassi. E che non sia una questiona psicologica lo dimostrano le prove sugli animali, che dopo l’intervento cambiano loro le abitudini alimentari, anche senza avere mai incontrato un dietologo».
Responsabili di questo cambiamento del gusto sarebbero alcuni ormoni del sistema digestivo i cui livelli aumentano dopo l’intervento di bypass garstrico: la grelina, stimolante della fame prodotto dallo stomaco, e ormoni che favoriscono la sazietà sopprimendo l’appetito, come il GLP-1 e i peptidi YY e PYY, prodotti dall’intestino tenue; secondo Lauren Beckman, del Dipartimento di Scienze dell’Alimentazione dell’University of Minnesota di Minneapolis, l’alterazione della produzione di questo ormoni, provocata dalla chirurgia bariatrica, è la causa del dimagrimento, infatti già dopo due giorni dall’intervento la grelina diminuisce mentre aumentano YY e PYY.
Anche il sistema nervoso è influenzato da questi ormoni: Le Roux, attraverso la risonanza magnetica cerebrale, ha dimostrato che prima dell’intervento, ai soggetti obesi esaminati, la vista di un dolce o di un panino ‘accendeva’ i centri della gratificazione, ma dopo quattro giorni, alla vista degli stessi alimenti i centri rimanevano ‘ spenti’.
Sempre la risonanza magnetica cerebrale ha però rivelato che le persone operate mostravano la riduzione del talamo, l’area del cervello coinvolta con le informazioni relative al gusto dei cibi, che è influenzata sia dalla grelina che dal GLP-1, e questo spiegherebbe le modifiche al gusto delle persone operate; ma il talamo è coinvolto anche con la memoria e la concentrazione, e questo giustificherebbe i problemi cognitivi, difficoltà di attenzione e problemi di memoria, denunciati da alcune delle persone operate.
Gli effetti della chirurgia bariatrica vanno dunque al di là della perdita di peso, e lo studio di questi meccanismi potrà offrire nuove prospettive di cura dell’obesità.
Fonte:
Roux LR, Murphy S – Change your stomach, change your brain, New Scientist, 23 May 2012
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