L’obesità si accompagna a un maggior rischio (+34%) di cancro al seno nelle donne giovani, prima della menopausa, in età fertile. È quanto emerge da un recente studio, condotto su 80mila donne colpite da tumore mammario, nel corso di 70 sperimentazioni cliniche presentato al Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO), uno degli appuntamenti più prestigiosi del settore tenutosi a Chicago, 30 maggio-3 giugno 2014.
L’obesità rappresenta un fattore di rischio per vari tipi di tumori, l’ultimo ad essere evidenziato è cancro al seno (tumore della mammella); gli studi hanno evidenziato un maggior rischio per le donne più giovani, con un’influenza notevole anche sulla prognosi e l’aumento di mortalità. L’ultimo studio a documentarlo è un nuova indagine presentata al recente Congresso della Società USA di oncologia clinica (ASCO) a Chicago.
Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Oxford è emerso che l’obesità aumenta il rischio di morte del 34% nelle donne con cancro al seno in età pre-menopausa.
Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Università britannica di Oxford su 80mila donne colpite da tumore del seno, nell’ambito di 70 sperimentazioni cliniche: dalle osservazione di un così vasto campione si è evidenziato che l’obesità aumenta il rischio di morte del 34 per cento nelle donne con cancro al seno in età pre-menopausa, dunque in quelle più giovani, ed in particolar modo se colpite dal tumore di tipo Her2 positivo, una delle forme più aggressive di cancro alla mammella.
Lo studio in oggetto viene ritenuto significativo dagli oncologi poiché è un’evidenza in più che conferma i danni causati dall’obesità: “Sono sempre più numerose le prove scientifiche che mostrano come pazienti affetti da cancro e che sono anche obesi mostrano, in generale, un decorso peggiore della malattia; in questo caso – ha sottolineato il presidente del Congresso ASCO, Clifford Hudis – si tratta di giovani donne con cancro al seno”.
Ma l’attenzione degli esperti deve essere ancora più ampia: “Con circa due terzi della popolazione adulta in Usa oggi obesa – rileva Hudis – è impossibile evitare che l’obesità diventi un fattore che complica notevolmente la cura del cancro”.
Un aumento dell’obesità si sta registrando anche in Italia (tra gli italiani, si stima che siano obesi l’11,3% degli uomini e il 9,5% delle donne). A fronte di queste stime, ha concluso Hudis, diventa pressante da un lato l’elaborazione di nuove strategie per ridurre la percentuale di tumori correlati all’obesità, e dall’altro continuare a studiare campagne per aumentare l’ancora scarsa consapevolezza dei cittadini e dei genitori. Da qui l’impegno dell’Asco, che ha pubblicato delle specifiche guide per medici e pazienti, oltre a promuovere una formazione mirata per i giovani oncologi sul controllo del peso in relazione al cancro. Dal Congresso Asco, dunque, è stata indicata una delle attuali priorità a livello mondiale. È urgente generare una maggiore consapevolezza nella popolazione senza mai stancarsi di affermare che l’obesità rappresenta uno dei maggiori “fattori” di rischio dei tumori, tra cui il cancro alla mammella.
Fonte
ASCO – 50th Annual Meeting – 30 maggio-3 giugno 2014, McCormick Place, Chicago, Illinois
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