La testimonianza di Iris Zani, Presidente di Amici Obesi Onlus, pubblicata dal giornale di ECPObesity – Eurobesity Magazine (European Coalition for People living with Obesity) in occasione della campagna europea di sensibilizzazione sulla percezione del pregiudizio sul peso e lo stigma sociale e clinico nei confronti della persona con obesità.
Mi chiamo Iris, attualmente sono il Presidente dell’Associazione Amici Obesi ma in primis sono una paziente bariatrica sempre in lotta con il proprio peso. Quindi conosco bene tutte le dinamiche e tutte le situazioni che si vivono con questa problematica che non ci abbandona mai anche quando ci sono dei momenti della propria vita in cui si raggiungono degli ottimi risultati; sono attimi di felicità però è una battaglia che dura tutta la vita e non bisogna mai mollare la presa e soprattutto l’attenzione verso la propria alimentazione e lo stile di vita.
La mia storia è una storia abbastanza classica, sempre in sovrappeso … arrivi a un certo punto – nel mio caso due gravidanze – dove non ti riconosci più e quindi cerchi una soluzione che non sia la solita dieta che hai fatto e rifatto tantissime volte e non porta più ad alcun risultato.
Mi sono avvicinata alla chirurgia bariatrica nel 2002; ho fatto tre tipi di interventi diversi. Posso dire che l’intervento ti dà una grossa mano però bisogna cambiare radicalmente stile di vita. Oggi oscillo intorno alla metà del risultato ottenuto più di dieci anni fa, sono abbastanza soddisfatta; in questo momento l’aspetto fisico non è la cosa determinante: è la salute l’aspetto che mi interessa di più.
Quello non mi ha mai abbandonato, diciamo in questi quarant’anni di vita, è quella sensazione di non essere mai a posto, di non essere mai perfetta … però poi con il tempo, ho anche capito che non è il numero sulla bilancia o l’aspetto fisico che ti dà quella sensazione di essere a posto in determinate situazioni, e quindi è qualcosa su cui occorre lavorare molto anche sull’aspetto psicologico … su come rapportarsi con il proprio fisico, con il proprio corpo.
E anche nelle mie figlie è evidente un certo sovrappeso. Quello che io spero di avere trasmesso a loro e non solo alle persone che aiuto con l’Associazione Amici Obesi è un messaggio di sicurezza, l’importanza di avere un buon rapporto con il proprio corpo, molto diverso da quello che ho avuto io … il fatto di non sentirmi mai a posto, il fatto di dare sempre troppa importanza a quel numero sulla bilancia … e devo dire che forse sono riuscita a farlo perché entrambe le mie figlie – nonostante tutto – sono serene, con la voglia di vivere, di uscire, di vestirsi, di fare una vita normalissima, nonostante il sovrappeso. Questo dà molta carica anche a me, perché le sento tranquille; saperle in difficoltà, come quelle che ho passato io da adolescente, mi farebbe stare molto male.
References
Amici Obesi Onlus
“L’associazione Amici Obesi Onlus ha un grande obiettivo: dare voce alle persone con obesità e liberarle dalla paura di affrontare la malattia, favorendo lo scambio e il confronto fra pazienti obesi e/o ex-obesi perché il muro del silenzio e della solitudine sia abbattuto. Vogliamo aiutare tutti coloro che vogliono trovare la strada più idonea per affrontare questa malattia in forma volontaria, nel rispetto del senso civico morale, con un impegno concreto e gratuito” sottolinea Iris Zani, Presidente Amici Obesi Onlus.
https://www.amiciobesi.it/
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