Secondo una ricerca della Minnesota University, per aiutare gli adolescenti sovrappeso a dimagrire, è meglio che i genitori non parlino dell’argomento, perché questo non fa che aggravare il problema, suscitando nei ragazzi rabbia e tristezza; i genitori, inoltre, dovrebbero dare loro stessi il buon esempio di una alimentazione sana ed equilibrata. I ricercatori statunitensi sono arrivati a queste conclusioni intervistando alcune decine di genitori di adolescenti sovrappeso; la famiglia ha infatti un ruolo centrale per gli adolescenti con problemi di peso.
Rita Tanas, pediatra endocrinologo, coordina il Gruppo di studio Obesità della Siedp (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica), che da più di 15 anni si occupa del problema del peso; spiega Tanas: «I genitori ci chiedono come fare “Glielo dica lei, che è sovrappeso e che deve fare la dieta, visto che non mi ascolta…”.
Pensare di risolvere la questione così, con le imposizioni dietetiche, causa solo conflitti e sofferenze senza alcun risultato nel lungo periodo.
Il primo passo verso il successo consiste invece nell’accettare il fatto che il sovrappeso del ragazzo è un problema comune, da affrontare insieme, in famiglia, evitando qualunque critica sul corpo e riducendo i sensi di colpa di tutti. Io dico ai genitori che il messaggio da dare ai figli è uno solo: “Sei bellissimo!”.
E quanto al ‘fare’, suggerisco l’adozione di uno stile di vita più sano in generale, che fa bene a tutti, anche ai magri. Il primo punto dal quale partire, come d’altronde affermano anche i genitori coinvolti nello studio, è l’attenzione all’ambiente domestico, che deve essere reso più salutare, per esempio aumentando la disponibilità di alimenti e snack sani, come frutta e verdura; proponendo l’acqua al posto delle bibite; offrendo ai ragazzi alternative piacevoli alla sedentarietà».
Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Nutrition Education and Behavior.
Fonte
KN Boutelle, Parenting an Overweight or Obese Teen: Issues and Advice from Parents. Journal of Nutrition Education and Behavior, 44(6): 500-506, 2012
