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I medici in sovrappeso danno meno fiducia

Un gruppo di ricercatori della Yale University, di New Haven nel New England, ha condotto uno studio che ha dimostrato che è più probabile che i pazienti adulti abbiano fiducia nei medici di peso normale piuttosto che in quelli obesi o sovrappeso; soprattutto se hanno bisogno di mettersi a dieta, i pazienti preferiscono scegliere un medico ‘snello’, che offre un’immagine di buona salute.
Rebecca M. Puhl, primo autore dello studio osserva: «Vi è un discredito diffuso e pervasivo sul peso, e i pazienti non ne sono immuni, possono quindi fare considerazioni sui medici solo in base all’apparenza».
Un campione nazionale di 358 soggetti è stato diviso in modo casuale in tre gruppi, ai quali è stato chiesto di rispondere alle domande di un questionario mirato all’analisi delle loro percezioni di medici obesi, sovrappeso o normopeso, facendo particolarmente attenzione all’importanza che davano al peso; ai partecipanti è stato chiesto di utilizzare le 14 coppie di aggettivi per descrivere le persone sovrappeso della Fat Phobie Scale.
È risultato costante il pregiudizio negativo verso i medici con Bmi elevato, rispetto a quelli normopeso, indipendentemente dal peso delle persone che avevano risposto ai questionari; secondo i ricercatori statunitensi il medico sovrappeso dovrebbe affrontare il discorso sul proprio peso con i pazienti, perché la diffidenza verso il sovrappeso può essere attenuata dalla condivisione del problema della difficoltà a perdere peso.
Secondo uno studio condotto da un ricercatore dell’University of Alberta, in Canada, Arya M. Sharma, è opportuno che i medici migliorino le proprie condizioni di salute, messe a dura prova dallo stress, dal tempo per mangiare limitato, dalla difficoltà di conciliare lavoro e vita personale, sonno insufficiente, sedentarietà, tutti fattori che inducono il sovrappeso e l’obesità.

 

Fonte
RM Puhl et al – The effect of physicians’ body weight on patient attitudes: implications for physician selection, trust and adherence to medical advice.
International Journal of Obesity (2013), 1–7
La redazione

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