C’era una volta una bambina di nome Viola che viveva con papà e mamma in una grande casa sul mare.
Il suo corpo era grasso, aveva cominciato a ingrassare verso i cinque anni; prima di quell’età Viola le prendeva perché non voleva mangiare, e, quando mangiava, lo faceva con foga e con gusto… con tanta foga che, quasi a ogni pasto, gli spaghetti le andavano di traverso e le sembrava di strozzarsi.
Se un visitatore esterno alla casa guardava la bambina, diceva che era grassa, ma quasi nessuno osava dirlo, mentre la famiglia, e in particolare la mamma la vedeva paffuta…
La mamma non aveva il coraggio di vedere la realtà. Il papà, che era medico, cominciava a preoccuparsi, ma spesso l’amore per la figlia lo rendeva cieco.
Gli abitanti della casa erano grassottelli, ma Viola non ci faceva caso, la mamma era alta e morbida e il papà era una persona importante… nessuno lo giudicava per il suo aspetto fisico.
In casa si cucinava un cibo sano ma troppo abbondante.
Il frigo non era pieno, la mamma comprava le cose giorno per giorno e Viola, da bambina, non andava mai ad aprire il frigo, mentre la dispensa …non esisteva, qualche pacco di pasta, una bottiglia d’olio, del caffè…
C’erano forse anche dei luoghi segreti in cui si nascondeva il cibo: in casa non c’era cibo… forse a Natale qualche scatola di cioccolatini (regalati)…
Capitava di mangiare fuori di casa: fino alla terza elementare, Viola mangiava a scuola, dalle suore.
Il cibo era per questa bambina un piacere e lo utilizzava per… Viola non utilizzava il cibo… o forse… si, lo faceva, ma la Viola adulta non lo ricorda…
Viola giocava con le bambole. Erano le sue compagne. C’era un bambolotto, Marcellino. Viola lo chiamava “il mio fratellino Marcellino” con così tanta convinzione che a scuola pensavano che lei avesse davvero un fratello. Ogni tanto stava da solo… Viola era una bambina sola, ma non aveva fantasticherie…. però aveva delle paure… Si giocava all’aperto, sul mare in inverno e, quando era caldo, nella villa pubblica.
Crescendo, la ragazza divenne sempre più alta, fino a 168 cm, e sempre più grassa, fino a toccare un peso di 86 kg a 15 anni. Non c’erano dubbi: era diventata obesa. La prima persona a farglielo notare fu suo padre e…il disinteresse dei ragazzi.
La famiglia cominciò a dire che Viola era grassa, facendola sentire non accettata.
Da quel momento, iniziarono una serie di prove per far scendere l’ago della bilancia: Viola voleva diventare come le altre. Il papà medico le dava qualche consiglio “mangia poco, ma di tutto e muoviti tanto”.
Guardava le persone magre intorno a sé, si chiedeva: perché a me? Viola si sentiva diversa, ma non pensava di essere perseguitata da un destino… crudele.
Il primissimo appuntamento con un ESPERTO avvenne all’età di 30 anni, quando, dopo essere stata normopeso dai 18 ai 30, cominciò a ingrassare di nuovo. Nessuno mise Viola a stecchetto, quando dimagriva si auto-metteva a stecchetto.
Nel corso degli anni, iniziò un infinito di diete, tra le quali alcune ebbero successo.
Inoltre visitò un numero ragguardevole di variegati “esperti” di diete, di esperti del corpo e della mente… A quel punto Viola sapeva di essere malata.
Nel frattempo, la sua vita si era modificata: a 19 anni conobbe un ragazzo e a 24 si sposarono ed ebbero un bimbo. Viola non ingrassò con la gravidanza e dopo il parto, per uscire dall’ospedale, mise gli stessi jeans che aveva prima di rimanere incinta. La protagonista si sentiva insoddisfatta e sola… aveva lasciato la sua città natale per Venezia, prima, e Milano, poi.
All’età di 40 anni raggiunse il peso più elevato: 125 kg. Si sentiva infelice. Il suo corpo era grasso e brutto, ma fisicamente “sano”.
Passava le sue giornate a mangiare davanti alla tv che trasmetteva soap operas (quando non lavorava).
Quando usciva di casa, vestita di colore nero e blu, per andare altrove prendeva l’auto. La folla la guardava e Viola non si sentiva guardata… si vergognava ed aveva il terrore di incontrare chi l’aveva conosciuta da normopeso. Trovandosi tra loro era gentile e disponibile ma non sapeva che lo faceva per farsi accettare.
Cercò un lavoro e successe che Viola iniziò a lavorare il giorno dopo la laurea e pensò che il suo corpo pesante pensava di non essere attraente.
Il suo sogno era diventare “magra, bella e amata”.
Le diete e le altre terapie non facevano effetto, oppure lo facevano per poco tempo, sempre più difficilmente, finendo sempre con il riportarla (quasi) al massimo del suo peso.
Ne ricordava una in particolare, quando sembrava che avesse raggiunto il risultato sperato. A 30 anni viola passò da 103 a 75 a 40 anni da 125 a 80, con gruppi di auto-aiuto. Si sentiva bella e magra…. Le sue giornate divennero piene di un grande amore per un uomo indimenticabile. Ma il peso tornò nuovamente ad aumentare quando il grande amore finì, Viola riprese peso
Il nuovo compagno (ora marito) curò la sua solitudine, ma non il suo dolore per aver perso Carlo. Il secondo marito sembrava accettare Viola così com’era. Quando il peso calava, dopo le fatiche di una terapia, il compagno era contento, ma niente di più. Allo stesso modo, il figlio sembrava non notare nulla.
Ma un bel giorno, scoprì attraverso delle altre persone obese che forse c’era una speranza: esistevano esperti ancora più esperti: la chirurgia bariatrica e il bendaggio.
L’intervento chirurgico per il controllo del peso era l’ultima spiaggia.
Viola decise che sarebbe stato opportuno affrontare la sala operatoria.
L’ospedale si trovava nella sua zona e lo aveva scelto perché dava garanzie sulla sicurezza.
Prima di entrare in ospedale Viola parlò con tutta l’equipe che le disse, dopo averla ascoltata, quale operazione fare. Il giorno stabilito sarà tra un mese e mezzo.
Il protagonista oggi aspetta l’intervento con convinzione. Ricorda la sua famiglia d’origine con tenerezza e gratitudine.
Ha deciso che si vestirà di fiori, che della folla gli importa niente.
Ha deciso che lo specchio è indifferente… risponde alle leggi fisiche della rifrazione e la bilancia è un oggetto. Suo figlio è snello, non vive con me, ha 34 anni e la sua vita. Il suo sogno oggi è fare del bendaggio un successo e succederà se lavorerà perché accada.
PESO 125
ALTEZZA 168
La storia di Katia, 41 anni, che da bambina pienotta e adolescente sovrappeso ad adulta…
Solange è una giovane donna molto determinata che ha fatto un intervento di sleeve il…
L’Unità Operativa di Chirurgia Generale “M. Rubino” del Policlinico di Bari ha organizzato per Sabato…
L’obesità è una malattia complessa, multifattoriale, la cui gestione richiede quindi un approccio multidisciplinare. La…
Nel caso di obesità grave, l’unica soluzione efficace, secondo un’ampia letteratura scientifica internazionale, è la…
In questa pagina raccoglieremo i falsi luoghi comuni su alimentazione, diete, perdita di peso, dimagrimento,…