“C’era una volta un bambino di nome Giuliano che viveva con mamma papà e sorelle in una casa in campagna.
Il suo corpo era paffuto e, quando mangiava, lo faceva con gusto.
Se un visitatore esterno alla casa guardava il bambino, diceva che era paffuto, mentre in famiglia, tutti lo vedevano grasso. In casa si cucinava all’abbuffo e capitava spesso di mangiare fuori di casa. Il cibo era per questo bambino un piacere. Il bambino giocava principalmente a calcio e si muoveva all’aria aperta.
Crescendo, il ragazzo divenne sempre più alto, fino a 170 cm, e sempre più grasso, fino a toccare un peso di 150 kg a 40 anni. Non c’erano dubbi: era diventato obeso. La prima persona a farglielo notare fu la moglie.
La famiglia cominciò a dire che era grasso; lo sollecitava a fare qualcosa, facendolo sentire a disagio.
Da quel momento, iniziarono una serie di prove per far scendere l’ago della bilancia, dietro il consiglio del medico.
Guardava le persone magre intorno a sé, si chiedeva: perché a me? No.
Poi si domandò: la sua obesità era una malattia? No.
Il primissimo appuntamento con un ESPERTO avvenne all’età di 25 anni, quando ero sovrappeso: mi mise a stecchetto. L’ago della bilancia scese.
Nel corso degli anni, iniziò tante diete. Inoltre visitò un numero imprecisato di variegati “ esperti” di diete: dietologi.
Nel frattempo, la sua vita si era modificata: avevo avuto un figlio. Il protagonista si sentiva bene.
All’età di 45 anni raggiunse il peso più elevato: 150 kg.
Il suo corpo era affaticato, i piedi gonfi.
Passava le sue giornate a mangiare.
Quando usciva di casa, vestito di colore scuro, per andare altrove prendeva l’auto privata. La folla lo guardava e lui era gentile.
Cercò un lavoro e successe che lo trovò subito.
Il suo sogno era dimagrire.
Le diete e le altre terapie non facevano effetto, oppure lo facevano per poco tempo, sempre più difficilmente, finendo sempre con il riportarlo (quasi) al massimo del suo peso.
Ne ricordava una in particolare, quando sembrava che avesse raggiunto il risultato sperato. Dietro consiglio della dietologa. Il peso scese a 100 kg in un anno. Le sue giornate divennero belle. Ma il peso tornò nuovamente ad aumentare.
La sua compagna reagiva all’obesità giudicando. Quando il peso calava, dopo le fatiche di una terapia, la risposta della compagna era “Bravo”.
Ma un bel giorno, scoprì attraverso delle altre persone obese che forse c’era una speranza: esistevano esperti ancora più esperti, i chirurghi bariatrici.
L’intervento chirurgico per il controllo del peso era la via più breve.
La persona decise che sarebbe stato opportuno affrontare la sala operatoria
L’ospedale si trovava nella sua città e lo aveva scelto perché ci lavorava la sua dietologa. Prima di entrare in ospedale il chirurgo gli disse, dopo averlo ascoltato, quale operazione fare. Il giorno dell’intervento, si sentiva bene.
Passato del tempo, la scelta dell’operazione si rivelò inutile.
Il protagonista oggi si sente bene. Ricorda la sua famiglia d’origine con amore. Ha deciso che si vestirà di tutti i colori, che della folla gli importa poco. I suoi figli sono snelli.
Il suo sogno oggi è dimagrire.
PESO 145
ALTEZZA 170
La storia di Katia, 41 anni, che da bambina pienotta e adolescente sovrappeso ad adulta…
Solange è una giovane donna molto determinata che ha fatto un intervento di sleeve il…
L’Unità Operativa di Chirurgia Generale “M. Rubino” del Policlinico di Bari ha organizzato per Sabato…
L’obesità è una malattia complessa, multifattoriale, la cui gestione richiede quindi un approccio multidisciplinare. La…
Nel caso di obesità grave, l’unica soluzione efficace, secondo un’ampia letteratura scientifica internazionale, è la…
In questa pagina raccoglieremo i falsi luoghi comuni su alimentazione, diete, perdita di peso, dimagrimento,…