La storia di Filomena

L’inizio.
“C’era una volta una bambina di nome Filomena che viveva con mamma, papà, due sorelle, in una casa in vari posti, sempre piccoli paesi.
Il suo corpo era sempre un po’ paffutello e, quando mangiava, lo faceva non pensando a cosa mangiava.
Se un visitatore esterno alla casa guardava la bambina, mi dicevano che ero grassottella, mentre la famiglia non mi diceva niente non c’ era dialogo su ciò.
In casa si cucinava a seconda di quanto si poteva spendere, i tempi erano tristi: mia madre faceva le pulizie, mio padre era sempre per gli ospedali perché era poliomielitico.
Il frigorifero era ….  non troppo pieno ma il pane non c’è mai mancato, mentre la dispensa era piena di cose poco costose: affettato, patate, maiale già perché a quei tempi si usava ammazzarsi il maiale da soli e a volte conigli e polli, uova, erba di campo ciò che si trovava. Non c’erano dei luoghi segreti in cui si nascondeva il cibo.
Capitava di mangiare fuori di casa, solo la colazione a scuola, poi sempre cose rimediate.
Per me il cibo non è mai stato una priorità, mangiavo quando c’era e lo utilizzavo per sopravvivere.
La bambina giocava principalmente con straccetti, facevamo vestiti per le bambole, cantavamo e per microfono usavamo scope, poi a rimpiattino (nascondino).
Ogni tanto stavo da sola, assorta … ma mi sono sempre accontentata di ciò che avevo, non ho mai preteso più di quello che mi potevano dare figuratevi che ho avuto la prima bici a 9 anni, per la comunione; i vestiti ce li passavamo ecc.
Si muoveva andando a scuola e di solito dovevo fare un po’ di strada a piedi, ma mi è sempre piaciuto camminare in campagna o al mare.
Crescendo …. divenni sempre più alta, fino a 152 cm, e sempre più grassa, fino a toccare un peso di 92 kg a 46 anni. Non c’erano dubbi: era diventata obesa. Lo ero già a 18 anni, ero intorno ai 72 kg ed allora sentii parlare di una dieta americana che si basava sul peso dei cibi e gli abbinamenti. Il positivo di tale dieta era che venivano fatti degli incontri e a chi perdeva più peso, applausi ecc. cioè ti premiavano stimolandoti a far sempre meglio, ottima anche per la psiche, in breve arrivai a 52 kg, poi mi sono sposata dopo 3 anni è nata mia figlia insieme ai miei chili ripresi. Giù si ricade in una depressione tremenda anche perché io mangiavo male ma non ho mai fatto abbuffate, non mi alzo mai di notte a mangiare cosa capita.
La famiglia cominciò a dire di non fasciarsi la testa che tanto la natura è questa e via, facendomi sentire amata lo stesso. Ma io non mi sentivo più a mio agio avendo ottenuto risultati prima, ma di quella dieta si sentiva parlare sempre meno.
Da quel momento, iniziarono una serie di prove per far scendere l’ago della bilancia, di diete con farmaci acquistati in farmacia, dette da amici, lette sui giornali ecc..
Guardava le persone magre intorno a sé, si chiedeva: perché a me? mi chiedevo perché ingrassavo pur non mangiando tanto.
Poi si domandò: la sua obesità era una malattia? Allora mi rivolsi in ospedale al centro obesi ma anche lì fallimento totale: pesare la roba ecc. non faceva per me. Allora sentii parlare di un medico di Lucca che faceva miracoli, presi appuntamento, mi consiglio dei farmaci a detta sua a base di erbe (che in realtà contenevano anfetamina)…. l’ho scoperto perché sono stata ricoverata. Ennesima illusione e i chili ora si che aumentavano non sentivo neppure più i sapori.

Il viaggio nelle cure.
Il primissimo appuntamento con un esperto avvenne nel 2006 quando ho sentito parlare del centro endocrinologico ospedaliero di Cisanello, quando avevo raggiunto il massimo del mio peso 92 kg su 1,52 metri di altezza.
Mentre sfogliavo una foto in cui ero seduta su di una panchina e ho proprio visto il mio viso in un corpo che non mi apparteneva, siccome avevo problemi ad allacciarmi le scarpe, raccogliere le cose ed anche a fare gesti quotidiani, mi sono detta “faccio schifo” a 46 anni sono ridotta male.
Andavo nei negozi a comperarmi abiti taglia 54/56 quindi cose da anziani, camminavo ed avevo il fiatone e quindi dovevo sempre sedermi, mi vergognavo al mare, evitavo posti affollati, mi sentivo sempre gli occhi addosso. Basta devo fare qualcosa! prendo appuntamento all’ospedale perché io sono nemica delle case di cura. Incomincio un percorso importante seguita da vari medici, l’endocrinologo dott. Valeriano a cui devo molto, psicologo, chirurgo, psichiatra, dietista. Mi fanno esami e analisi di tutti i tipi (gli altri pochi), ci parlano del percorso che andiamo ad intraprendere, diventano per noi quasi come fratelli a cui possiamo dire tutto. Provano a farci diete ma il risultato alla fine è che il mio metabolismo è impazzito fra diete farmaci ecc.
Si parla di chirurgia bariatrica, ho voluto parlare con chi l’aveva fatta e d’accordo con i medici optiamo per bypass gastrico con ansa alla Rouge. Mi sono un po’ consultata anche su internet chi ne parla bene e chi male. Ma io voglio tentare non posso più vivere cosi, arrivo a casa e ne parlo in famiglia, l’avessi mai fatto tutti a dirmi che ero stupida che rischiavo ecc. finché mi sono arrabbiata specialmente con mia figlia e gli ho detto che se continuavano a dissuadermi mi sarei operata senza dire nulla a nessuno perché mi sentivo di superarla già perché io ho il dono avendo avuto diversi interventi di riprendermi subito e di essere sempre coraggiosa.
Nel corso degli anni, iniziai il percorso di cui vi ho parlato, tante diete, con e senza farmaci.
Inoltre visitai un numero di centri di variegati “esperti” di diete tra cui, il più credibile fu il centro obesità Cisanello (PI).
Nel frattempo, la vita della protagonista si non si era modificata ne più ne meno di altre: si sentiva goffa e inutile.
All’età di 46 anni raggiunse il peso più elevato: 94 kg. Si sentiva ripeto goffa, con la testa in un corpo estraneo.
Passava le sue giornate a pensare a cosa fare per migliorarsi.
Quando usciva di casa, vestita di colore nero, per andare altrove prendeva di tutto. La folla la guardava e mi dispiacevano i commenti, ma ora li ringrazio perché mi hanno aiutato a prendere una decisione, il peggiore era quando sentivi dire per esempio: ma non hanno lo specchio oppure ma quanto mangiano lo sentivo dire specie verso i grandi obesi (perché prima di aprire bocca dovrebbero inserire il cervello) perché l’obesità è malattia. Trovandosi tra loro, legavo.
La protagonista cercò un lavoro e successe che ne ho cambiati un po’ e pensò che il suo corpo pesante non piacesse, fosse discriminante. Il suo sogno era dimagrire e rimanere magra.
Le diete e le altre terapie non facevano effetto, oppure lo facevano per poco tempo, e ricadevamo in un baratro ancora più profondo. Ne ricordava una in particolare, quando sembrava che avesse raggiunto il risultato sperato. Dietro consiglio di amici, avevo cominciato a preoccuparmi veramente e a chiedermi a quanto arriverò! Il peso scese a 92/94 kg in un anno quindi persi 11 kg. Le mie giornate divennero insignificanti senza stimoli. Ma il peso tornò nuovamente ad aumentare.
Il mio compagno reagiva all’obesità, in casa nessuna critica. Quando il peso calava, dopo le fatiche di una terapia, la risposta era: ”Forza vai avanti!”.
Ma un bel giorno, la protagonista scoprì attraverso delle altre persone obese che forse c’era una speranza: esistevano esperti ancora più esperti … il centro citato prima!
L’intervento chirurgico per il controllo del peso era l’ultima spiaggia. La persona decise che sarebbe stato opportuno affrontare la sala operatoria.

L’intervento chirurgico.
L’ospedale si trovava a 18 km da casa mia, provincia di Pisa, in Toscana, e lo avevo scelto perché mi è stato consigliato da un chirurgo plastico e da conoscenti a cui si erano rivolti loro …. vedevo i risultati, è  il centro obesità di Cisanello. Il giorno dell’intervento di by pass gastrico, mi sentivo tranquilla, sicura che tutto sarebbe andato bene e che per me ricominciava una nuova vita, fatta di soddisfazioni ma soprattutto di salute.
Passato del tempo, la scelta dell’operazione si rivelò utile, a distanza di 17 mesi stabile a 55/56 , IL PESO RAGGIUNTO DOPO 6 MESI DALL’INTERVENTO, se riprendo un chilo mi rimetto subito a stecchetto, anche perché la chirurgia bariatrica è un aiuto che dà subito risultati ma dobbiamo stare attenti perché non è la bacchetta magica.
Poi però successe che mi viene la colecisti dopo 6 mesi dal BPG e mi opero … da lì inizia il mio calvario per 33 giorni vomito e diarrea finché non mi rivolgo al medico dell’ ospedale di Cisanello dove mi diagnostica un infezione presa dove???? mi cura e a distanza di 10 mesi sto meglio.

Oggi.
Oggi sono una donna felice, una vita piena di soddisfazioni, faccio tutto quello che voglio, mi vesto come mi pare ma soprattutto mi sento più in salute, tornassi indietro mi informerei prima su questi metodi ora spero di non ringrassare più cercherò di stare attenta, non ho mai pensato neanche per un momento ho detto “MA CHI ME LO HA FATTO FARE” anzi a tutti gli obesi dico non mi venite a dire che state bene così perché non è vero fatevi coraggio che la via da normo – obesi è tutta un’altra storia.
Ricorda la sua famiglia d’origine con amore perché comunque la famiglia è il bene più prezioso che abbiamo e nel bene e nel male rimane il nostro punto di forza. Mia figlia che è stata contraria fino all’ attimo prima che io entrassi in sala operatoria mi diceva: “Mamma ripensaci!”, … ora si è ricreduta.
Ho deciso che mi vestirò di tutti i colori, che della folla mi importa poco, e gli devo tanto.
Ho deciso che lo specchio è utile, ed io ho attaccato in tutte le stanze della mia casa le foto del prima e del dopo, mia figlia dice che lo si fa con i morti e non vuole ma io l’ ho fatto per ricordarmi ogni giorno come ero e che non voglio più essere così … e la bilancia è indispensabile.
Trascorro il mio tempo fra lavoro, casa e sport. Per noi il movimento è indispensabile anche solo camminare, io mi sono comperata il tapis roulant per quando è brutto tempo, o ci vado ogni volta che ne ho voglia.
Mia figlia è normale. La nutre con affetto sempre e permetto che giochi anche se adesso è grande.
Il suo sogno oggi è rimanere normo – obesa e succederà se mi controllo, devo “TENERE DURO E NON ABBASSARE MAI LA GUARDIA” non mi interessa rimanere nell’anonimato perché sono sicura che molti mi vorranno parlare a voi la scelta grazie, questa è la mia storia … ciao!

PESO 55,5
ALTEZZA 152

"Poter vivere una vita normale... non una vita a metà"

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