Intervento del dr. Calogero Mendola, Struttura Semplice, 1° Servizio di Anestesia, AOU Maggiore della Carità, Novara

 

Dal punto di vista dell’anestesiologia, il timore atavico dell’anestesista che poi può riflettersi sulle paure del paziente, in particolare nel grande obeso, è quello di non riuscire a gestire correttamente le vie aeree e quindi la respirazione del paziente.

Il paziente può stare tranquillo. È da tempo che in generale e in particolare nella nostra Struttura, affrontiamo problematiche legate alla gestione delle vie aeree, indipendentemente dal peso della persona sottoposta ad intervento. In determinate situazioni, la nostra esperienza, è cresciuta molto anche perché al di fuori della chirurgia bariatrica, ci troviamo spesso a dover gestire pazienti con una grande massa corporea e adiposa. Questa notevole esperienza ci ha fatto indubbiamente crescere nella capacità di gestione di questa tipologia di pazienti ma è cresciuto di pari passo anche l’approccio tecnologico. In questi anni, la tecnologia ci è venuta incontro con particolari strumenti, sempre più sofisticati, che ci consentono di visualizzare meglio le corde vocali che una volta rappresentavano il problema maggiore.

Le fibre ottiche, oltre ad essere sfruttate in maniera abbastanza intensa in ambito chirurgico vengono utilizzate ampiamente anche in ambito anestesiologico, per la visualizzazione e la gestione delle vie aeree del paziente sottoposto ad intervento chirurgico.

 

 

Non tutto si riduce alla visualizzazione, ovviamente. La capacità di gestire la parte anestesiologica è cresciuta anche grazie alla scuola di specialità presente nella nostra struttura che prepara adeguatamente l’anestesista ad affrontare questi rischi. Assicurata la gestione delle vie aeree superiori, abbiamo anche acquisito la necessaria competenza per l’utilizzo di ventilatori meccanici perioperatori dedicati ai pazienti con grande obesità che hanno una gabbia toracica più impegnativa rispetto a una persona normopeso. La disponibilità di nuovi strumenti tecnologici ci ha assicurato un maggior comfort nell’approccio all’intero percorso chirurgico.

Alla fine del periodo chirurgico, il risveglio del paziente avviene in ambiente protetto con un ampio impiego di mezzi per il monitoraggio che assicurano il benessere del paziente e che ci avvertono in tempo reale quando le funzioni vitali riprendono a pieno ritmo.

Possiamo quindi affermare che oggi, sicurezza e monitoraggio anestesiologico vanno davvero di pari passo in tutte le fasi dell’anestesia, dall’induzione fino al risveglio.

 

 

Vittoria Majocchi

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Vittoria Majocchi

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