Dall’elaborazione dei dati di uno studio di coorte, condotto in Grecia per 11 anni, gli specialisti del Dipartimento di Epidemiologia dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’ di Milano hanno potuto rilevare che una dieta a basso indice glicemico e che corrisponda alle caratteristiche della dieta mediterranea può avere un effetto protettivo nei confronti del diabete di tipo 2.
Il primo autore della ricerca, Marta Rossi, spiega: «Il ruolo della dieta mediterranea nel controllo del peso è ancora controverso, e in molti studi condotti nei paesi mediterranei, l’aderenza alla dieta mediterranea non è risultata associata alla variazione di peso; questo suggerisce che la protezione conferita dalla dieta mediterranea contro il diabete non avviene tramite il controllo del peso ma attraverso altri fattori dietetici che caratterizzano questo tipo di dieta».
A questo proposito, Federica Turati, del ‘Mario Negri’, precisa: «Una peculiarità della dieta mediterranea, e una possibile spiegazione del suo effetto protettivo, è l’uso dell’olio extra-vergine di oliva, ricco di grassi monoinsaturi e povero di grassi saturi».
Sul ruolo dei carboidrati, il capo del Dipartimento di Epidemiologia del ‘Mario Negri’, Carlo La Vecchia, aggiunge: «Una dieta con un alto carico glicemico porta a rapidi aumenti di glucosio e conseguenti aumenti del livello di insulina nel sangue; l’aumentata richiesta di insulina porta, a lungo andare, a un progressivo declino funzionale delle cellule ß del pancreas e, come conseguenza, a un’alterata tolleranza al glucosio e una maggiore resistenza all’insulina, fattore predittivo del diabete».
Nel corso degli 11 anni, durante i quali le oltre 22mila (22.295) persone che partecipavano alla coorte greca dell’Epic (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) sono state seguite, i casi di diabete di tipo 2 diagnosticati sono stati 2.330; i ricercatori hanno analizzato i dati contenuti nei questionari compilati dai soggetti, e per ognuno hanno attribuito un punteggio da 0 a 10, relativo all’aderenza alla dieta mediterranea (Dm) e un punteggio relativo alla quantità di carboidrati disponibili nella dieta, in termini di carico glicemico (Gl).
È emerso che i soggetti che avevano un punteggio superiore a sei, avevano un rischio di diabete inferiore del 12% rispetto a quelli che avevano un punteggio inferiore a quattro; inoltre, quelli che erano nel livello più alto di Gl avevano un rischio maggiore del 21% rispetto a quelli che erano nel livello più basso.
Il rischio di diabete è risultato inferiore del 20% nelle persone che seguivano una dieta che univa l’aderenza alla dieta mediterranea con il basso indice glicemico. La coorte greca dell’Epic, tuttora in corso, è diretta da Antonia Trichopolou.
Fonte
Rossi M et al – Mediterranean diet and glycaemic load in relation to incidence of type 2 diabetes: results from the Greek cohort of the population-based European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC). Diabetologia 2013 Aug 22
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