Un grande passo per chi soffre di obesità in Lombardia: in data del 2 marzo 2021, il Consiglio Regionale Lombardo ha approvato il riconoscimento dell’obesità come malattia nei LEA, Livelli Essenziali di Assistenza così come da tempo auspicato e sollecitato, in modo da poterla trattare come una patologia clinica vera e propria, anche considerando la maggiore fragilità di questi pazienti di fronte alla pandemia Covid-19. La mozione approvata è stata presentata da Luca Del Gobbo.
La copertura dell’obesità dal SSN in Lombardia
“I Livelli essenziali di assistenza (LEA) – come si legge nel sito del Ministero – sono le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse)”.
Il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica in Lombardia è una splendida notizia che arriva proprio in occasione della Giornata Mondiale dell’Obesità, World Obesity Day, che ricorre il4 marzo 2021. Un primo segno che qualcosa si sta muovendo per considerare concretamente l’obesità come tutte le altre malattie croniche, per esempio il diabete, di cui rappresenta un notevole fattore di rischio.
Ci si augura che presto, con effetto domino venga approvata anche nelle altre Regioni d’Italia.
Ruolo della chirurgia bariatrica per la lotta ai disturbi alimentari
La mozione presentata da Luca Del Gobbo ha sollecitato anche alcuni impegni della Giunta per promuovere la conoscenza delle possibilità offerte dalla chirurgia bariatrica nei casi di grave obesità (obesità patologica), individuare un numero congruo di centri specializzati, potenziare quelli esistenti, organizzare campagne di sensibilizzazione e di educazione alimentare a partire dalle scuole.
Il sottosegretario Fabrizio Turba, nel suo intervento in Aula, ha voluto sottolineare che in Lombardia ci sono strutture e team eccellenti per la cura dell’obesità.
Reference
- Consiglio regionale: la sanità al centro delle mozioni discusse il 2 marzo.