Il grasso addominale: un pericolo fin da piccoli

Nel corso del IX Meeting Internazionale di Endocrinologia Pediatrica che si è concluso nelle scorse settimane a Milano, è stato lanciato un nuovo allarme sull’obesità infantile e in particolare sulla pericolosità del grasso accumulato intorno alla vita; secondo gli esperti, cominciare ad andare sovrappeso fin da bambini può creare problemi più gravi da adulti.

Un criterio per verificare la gravità del sovrappeso è quello della misura della circonferenza della vita, per valutare con maggiore chiarezza la quantità di grasso più pericolosa, quella appunto che si localizza intorno alla vita: misurando il girovita e rapportandolo con l’altezza, si può avere l’indicazione del rischio di obesità cui va incontro il bambino.

Se la misura della circonferenza vita, divisa per il peso, dà un risultato è uguale o maggiore di 0,5, vuol dire che il grasso accumulato è eccessivo, anche se il peso non è elevato. Il presidente del congresso, Francesco Chiarelli, direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Chieti Pescara e presidente Espe (Società Europea di Endocrinologia Pediatrica), spiega: «C’è una relazione diretta fra grasso addominale e infiammazione sistemica. Quando si introducono troppe calorie, le cellule devono aumentare di dimensioni per consentire lo ‘stoccaggio’ dei grassi, e questo stress le induce a produrre grandi quantità di molecole pro-infiammatorie; inoltre, l’espansione delle cellule adipose provoca una riduzione della quantità di ossigeno nei tessuti, e una modifica dei fattori protettivi locali. Se le anomalie persistono, si sviluppano alterazioni della sensibilità all’insulina, che a sua volta è un fattore di rischio per il diabete. Un risultato uguale o superiore a 0,5 è un campanello d’allarme, perché significa che il bimbo è sulla strada della pre-obesità. Meglio non usare la parola sovrappeso, una definizione troppo spesso sottovalutata. Combattere sovrappeso e obesità infantile è dunque un obiettivo molto importante di salute pubblica, per scongiurare l’arrivo di una generazione di giovani adulti malati cronici».

In Italia un bambino su cinque è obeso, ed è sovrappeso un bambino su quattro: nel mondo siamo al secondo posto, dopo gli Stati Uniti, nella classifica dei paesi in cui è maggiormente diffusa l’obesità infantile; la cronicizzazione dell’infiammazione e i danni a essa connessi avviano il bambino a un aumento del rischio di andare incontro, crescendo alla sindrome metabolica, alla steatosi epatica, al diabete.

 

Fonte
Congresso Mondiale di Endocrinologia Pediatrica, Milano 19-22 settembre

Vittoria Majocchi

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