Una giornata romana al Tor Vergata di aggiornamento, formazione e confronto sulla corretta gestione del paziente con obesità grave tramite il ricorso alla chirurgia bariatrica in laparoscopia. L’unica soluzione in grado di eliminare l’Indice di Massa Corporea (BMI) in eccesso, causa di importanti patologie correlate (diabete tipo 2, ipertensione, sindrome metabolica, apnee ostruttive notturne, asma, patologie osteo-articolari e altre) e fattore di rischio di mortalità. Un intervento – quello bariatrico – di cui avrebbero bisogno circa 600.000 persone l’anno in Italia.
Questi i principali obiettivi dell’incontro: “II Live Surgery Workshop – Update in chirurgia bariatrica laparoscopica” promosso dall’Università di Roma Tor Vergata e dalla Fondazione Policlinico Tor Vergata (PTV) svoltosi a Roma il 13 marzo 2017.
Si parla di grande obesità od obesità patologica quando l’eccesso di peso mette a rischio la vita della persona obesa; si tratta di una malattia cronica e permanente, su base genetica. Essa è classificata con un Indice di Massa Corporea (IMC) pari o superiore a 40 kg/m2 in assenza di comorbilità (diabete di tipo 2, ipertensione etc).
Si stima che circa l’1% degli italiani sia colpito da obesità grave (BMI > 40). Ma c’è un dato in più da sottolineare: su 6 milioni di persone con obesità in Italia, circa 600 mila dovrebbero essere sottoposte a intervento di chirurgia bariatrica. Questo, a fronte di solo 15mila (2,5%) operazioni effettive l’anno.
La chirurgia bariatrica può migliorarne la qualità di vita nel 99% dei casi.
Tra le prime cause, le lunghe liste d’attesa, ha affermato il prof. Paolo Gentileschi, Responsabile dell’UO di Chirurgia dell’Obesità del Policlinico di Tor Vergata e Coordinatore Scientifico del Workshop. « Si tratta, infatti, di un tipo di chirurgia altamente specializzata, che deve essere svolta in Centri dedicati, pochi in Italia e pochissimi a Roma. Ospedali dove è presente un’equipe multidisciplinare composta da chirurghi, endocrinologi, pneumologi, internisti, dietisti e psicologi/ psicoterapeuti, e dove vengono svolti in media almeno 100 interventi l’anno. Solo la pratica clinica quotidiana, infatti, può portare a un’elevata specializzazione, necessaria per eseguire l’intervento in totale sicurezza».
Stime recenti hanno evidenziato che sono circa 300mila persone che ogni anno muoiono negli USA (Paese con un’altissima incidenza di obesi gravi) per complicanze legate all’eccesso di peso – ha spiegato il prof. Paolo Gentileschi. In Italia, i numeri sono decisamente più esigui, ma si tratta in ogni caso di una malattia molto diffusa, in crescita e di difficile gestione.
“Altro tema “caldo” legato alla chirurgia bariatrica, è quello dell’efficientamento dei costi per il Sistema Sanitario Nazionale. Un problema a cui si potrebbe rispondere tramite una drastica riduzione dei tempi di degenza pre e post operatori e con il ricorso alle cosiddette tecniche ERAS, acronimo di Enhanced Recovery After Surgery.” ha sottolineato il prof. Gentileschi.
“L’ERAS prevede delle procedure che assicurano degenze più brevi del 30 per cento, minori complicanze e un rapido ritorno alla vita normale, eliminando tutti gli esami inutili. In questo modo, è possibile arrivare alle dimissioni del paziente già dopo 24-48 ore dall’intervento. Soluzioni che riducono i costi e che, se applicati su larga scala, potrebbero abbattere drasticamente la spesa globale. Presso, il policlinico Tor Vergata abbiamo avviato la definizione del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale – PDTA dedicato. Una serie di regole e approcci volti da un lato a garantire alti standard di sicurezza e dall’altro a snellire e modernizzare la gestione della chirurgia dell’obesità» ha concluso il prof. Gentileschi.
Ampio spazio viene dedicato alla gestione dell’obesità nei giovanissimi. Purtroppo, in Italia l’obesità infantile è particolarmente pesante rispetto agli altri Paesi Europei: i bambini in sovrappeso sono il 20,9 per cento e i bambini con obesità il 9,8 per cento.
Un problema, quest’ultimo, molto frequente che va affrontato prima, durante e dopo l’intervento chirurgico con un supporto costante alla persona e ai suoi familiari, lungo tutto il percorso bariatrico.
“È di comune riscontro nella nostra pratica che la persona con obesità grave soffra anche di patologie mentali correlate o meno all’eccesso di peso” ha sottolineato il prof. Gentileschi al termine del Workshop. In particolare, si presentano spesso: depressione maggiore, disturbi del comportamento alimentare, attacchi di fame emozionale, schizofrenia o disturbi bipolari. “Tutte condizioni che possono e devono essere diagnosticate prima dell’intervento di chirurgia bariatrica e trattate o gestite di conseguenza, grazie alla presenza nell’equipe multidisciplinare di psicoterapeuti dedicati» – ha concluso il prof. Gentileschi.
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Fonte
“II Live Surgery Workshop – Update in chirurgia bariatrica laparoscopica” promosso dall’Università di Roma Tor Vergata e dalla Fondazione Policlinico Tor Vergata (PTV), Roma, 13 marzo 2017, comunicato stampa
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