“Mangiare per due” in gravidanza è un vecchio detto da sfatare, soprattutto per quanto riguarda i grassi. Non sono da eliminare tout court, ma se sono troppi, saturi e di bassa qualità, a farne le spese sono i neonati che nascono con un numero più elevato di adipociti, le cellule del tessuto adiposo che si traduce in una maggiore predisposizione ad accumulare peso. Lo stesso vale per i carboidrati.
La riconferma da un nuovo studio dell’Università del Colorado, USA
L’obiettivo dello studio, pubblicato nel novembre 2016 sulla prestigiosa rivista American Journal of Obstetrics and Gynecology era quello di valutare l’influenza della dieta materna durante i nove mesi di gravidanza sulla composizione e la corporatura dei neonati, incluse la massa grassa e la massa magra.
Tessa Crume, prima autrice del lavoro e Ricercatrice della University of Colorado Denver Anschutz Medical Center ha valutato insieme ai colleghi 1.040 mamme e rispettivi neonati.
La metà delle future mamme assumeva fino a 2.025 calorie al giorno e l’altra metà ancora di più. Più del 50% delle donne ha assunto queste calorie mangiando per il 48% carboidrati, 32% grassi, e 15% proteine.
I risultati dell’indagine
Secondo gli autori, ogni aumento giornaliero di 100 calorie – derivato dall’assunzione di grassi saturi – si correlava a un incremento di circa 11 grammi della massa grassa nei neonati. Allo stesso modo, ogni aumento di 100 calorie derivate da grassi insaturi si associava a un aumento di circa 6 grammi di massa grassa nei neonati. Infine, ogni aumento di 100 calorie di carboidrati era correlabile a circa 3 grammi aggiuntivi di massa grassa dei bambini.
I risultati osservati suggeriscono che durante la dolce attesa, le donne dovrebbero fare attenzione alle calorie totali che consumano e seguire una dieta il più possibile equilibrata. La gravidanza, infatti, non è il momento in cui si deve “mangiare per due” ma il momento per mangiare meglio, sia come qualità del cibo che come quantità per assicurare al neonato le migliori basi per un futuro di salute e benessere. Poche centinaia di calorie in più, sono sufficienti per il giusto accrescimento del feto e per la buona salute della futura mamma.
La richiesta supplementare di energia in gravidanza è relativamente contenuta, varia a seconda del periodo ed è tale da non comportare cambiamenti rilevanti nelle quantità rispetto alle normali abitudini alimentari della donna, quando – ovviamente – queste siano sane ed equilibrate: è importante tenerne conto per tutta la durata della dolce attesa. Grande attenzione va posto alla qualità dei cibi, ancora di più di quanto si fa normalmente. Per molte donne, il momento della gravidanza è un momento anche di ri-educazione a tavola…. per il bene del futuro neonato. Diversi studi hanno evidenziato che una bassa qualità dei nutrienti durante la gravidanza aumenta l’adiposità neonatale indipendentemente dal Indice di Massa Corporea (BMI) materno prima dell’attesa e dall’assunzione totale delle calorie. La dieta materna rappresenta quindi un fattore importante che condiziona l’adiposità del feto e del neonato.
Fonti
- Crume TL et al – Maternal dietary intake during pregnancy and offspring body composition: The Healthy Start Study. Am J Obstet Gynecol 2016 Nov;215(5):60, 2016 Jun 28
- Shapiro AL et al – Maternal diet quality in pregnancy and neonatal adiposity: the Healthy Start Study. Int J Obes (Lond) 2016 Jul;40(7):1056-62