Grasso addominale: un fattore di rischio di diabete anche in Pediatria

Del girovita come fattore predittivo del rischio di diabete anche in età pediatrica, si è discusso nel corso del Meeting internazionale di Endocrinologia pediatrica che si è svolto nelle scorse settimane a Milano.
Il direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Chieti e presidente Espe (Società Europea di Endocrinologia Pediatrica), Francesco Chiarelli, spiega: «Il girovita è un affidabile indicatore della sensibilità all’insulina, che a sua volta è fattore di rischio per l’insorgenza del diabete.

L’indice di massa corporea (Bmi), invece, non è un calcolo adatto alla popolazione pediatrica in quanto non fornisce un’indicazione della massa grassa intra-addominale; è stato infatti assodato che il grasso addominale è un indicatore di rischio anche nella popolazione pediatrica e, mediante la formula circonferenza addominale in cm diviso altezza in cm, se si ottiene un risultato pari o superiore a 0,5 si è in presenza di obesità viscerale anche nei bambini di peso normale. Un risultato intorno allo 0,5 deve indurre a effettuare controlli ulteriori, poiché rappresenta una sorta di campanello di allarme.

La definizione di sovrappeso è troppo sottovalutata, per questo preferiamo chiamarla pre-obesità, in modo da richiamare uno dei principali problemi sanitari dell’infanzia. Esiste infatti una relazione diretta fra grasso viscerale e infiammazione sistemica; in condizioni di stress le cellule adipose secernono elevate quantità di molecole proinfiammatorie, come l’interleuchina 6 e il Tnf-alfa.

L’aumento eccessivo di dimensione della cellula porta alla sua morte, e a questo punto intervengono i macrofagi del sistema immunitario che attivano una reazione locale infiammatoria; se l’eccesso di peso persiste, questo meccanismo diventa cronico e apre la strada a una lunga serie di patologie tipiche dell’età adulta: dalla steatosi epatica alla sindrome metabolica. Combattere sovrappeso e obesità infantile sono quindi importanti obiettivi di salute pubblica per contrastare una generazione di giovani adulti malati cronici».
Fra le conseguenza dell’obesità c’è anche la possibile anticipazione della pubertà e l’accelerazione dell’età ossea.

 

Fonti
9° Meeting Internazionale di Endocrinologia Pediatrica, Milano 19-22 settembre 2013

Vittoria Majocchi

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