La comparabilità dei dati: in uno studio clinico controllato è necessario che i campioni di soggetti a confronto siano comparabili ossia il più possibile simili, tranne che per il tipo di trattamento eseguito, farmacologico o chirurgico.
Se così non fosse, le differenze di risultato ottenuto potrebbero essere attribuite non al diverso trattamento, bensì alle diverse caratteristiche dei campioni di popolazione in studio.
Per ottenere che la variabilità biologica dei soggetti reclutati in uno studio clinico venga distribuita in modo uniforme fra i diversi tipi di trattamento, si deve ricorrere alla randomizzazione.
Comparabilità dei dati
LA PAROLA DEL GIORNO
Il termine “pitting” (Pits, depressioni puntiformi) identifica piccole depressioni a forma di cupola della superficie della lamina dell’unghia. Possono avere numero, ampiezza e profondità variabili. Quando sono presenti in gran numero conferiscono all’unghia un aspetto cosiddetto “cribrato” molto simile alla punteggiatura di un ditale. I pits interessano prevalentemente le unghie delle mani. Sono causate da un’alterazione transitoria del processo di […]