Ciao, mi chiamo Milena, ho 42 anni, sono di Pompei, provincia di Napoli.
Sono sempre stata una persona molto chiusa, ricordo che da giovane – per paura – pensavo a mangiare; per fortuna, giocavo a pallone e facevo pugilato quindi tutto quello che mangiavo lo smaltivo facendo sport.
In passato, ho avuto un periodo di anoressia-bulimia, come tante ragazze adolescenti perché non si accettano, non amano il loro corpo, però poi la vita ha iniziato a scorrere …
Ho desiderato tanto di avere una famiglia tutta mia ma nello stesso tempo volevo essere libera. Alla fine sono arrivati due figli, uno dietro l’altro. E da una gravidanza normalissima, 63 chili, sono scaturiti i miei problemi di peso. Quando è nato, io e il mio bambino siamo vissuti in ospedale per complicazioni e sono arrivata a pesare 94 chili. La mia vita è cambiata.
Non ce la facevo più a giocare, a stare con i miei bambini, vivere con loro e una sera mia figlia più grande – che è molto vivace e schietta – mi ha detto: “Mamma, ma tu sì proprio cicciona. Sei grassa, non ce la facciamo più a stare nel lettone con te!”. Aveva ragione, non mi sedevo più con loro, non giocavo più, ero sempre stanca, non mi piacevo. È scoccata la scintilla. Mi sono detta: “Milena, devi fare qualcosa! Per te, per loro”.
Tramite la rete, ho conosciuto un centro per la cura dell’obesità e ci ho creduto.
Ho iniziato questo percorso con una dieta chetogenica: ho perso diciotto chili, me ne mancano altri venti da perdere. Devo confessare che non sempre sono stata molto brava, perché ogni tanto i miei peccatucci li ho fatti pure io … ringraziando Dio sono un essere umano … ma non voglio mollare!
Spero di riuscire ad avere una corretta alimentazione, di essere , ascoltata, perché tante volte non mi va di parlare di me o dei miei problemi e mi attacco alla pasta, ai dolci, al salato, alla pizza, il cibo mi fa stare bene, è accessibile.
Penso che sia arrivato anche per me, per riuscire a raggiungere il mio obiettivo di dimagrimento, di andare da uno psicologo, di riuscire a fare quello che voglio fare io: essere non magra, stare bene con me stessa ed essere bella agli occhi dei miei figli.
Oggi mi sento più soddisfatta di me, più contenta, rimetto di nuovo quella maglietta che non mettevo da vent’anni, oppure mi metto seduta con mio figlio a giocare, con le macchinine; mi alzo con facilità; gioco con il pallone; ho ripreso a sorridere; a sentirmi essere bella guardandomi nello specchio e a non ascoltare più le persone intorno che mi dicono “Oh mamma mia. Come sei grassa!”. C’è chi è grasso, od obeso come tutti quanti dicono, spesso sparando giudizi senza pensare che dietro a una persona con obesità c’è sempre una storia di sofferenza, sono spesso persone tra le più fragili emotivamente; persone che non hanno il coraggio di dire ci sono, ci sono anche io.
La maggior parte delle persone con obesità, sono così perché hanno subito un trauma nella loro vita, persone che hanno accumulato paura e umiliazioni, bullismo e stigma per il loro peso e quindi si rifugiano nel cibo come unica salvezza anche se fugace e si trasformano senza accorgersi in persone diverse da quelle che sono realmente, alimentando un pericoloso circolo vizioso.
Io sono stata fortunata perché ho conosciuto due dottori veramente speciali proprio in un momento particolarmente difficile e continuano ad aiutarmi anche oggi, mi sostengono, sono il mio punto di riferimento, mi rimproverano, mi fanno sorridere. Ho anche delle amiche vere, che non mi fanno pesare i miei chili, anzi mi aiutano; ci sono i miei adorati figli, già adesso mia figlia mi vede diversa, mi vede più bella; ho anche un compagno che mi ha sempre sostenuto, per fortuna.
Adesso mi viene da piangere… e piangere fa bene: ti sfoghi e non mangi!
Fate qualcosa per riprendere voi stessi: ve lo consiglio. Perché abbiamo bisogno di essere – non magri – ma felici. Di accettarci, di stare bene nel nostro corpo, di comprendere il nostro valore come persone e non per un numero sulla bilancia. Siamo persone di valore anche se non facciamo tutto bene; è la nostra unicità che ci rende persone di valore, indipendentemente dai soldi, dal lavoro, dalla posizione sociale. In questo percorso ho imparato quanto sia importante ricercare un peso che ci faccia stare bene con noi stessi e con gli altri. Perché lo specchio è solo un riflesso. Gli occhi sono della nostra anima.
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