Intervento del dr. Mauro Brugnani, Dirigente Medico della SCDO* Scienza dell’Alimentazione e Dietetica dell’ AOU Maggiore della Carità di Novara.
* Struttura Complessa a Direzione Ospedaliera

 

La frutta e la verdura possono essere consumate a volontà?

È una domanda frequente per noi dietologi. La verdura può essere consumata liberamente nella quantità che si desidera, variando il più possibile le scelte. Ricordiamo che ogni tipo di verdura ha un corredo di micronutrienti e di sostanze diverso dall’altro. Una buona regola può essere quella di variare le verdure in base ai colori perché ogni colore della verdura individua una componente biochimica nutrizionale diversa. Quindi consumiamo verdura a tutti i pasti, seguendo la stagionalità e variando la tipologia di alimenti.

 

Il problema della verdura può essere non tanto la modalità di cottura quanto il modo in cui viene condita. Va da sé che l’utilizzo di condimenti in grande quantità determini un apporto calorico che può essere eccessivo quindi il problema non è la verdura in sé quanto il modo in cui viene cucinata e soprattutto condita.

La frutta richiede più attenzione

La frutta è un alimento vegetale – oggi quando si parla di alimenti vegetali si pensa che tutto sia benefico e faccia molto bene ma ha anch’essa le sue ombre. La frutta sicuramente deve essere consumata ma in quantità controllate. La frutta contiene una quota di zuccheri quindi dal punto di vista calorico non è neutra quindi il consumo di quantità eccessive di frutta determina un surplus calorico di cui non ci rende conto. Intorno alla frutta c’è tutta una serie di messaggi positivi ma la frutta fa bene se restiamo entro le 2-3 porzioni al giorno (circa 150-200 g/porzione) che corrispondono a circa 500/600 g di frutta.
Chi fa la spesa sa che alle volte oggi può essere difficile trovare una mela di 150 g, molto spesso con 2-3 mele si riempie un sacchetto e si raggiungono pesi importanti.

Se la verdura – come fonte di acqua ma anche di micronutrienti e fibre – rappresenta uno strumento a disposizione che può aiutare a controllare il senso di sazietà e quindi può essere consumata con maggiore libertà (ovviamente non a scapito di altri nutrienti), con la frutta è sempre bene avere un occhio di riguardo: consumarla si ma consumarla nelle quantità indicate dal proprio medico o nutrizionista.

 

Fuori pasto, al pasto o a fine pasto?

Quando consumare la frutta? Anche questa è una domanda frequente. L’importante non è tanto quando viene consumata ma che venga consumata. Possono essere le 2-3 porzioni di frutta al giorno, possono essere uno snack fuori pasto (ottimo modo per controllare la fame fuori pasto) oppure – se gradita – può essere consumata a fine pasto. L’importante è che la quantità indicata venga consumata regolarmente.

 

 

Vittoria Majocchi

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Vittoria Majocchi

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