Alcuni farmaci o classi di farmaci, in particolare se assunti in modo prolungato o continuativo (terapie croniche), possono determinare un aumento del peso corporeo e vengono considerati “obesogenici”.
Tra i farmaci di uso comune a cui si associano modificazioni del peso, per alcuni (per esempio i contraccettivi orali o alcuni inibitori del reuptake della serotonina), tale effetto è lieve e si presenta solo nei primi mesi dall’inizio della terapia, mentre per altri l’aumento di peso che determinano è più evidente e duraturo e possono essere considerati obesogenici (vedi tabella sottostante). In quest’ultimo caso, sarà il medico stesso a discuterne con la persona che dovrà affrontare la terapia in modo da gestire al meglio questo effetto indesiderato della terapia.
FARMACO | PRINCIPALE INDICAZIONE |
Insulina, alcuni ipoglicemizzanti orali* | Diabete |
Beta-bloccanti | Ipertensione |
Corticosteroidi | Malattie infiammatorie |
Ciproeptadine (antistaminico) | Allergia |
Antipsicotici | Psicosi |
Sodio valproato | Epilessia |
Antidepressivi triciclici | Depressione |
Litio | Disordine bipolare |
*tiazolidindioni
Fonte: Leslie WS et al, QJM 2007 Jul;100(7):395-404
I cortisonici o elevate dosi di insulina, per esempio, possono causare un incremento del peso corporeo, poiché determinano ritenzione idrica e favoriscono la formazione di depositi adiposi.
Gli psicofarmaci, assunti spesso dalle persone obese, possono contribuire all’aumento di peso, poiché tendono a ridurre il metabolismo basale; inoltre, favoriscono uno stato di sedazione con riduzione dell’attività fisica, oltre a stimolare il consumo di dolci e bevande zuccherate.
Gli anti-istaminici, assunti per la cura degli stati allergici ma anche per il trattamento di stati di inappetenza, possono favorire un aumento del peso perché provocano un aumento del senso di fame con conseguente maggiore assunzione di cibo.
Gli effetti sul peso possono differire anche molto tra le varie classi di farmaci, con punte per i farmaci anti-psicotici. Non è stato stabilito un intervallo di tempo ideale per esaminare i possibili effetti obesogenici dei farmaci. Secondo gli Esperti si può affermare che la maggior parte dei farmaci riportati nella tabella determinerà un incremento ponderale abbastanza precocemente dall’inizio del trattamento, raggiungendo un effetto plateau entro 6-12 mesi, sebbene si sia osservato che in tutti i soggetti sani testati l’incremento ponderale continuava mantenendosi su 1 kg acquisito per ogni anno di trattamento (un aumento che è simile a quello che viene ritenuto fisiologico con l’aumentare dell’età: 0.5- 1 kg/anno).
L’aumento ponderale associato alle terapie croniche più comuni può quindi avere un ruolo anche serio nel contribuire all’aumento della prevalenza dell’obesità. L’incremento ponderale determinato dalla terapia farmacologica cronica può far pendere la bilancia verso un aumento dell’indice di massa corporea tale da classificare la persona nella categoria degli obesi o essere sufficiente ad aumentare il rischio di una patologia associata (co-morbidità): entrambe le condizioni sono ovviamente da evitare e possono condizionare anche fortemente la mancanza di compliance della terapia, già difficile da sostenere per la sua lunga durata. Aumentare di peso è un fattore che può essere fortemente demotivante per alcune persone soprattutto nel lungo termine e con le terapie psicotiche, rendendo più difficile l’adesione alla terapia. Una scarsa compliance può portare in alcuni casi a un peggioramento del quadro clinico e contribuire all’aumento dei costi socio-sanitari di assistenza.
Molti studi hanno evidenziato che esiste una notevole variazione interindividuale nella risposta e nella variabilità del grado di aumento di peso all’interno della singola classe di farmaci, condizionata da molti fattori: profilo individuale, presenza di altre patologie associate, età, differenze di dosaggio, durata del trattamento, dieta, attività fisica etc.
Quando possibile, il medico dovrebbe selezionare una terapia alternativa, soprattutto per le persone predisposte al sovrappeso e all’obesità. In ogni caso deve rendere il suo paziente consapevole di questo possibile aumento ponderale come effetto indesiderato della terapia cronica ed esporgli tutte le possibilità per poterlo gestire al meglio.
Fonti
– Malone M – Medications associated with weight gain. Ann Pharmacother. 2005 Dec;39(12):2046-55
– Leslie WS, Hankey CR, Lean ME – Weight gain as an adverse effect of some commonly prescribed drugs: a systematic review. QJM 2007 Jul;100(7):395-404
– Cheskin LJ et al – Prescription medications: a modifiable contributor to obesity. South Med J 1999 Sep;92(9):898-904