I composti bioattivi sono sostanze comunemente assunte con la dieta giornaliera, ritenute in grado di influenzare positivamente la salute, contribuendo alla prevenzione di differenti malattie, anche se non possono venire considerate dei nutrienti in senso classico. Questi composti, quasi tutti di origine vegetale (fitocomposti, in inglese phytochemicals) possono essere definiti come sostanze in grado di modulare attività biologiche e importanti funzioni fisiologiche.
Tra i più noti composti bioattivi presenti negli alimenti ci sono: carotenoidi, polifenoli e glucosinolati. A questi composti si attribuiscono molteplici effetti: attività antiossidante e antinfiammatoria, modulazione degli enzimi di detossificazione, stimolazione del sistema immunitario, modulazione del metabolismo ormonale, attività antibatterica e antivirale, attività antiproliferativa.
Studi futuri, che si potranno anche avvalere di nuovi approcci sperimentali, quali la nutrigenomica. La metabolomica, la bioinformatica, potranno fornire ulteriori evidenze sulle loro funzioni e i meccanismi d’azione in condizioni fisiologiche e/o patologiche, permettendo anche suggerimenti sui livelli di assunzione di riferimento per le diverse fasce di popolazione, livelli che al momento non è possibile indicare: una dieta equilibrata, varia e ricca di alimenti di origine vegetale come quella mediterranea è la strategia migliore per garantirne un apporto sufficiente in termini di salute e strategie anti-aging.
Le principali fonti alimentari di composti bioattivi per la popolazione italiana sono ortaggi, frutta, legumi e alcune bevande.
Fonte
– SINU – Società Italiana di Nutrizione Umana
– LARN. Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. IV Revisione, SICS Editore, Milano, ottobre 2014