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EXPO 2015 – I consigli dell’ADI per prevenire sovrappeso e obesità

Gli Esperti dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) hanno presentato in anteprima alla stampa i principali consigli di prevenzione di sovrappeso e obesità all’interno di un più ampio “Manifesto delle criticità in nutrizione clinica e preventiva. Le prime 10 sfide italiane”, creato per informare e far riflettere cittadini e opinione pubblica sulle crescenti malattie “da cibo” e le loro conseguenze sulla società intera. Il documento sarà presentato ufficialmente sabato 8 agosto 2015 a Palazzo Italia nell’ambito di Expo 2015.

  
Il “Manifesto delle criticità in Nutrizione Clinica e Preventiva per il quadriennio 2015-2018”, patrocinato da Padiglione Italia di EXPO 2015, è un documento dettagliato, elaborato e sottoscritto da 19 Società Scientifiche, 12 Università, 6 Fondazioni e Centri di Ricerca e 5 Associazioni di cittadini e pazienti. L’ampio network che si è creato denota quanto sia sentita ed attuale la necessità di intervento in nutrizione clinica e preventiva.

 

Quali sono gli obiettivi del Manifesto?

I principali obiettivi che si prefigge il Manifesto sono principalmente tre:

  • Avviare un’ampia riflessione di carattere scientifico, che possa portare all’attenzione di un vasto pubblico tematiche che sono cruciali per l’intera Comunità Internazionale non solo per i sei mesi di durate dell’ Expo 2015.
  • Favorire la riflessione della popolazione italiana, sottoposta a un’eccessiva e costante pressione mediatica su tali argomenti e fonte di crescente confusione ed insicurezza circa i comportamenti da seguire.
  • Fornire uno strumento operativo di riferimento istituzionale per una durata di almeno quattro anni, necessario per una efficace pianificazione degli interventi.

 

Quali sono le prime 10 criticità da affrontare individuate dal Manifesto?

Comprendono aree tematiche molto importanti su cui c’è un grande investimento di risorse:

  1. Sovrappeso-obesità
  2. Diabete mellito tipo 2
  3. Malnutrizione calorico-proteica
  4. Sarcopenia
  5. Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione
  6. Nutrizione artificiale domiciliare
  7. Comportamenti nutrizionali a rischio
  8. Tossinfezioni alimentari
  9. Carenze nutrizionali

«E’ piuttosto scontato che in Italia la predisposizione di documenti risulti il più delle volte inutile, ma non si può prescindere dal farlo se si tenta la condivisione di contenuti. Il superamento collegiale di diffidenze e particolarismi è l’unico strumento per creare la giusta pressione socio-culturale al cambiamento – Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica e promotore del Manifesto – “E’ incomprensibile l’assenza di un adeguato investimento strategico in nutrizione clinica e preventiva nell’ambito della politica sanitaria nazionale” – dichiara il Prof Lucio Lucchin, Past President ADI – “Se nutrire l’individuo è lo scopo principale del cibo, dovrebbero essere chiaramente definite e pubblicizzate le priorità/emergenze nutrizionali da affrontare su scala nazionale per poter rendere efficaci i modelli d’intervento sia di tipo preventivo, terapeutico e di pianificazione agro-alimentare per le popolazioni».

 

Come sono state valutate le suddette criticità?

Le criticità affrontate e le relative proposte di intervento sono state valutate sulla base di criteri quantitativi assoluti: (A) prevalenza numerica, (B) conseguenze per la salute e (C) costi sanitari. La multidisciplinarità e la condivisione messa in campo dagli esperti e dai tecnici di settore ha permesso poi di proporre delle soluzioni a costo zero e sostenibili, obiettive e trasparenti nei confronti dell’opinione pubblica e dei policy maker, così da rendere possibile e ottimale la distribuzione delle risorse necessarie per contrastarle.

«Continuare a rimandare la pianificazione strutturale e organizzativa di queste problematiche – dichiara Lucchin – potrebbe rivelarsi nel giro di pochi decenni un effetto boomerang per la società italiana. Ecco perché nel Manifesto abbiamo fatto una miscellanea di proposte sostenibili di intervento dal punto di vista dell’informazione, della comunicazione, dell’educazione, del welfare, della cultura e dell’eco-sostenibilità».

 

Quali sono le proposte di intervento più urgenti?

Innanzitutto (1) l’inserimento della nutrizione clinica nei piani formativi del medico, in secondo luogo (2) risolvere la confusione di ruoli e competenze tra le tante – troppe – figure professionali che offrono prestazioni in ambito nutrizionale; (3) migliorare l’insufficiente integrazione ambiente – salute; (4) migliorare l’organizzazione strutturale pubblica in nutrizione clinica e preventiva, (5) rendere l’educazione alimentare vincolante nei piani formativi scolastici; (6) creare una task force di specialisti del settore che contrasti l’emissione di messaggi scorretti e fuorvianti sui media.

“Nel documento non ci si è limitati ad elencare problemi” ha affermato il prof Enzo Grossi, advisor scientifico di Padiglione Italia “ma abbiamo elaborato una serie di proposte di intervento sostenibili grazie al coordinamento straordinario tra medici, scienziati, associazioni e accademici, messo in campo per la prima volta in Italia».

 

Quali sono i principali consigli dettagli dagli Esperti per la prevenzione di sovrappeso e obesità?

La percezione distorta che spesso le persone hanno del proprio stato ponderale (o quello dei propri figli) e pressioni socio-culturali che lo facilitano, impongono la necessità di favorirne la consapevolezza come fattore chiave per motivare le persone a modificare il proprio stile di vita quando non adeguato. Ecco una sintesi delle principali regole per prevenire sovrappeso e obesità.

  • Tenere sotto controllo regolarmente il peso corporeo
  • Calcolare il proprio indice di massa corporea (BMI)
  • Controllare la circonferenza vita a livello dell’ombelico: per una donna deve misurare al massimo 80 cm, per gli uomini al massimo 94.
  • Consultare un medico in caso di valori alti: per la donna, una circonferenza vita che superi gli 88 cm; per l’uomo una circonferenza vita più elevata di 102 cm. In questi casi aumenta il rischio cardiovascolare, di diabete di tipo 2 e di tumori.
  • Variare il più possibile l’alimentazione, rispettando la tradizione alimentare italiana (dieta mediterranea).
  • Non rischiare con diete fai da te: molto meglio rivolgersi a un nutrizionista o al proprio medico curante.
  • Svolgere regolarmente uno sport o attività fisica: bastano 30 minuti al giorno di camminata a passo veloce o, se si usa un contapassi, 10 mila passi al giorno.

 

 

Fonti

– Manifesto delle criticità in nutrizione clinica e preventiva per il quadriennio 2015-2018. Le prime 10 sfide italiane. Documento definitivo

– Programma della presentazione ufficiale del Manifesto in ambito Expo 2015, prevista per l’8 agosto

 

 

 

 

Vittoria Majocchi

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