Diabesità crescente

L’obesità non porta con sé solo un problema estetico ma rappresenta una grande minaccia per la salute in generale, soprattutto per chi ha il diabete di tipo 2 (DMT2) perché implica la comparsa della sindrome metabolica e di altre complicanze oltre a rendere più difficile il controllo del diabete stesso. E chi non soffre di diabete corre il rischio di sviluppare quello di tipo 2 (responsabile di circa il 90% di tutti i casi di diabete) proprio a causa dell’obesità.

 

Si parla sempre di più di diabete e obesità come delle epidemie del terzo millennio; l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha perfino coniato il termine diabesità proprio per intendere come queste due patologie, “amiche per la pelle”, rappresentino la pandemia dei nostri tempi.

Diabesità

I numeri della diabesità

  • Il 64% degli uomini e il 77% delle donne che soffrono di diabete di tipo 2 (DMT2) presentano un considerevole eccesso di peso corporeo.
  • Il numero di persone soggette a diabete di tipo 2 è cresciuto, a livello globale, da 151 milioni nel 2000 a 221 milioni nel 2010, e ci si aspetta che aumenterà fino a oltre i 300 milioni nel 2025.
  • In Italia secondo i dati ISTAT 2010, è obesa 1 persona su 10 (10,3%) e diabetica 1 su 20 (4.9%).
    Secondo i dati degli Annali dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD), il 41.5% delle persone con
    diabete di tipo 2 è anche obesa (Indice di Massa CorporeaIMC) superiore a 30) e, in particolare, il 14% è gravemente obesa (IMC > 35).
  • In pratica sono obesi 6 milioni di italiani e 3 milioni hanno il diabete di tipo 2.
    Circa 1.2 milioni di persone sono diabesiche ovvero associano entrambe le patologie, di questi circa 400.000 sono “diabesi gravi” potenzialmente candidabili a un intervento di chirurgia bariatrica che – ricordiamolo – non è adatta in tutti i casi.

 

L’impatto sulla qualità di vita e…

Il diabete di tipo 2 (DMT2) è una patologia cronica che impatta severamente sulla salute e sulla qualità di vita delle persone che ne soffrono, arrivando a provocare un’aspettativa di vita considerevolmente inferiore rispetto a un soggetto sano. Negli USA il DMT2 è la settima causa di morte (72.500 decessi nel 2006) e può avere numerose complicanze.
Il controllo della patologia richiede importanti cambiamenti dello stile di vita e un regime alimentare rigoroso.

 

… sulla spesa socio-sanitaria

Oltre ad avere un impatto importante sulle vite dei pazienti che ne soffrono, il diabete di tipo 2 è un’epidemia globale che impatta anche economicamente sul sistema sanitario. Negli USA, nel 2006 i costi diretti per il trattamento del diabete sono stati di 116 miliardi di dollari (5,2% della spesa sanitaria totale), il che significa che un paziente diabetico costa più del doppio rispetto a un paziente sano. A questi vanno aggiunti i costi indiretti legati al diabete, come perdita del lavoro e maggiore tasso di mortalità, stimati in ulteriori 58 miliardi di dollari.

 

Che cosa si può fare per combattere l’obesità e di conseguenza diminuire i casi di diabete?

La prima cosa da comprendere è che, per curare il diabete e prevenire le complicanze, dimagrire è fondamentale: è una misura che si è rivelata anche più importante dei farmaci per il controllo della glicemia che hanno come scopo principale quello di mantenere il livello di glucosio nel sangue (glicemia) entro una certa soglia limite. I principali farmaci orali per il diabete di tipo 2 ricadono in 3 categorie:

  1. farmaci che aumentano la sensibilità delle cellule all’insulina (metformina)
  2. farmaci che aumentano la secrezione di insulina a livello pancreatico
  3. farmaci che riducono l’assorbimento di glucosio nel tratto gastro-intestinale.

Nei casi estremi, ove l’intervento farmacologico e sullo stile di vita si è rilevato un insuccesso, si può valutare di intervenire chirurgicamente con la chirurgia metabolica che si sta dimostrando sempre più efficace anche in questa tipologia di pazienti.

 

Il rischio di chi è obeso dipende anche dall’età della malattia

L’associazione diabete-obesità deve preoccupare principalmente perché di diabesità di può morire” ha sottolineato Antonio Pontiroli, direttore Cattedra di Medicina Interna all’Università degli Studi di Milano e Medicina II, Azienda Ospedaliera Polo Universitario San Paolo nel corso dell’ 11° Congresso Nazionale Diabete-Obesità. Il rischio di morte raddoppia ogni 5 punti di crescita dell’Indice di Massa Corporea ciò significa che:

  • un diabetico sovrappeso raddoppia il proprio rischio di morire entro 10 anni rispetto a un diabetico di peso normale
  • per un diabetico obeso il rischio quadruplica

Non è però importante solo l’aumento di peso ma anche il trascorrere del tempo in taglia extralarge cioè la durata della malattia.
I risultati di un recente studio australiano, condotto su oltre 5.000 soggetti (28-62 anni) seguiti per 48 anni, hanno evidenziato come il numero di anni di obesità sia direttamente correlato con il rischio di mortalità: duplica se si è obesi per un periodo dai 5 ai 15 anni, triplica oltre i 15 anni. Un motivo in più per comprendere quanto sia davvero importante tenere sotto controllo il peso sin dall’infanzia e dall’adolescenza.

 

Fonte

– 11° Congresso Nazionale Diabete-Obesità, Milano 5 aprile 2012

– Abdullah A et al – The number of years lived with obesity and the risk of all-cause and cause-specific mortality. Int J Epidemiol 2011

 

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