La rivista americana Nature Medicine ha pubblicato un articolo nel quale un team di ricercatori canadesi spiega il modo in cui interventi chirurgici come quelli realizzati con la chirurgia bariatrica possano avere conseguenze su una malattia metabolica come il diabete; altri studi, infatti, avevano recentemente indicato come la chirurgia bariatrica non solo serva a ridurre la massa corporea, ma risolva anche nella maggior parte dei casi (oltre il 75%) il diabete, una delle complicanze più frequenti dell’obesità.
Secondo i ricercatori, esisterebbe un circuito nervoso che collega l’intestino al cervello e quindi al fegato: ai pazienti che sono stati sottoposti all’intervento, il cibo arriva direttamente al secondo tratto dell’intestino tenue, l’intestino digiuno; le sostanze nutrienti attivano così un circuito in seguito al quale il cervello segnala al fegato di ridurre la produzione endogena di glucosio, provocando così un calo della glicemia.
L’importanza di questa scoperta sta nell’aver provato il legame funzionale esistente fra intestino, cervello e fegato, aprendo prospettive a nuove terapie farmacologiche che, senza dover ricorrere all’intervento, possano stimolare questo circuito.
Fonte:
Il Piccolo, 19 giugno 2012
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