Storie e testimonianze

Dal mio lungo percorso, ho imparato a non mollare mai

Mi chiamo Roberta e sono sempre stata una bambina molto attiva, esile e piena di vita. Poi, improvvisamente, con l’arrivo del ciclo mestruale e l’adolescenza, il mio corpo ha cominciato a cambiare. All’inizio stavo bene, perché finalmente quel corpicino esile e minuto iniziava ad avere delle forme ma man mano che passavano gli anni il peso e le forme iniziavano a crearmi non pochi problemi.

 

Un vuoto doloroso in un’età delicata

Durante il periodo che ho preso peso ho avuto un distacco affettivo, da mio padre che ha aperto un’attività commerciale in Belgio. Il legame con mio padre è stato ed è tutt’ora fortissimo… Viviamo in simbiosi e la sua lontananza mi ha fatto soffrire, nonostante sia sempre stato presente, ma io l’ho vissuto come un vero e proprio trauma. Per me mio padre è un grande esempio di uomo che ha sacrificato la sua vita lontano dalla sua famiglia per non farci mancare niente.

 

Il peso continua a salire, condizionando le mie giovani passioni…

Ero una ballerina di danza classica e la mia insegnate ha cominciato a farmi notare che dovevo dimagrire e che i miei piedi sulle scarpette da punta ne stavano risentendo troppo. Inizio la dieta ma nonostante tanti sacrifici e tante rinunce mi è impossibile continuare a danzare perché i miei piedini e la mia schiena ne risentivano tanto, quindi la mia insegnante di danza classica mi indirizzò verso le danze caraibiche dove un corpo formoso andava bene.

 

Entrai in questo mondo felice e sicura che il mio peso questa volta non mi avrebbe dato problemi. E infatti iniziai a praticarlo a livello agonistico vincendo campionati regionali e nazionali. Purtroppo, però il peso continuava a salire e cominciai a dover far fare su misura i vestiti per le gare. Guardavo i video che i miei genitori giravano durante le competizioni e sentivo in sottofondo gente che diceva‘guarda che brava quella cicciona‘ e sentire quelle parole mi ha ferito profondamente tanto da abbandonare in modo definitivo anche questo mondo.

 

… ed esponendomi a fenomeni di bullismo e discriminazione

A scuola i ragazzini commentavano sempre “guarda sta arrivando l’elefante” … “hai il sedere quanto una portaaerei” e spesso venivo esclusa, derisa e lasciata sola. Seguivo sempre diete diverse ma se riuscivo a perdere qualche chilo bastava sgarrare qualche giorno per riprenderne il doppio.

 

Finalmente la svolta, quando incontro il mio grande amore, con la “A” maiuscola!

A 19 anni conosco l’uomo della mia vita, colui che mi ha amato e accettato insieme a tutti i miei chili di troppo. A 21 anni ci sposiamo e poco dopo arriva la mia piccola stella ‘Gaia’ ed è proprio durante il parto che in me scatta una molla… Perché avevo richiesto la parto anelgesia che purtroppo non mi hanno potuto fare perché avevo troppo grasso sulla schiena, e per l’ennesima volta il mio peso era un problema. Era determinata a risolverlo, una volta per tutte!

 

Mi informo sulla chirurgia bariatrica, di cui avevo sentito parlare

Un anno dopo il parto, decido d rivolgermi a un equipe medica per farmi spiegare in cosa consistesse il minibypass gastrico; dopo averci riflettuto bene ho ottenuto e l’ok per l intervento da parte dell’equipe. Entro in sala operatoria con i miei 145 kg.... Avevo tanta paura, ma la voglia di riprendermi in mano la mia vita era più molto più grande!

Purtroppo sembrava troppo bello per essere vero e quando mi risveglio noto che ho problemi a respirare, avevo macchinari attaccati ovunque, una complicanza ai polmoni durante l’intervento ma per il resto è andata bene.

 

Purtroppo, non mi piace vincere facile…

Inizio un mese di dieta liquida, perdo i primi 10 kg però già dal primo mese  dopo l’intervento il dimagrimento atteso rallenta, perdo al massimo 2 kg al mese, decisamente troppo pochi. Riuscivo a mangiare lo stesso piatto di pasta che mangiavo prima dell’intervento e da lì ho capito che forse non mi avevano operata bene.

Incomincio a stare male, mi sento sempre debole, ho una tosse che non mi fa neanche dormire e i medici pensano sia una tosse nervosa e mi imbottiscono di psicofarmaci, ma io non avevo intenzione di prenderli: sentivo che le ragioni del mio malessere erano altre. I mesi passavano e i miei malori aumentavano: mi sottopongo a radiografie, TAC e biopsie per scoprire che alla tenera età di 25 anni il cancro aveva deciso d far parte della mia vita. Un uragano, devastante! Linfoma di Hodgkin è il suo nome e inizio a fare sei mesi di chemioterapia.
Il mondo mi è crollato addosso d’improvviso … avevo paura di non farcela e di lasciare mia figlia senza mamma. Anche in questo caso, spesso i medici hanno dato la colpa al peso, ogni effetto collaterale, ogni dolore era – secondo loro – causato dalla mia obesità.

 

Finito questo calvario, finalmente guarisco, ma…

… e la voglia di avere un altro bimbo era tanta ma a causa del mio peso e della chemio, i dottori non mi davano possibilità di concepimento. E invece contro ogni aspettativa medica, la vita ha il sopravvento e il 4 settembre del 2017 nasce il mio piccolo miracolo ‘Gioele‘.  Mi sentivo realizzata: avevo un marito che mi amava e due bellissimi figli ma ancora una volta a causa del mio peso non riuscivo a giocare con loro, ogni passo era troppo faticoso, le mie giornate iniziavano e finivano sul divano. Mia figlia mi chiedeva “perché stai sempre nel divano, gioca con me” e io ci provavo ma mi stancavo subito. Mi sentivo una fallita, nella mia testa pensavo: “nonostante mi sia operata sono sempre qui sempre su questo maledetto divano….”; la gente mi chiedeva come mai non fossi dimagrita neanche con l’intervento, chissà quanto mangi, mi dicevano!

 

La mia seconda opportunità, verso la rinascita!

Girovagando su internet, trovo vari gruppi di pazienti bariatrici e scopro che è possibile revisionare l’intervento (chirurgia di revisione o redo-surgery) che non era andato bene. E mi rivolgo al chirurgo e all’uomo che mi ha ridato la vita per la seconda volta dopo il cancro, il Dott. Alfio Garrotto, Direttore del Reparto di Chirurgia Generale e di Chirurgia Metabolica dell’Istituto Ortopedico del Mezzogiorno di Italia (IOMI) di Messina. Mi spiega che è possibile operare ma che sarà più difficoltoso rispetto al primo intervento.

A casa avevo tutti contro, avevano paura che qualcosa andasse storto come la prima volta. Ma la voglia di rinascere e riprendere in mano la mia vita era tanta e quindi vado contro tutti e mi sottopongo all’intervento di revisione. Le paure erano raddoppiate rispetto al primo intervento. Entro in sala operatoria con il peso di 122 kg e con la speranza che questa volta vada tutto bene. Ed è proprio così nessuna complicanza, ogni mese il mio corpo si trasformava perdendo peso giorno dopo giorno e a un anno dall’intervento ero già al mio peso forma di 58 kg. Ho seguito rigorosamente tutte le raccomandazioni ricevute: volevo farcela per me e per la mia famiglia!

 

Il desiderio di un corpo armonioso, senza pelle in eccesso

Finalmente trovavo i vestiti in qualsiasi negozio e la gente per strada non mi riconosceva più. Però guardandomi allo specchio, la figura che vedevo non mi apparteneva. Avevo la pelle di una persona anziana, un grembiule sull’addome che mi copriva il pube e decido di rivolgermi a varie strutture che si occupavano di chirurgia plastica ricostruttiva.

 

Non è una scelta facile, ne ho incontrati diversi ma decido di rivolgermi a colui che mi ha ispirato fiducia, il Dott. Dario Palazzolo, chirurgo plastico a Palermo, che mi ha rassicurato dicendomi stai serena iniziamo questo percorso insieme perché sei una grande donna e te lo meriti. Il chirurgo mi dà l’idoneità per tutti gli interventi di chirurgia post-bariatrica ricostruttiva: ben 5 interventi, per l’esattezza! Il primo step è l’addome, proprio la parte del corpo che mi creava più disagio e finalmente dopo l’addominoplastica – anche se il percorso di ricostruttiva è ancora lungo – già riesco ad accettarmi di più. Oggi, il mio addome è perfetto nonostante le smagliature e le cicatrici che porto con orgoglio.

 

Purtroppo, adesso devo stare attenta con l’alimentazione, devo sforzarmi a mangiare un pò di più perché sono passata da un’obesità grave al sottopeso. Il mio peso adesso è di 48 kg e spero che con la tenacia e la grinta che ho avuto in tutti questi anni riuscirò a recuperare qualche chiletto. Oggi sono una donna e una mamma diversa. Riesco a giocare con i miei figli, cammino per strada sicura di me senza nascondermi e mi sento piena di energia. La vita mi ha messo a dura prova tante volte ma adesso, finalmente l’apprezzo e la vivo in pieno. Senza nascondermi, senza la paura di essere additata come un mostro. Da questo mio lungo percorso ho imparato a non mollare mai, ad avere coraggio perché la vita è una, breve e va vissuta pienamente. 

 

Vorrei aggiungere che l’aiuto più grande nei miei tanti momenti di difficoltà è stata la mia famiglia, i miei figli e anche ultimamente un hobby che è nato proprio durante il mio secondo minibypass. Aumentando la mia autostima, ho scoperto di avere molta creatività e manualità e ho iniziato a modellare, dipingere e creare quelli che chiamo i miei ‘figlioletti‘.

 

 

Vittoria Majocchi

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Vittoria Majocchi

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