Che il fumo aumenti il rischio di osteoporosi, provocando danni alle ossa era già noto da decenni ma ora, uno studio statunitense pubblicato sul Journal of Proteome Research, la rivista dell’American Chemical Society, ha rivelato che fra i fumatori si riscontra un’elevata quantità di due proteine che favoriscono la produzione di osteoclasti, cellule il cui compito, nel normale processo di rigenerazione del tessuto osseo, è di riassorbire l’osso ma che nei fumatori sono presenti in quantità elevate, tanto da provocare la disgregazione di matrice ossea.
Finora era noto l’effetto negativo del fumo del tabacco sugli osteoblasti: le tossine sviluppate dal fumo provocano infatti un indebolimento della loro attività di produzione del tessuto osseo ma ora, la ricerca americana ha provato che il danno del fumo è doppio, perché aumenta nel sangue il numero delle cellule che danneggiano l’osso e diminuisce il numero di quelle che lo ricostruiscono, indebolendo così la struttura ossea, fino a renderla così fragile da potersi rompere anche a seguito di un trauma leggero.
La ricerca è stata condotta su topi dagli studiosi della Creighton University, di Omaha, nel Nebraska.
Fonte:
Danjun Ma et al – Smoke-Induced Signal Molecules in Bone Marrow Cells from Altered Low-Density Lipoprotein Receptor-Related Protein 5 Mice
J Proteome Res, 2012, 11 (7), pp 3548–3560
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