Conoscere la frequenza cardiaca (battiti per minuto) che si raggiunge quando si pratica un’attività aerobica è un po’ come saper cucinare.
Conoscere a quale temperatura deve essere il forno per ottenere la cottura migliore è importante quanto conoscere la frequenza cardiaca in corrispondenza della quale cuore e polmoni sono più efficienti.
Qualunque sia il vostro obiettivo (dimagrire, correre una maratona o migliorare le prestazioni in uno sport) per realizzarlo con successo è importante sapere entro quali limiti lavorare ovvero la vostra zona aerobica ottimale.
Potrete così controllare la risposta del vostro fisico ai diversi livelli di sforzo e ottimizzare l’efficacia delle sessioni di allenamento. Affinché il cuore e i polmoni lavorino con la massima efficienza e l’organismo bruci i grassi bisogna lavorare secondo alcuni esperti fra il 65% e l’85% della frequenza cardiaca massima (MHR, Maximum Heart Rate).
Per monitorare la frequenza cardiaca sotto sforzo usate un cardiofrequenzimetro o fatelo manualmente.
Se si usa un cardiofrequenzimetro è bene sapere che la misurazione della frequenza cardiaca non ha alcun effetto nel prevenire eventuali difficoltà cardiache. Inoltre, secondo quanto riferisce Umberto Veronesi nel suo “Il libro della salute” non è vero che se si tiene alta la frequenza cardiaca si perde più peso durante l’esercizio fisico.
Con il tempo, tra l’altro, scrive Veronesi: “… ognuno può imparare a sentire il proprio corpo e a individuare per tempo, anche senza l’aiuto di un apparecchio che conti i battici, se si sta esagerando con l’intensità dell’esercizio.”
Quando avrete imparato a riconoscere le reazioni del vostro corpo allo sforzo fisico, potrete anche utilizzare la scala dello sforzo percepito.