L’eccessivo sudore dei piedi (iperidrosi plantare) è un disturbo molto diffuso. Può essere primario (iperidrosi primaria) oppure secondario (iperidrosi secondaria) ovvero causato da un altro disturbo (ansia, ipoglicemia, disturbi della tiroide, danni ai nervi, menopausa, effetti secondari di terapie farmacologiche, lavori pesanti). L’iperidrosi plantare primaria colpisce di più l’ascella ma può manifestarsi anche ai piedi, può essere ereditaria, è in genere simmetrica (colpisce entrambi i piedi), spesso si manifesta già nell’infanzia o nell’adolescenza, si riduce notevolmente di notte. L’iperidrosi plantare secondaria è una forma più generalizzata che colpisce più aree del corpo rispetto ai soli piedi, si avverte anche di notte, e va affrontata appena possibile proprio perché può essere un segnale di un altro disturbo più importante.
La bromidrosi plantare (cattivo odore dei piedi) è spesso associata all’iperidrosi, ma un eccesso di sudore non sempre è causa di un odore sgradevole. Il cattivo odore è favorito oltre che dall’ipersudorazione della pianta dei piedi (iperidrosi plantare) anche da alcuni fenomeni convergenti dovuti alla particolare localizzazione:
A cosa è dovuto il cattivo odore?
Il tipico “odore di taleggio” percepito dopo una stressante giornata di lavoro deriva soprattutto dalla formazione di ammine e acidi grassi a corta catena prodotti dai batteri locali a partire da cheratina, sudore e lipidi cutanei. L’intensità della sudorazione non è costante, ma varia nell’arco della giornata, con livelli minimi durante le ore notturne, per raggiungere picchi durante il giorno.
Alcune circostanze, come esposizione a calore, attività fisiche e sportive, situazioni di stress psichico e psicofisico intenso e prolungato, forti tensioni, ansie e paure, alimentano la puzza di piedi che diventa più forte e pregnante per l’aumento della quantità di sudore prodotto. Anche il consumo di alcuni alimenti (alcolici/superalcolici, sostanze nervine o aglio) o l’assunzione di alcuni farmaci (per es. alcuni antibiotici), certe malattie (per es: ipertiroidismo) possono influire sull’odore dei piedi. Il ristagno del sudore provoca macerazione, arrossamenti, bruciore, prurito e fragilità cutanee che favoriscono lo sviluppo di infezioni micotiche.
Dai deodoranti specifici alla chirurgia: i possibili trattamenti
IPERIDROSI PLANTARE
Per il trattamento dell’iperidrosi plantare vengono consigliati deodoranti antitraspiranti specifici a base di cloruro di alluminio (20-25%), bagni ionoforetici come per l’iperidrosi del palmo delle mani. Nei casi più gravi che non rispondono ai trattamenti precedenti si ricorre all’intervento chirurgico (simpatectomia lombare) per asportare le terminazioni nervose simpatiche responsabili dell’iperstimolazione ghiandolare. Nell’iperidrosi plantare non è consigliato l’uso della tossina botulinica, utilizzata invece nell’iperidrosi palmare.
BROMIDROSI PLANTARE
In presenza di bromidrosi plantare, occorre innanzitutto curare con regolarità l’igiene dei piedi (vedi sotto), eliminando calli e zone di ispessimento cutaneo (ipercheratosi).
I piedi vanno lavati con detergenti disinfettanti (il medico indicherà un nome di riferimento); dopo il lavaggio in genere è consigliabile applicare una soluzione alcolica disinfettante e riumidificante. Possono essere utili – sulla base del consiglio ricevuto dal medico – anche antisettici in crema. Eventuali infezioni fungine (micosi o infezioni micotiche) vengono trattate con creme antimicotiche che vanno prescritte dal medico. Spesso viene anche consigliato l’utilizzo di amido ad azione antifungina/disinfettante, indicato soprattutto per gli sportivi e per le persone che sono soggette a piede d’atleta. Anche il talco può essere un rimedio valido contro il cattivo odore dei piedi, in quanto assorbe in modo efficace il sudore in eccesso.
Anche scarpe e calze andranno disinfettate con cura e regolarmente utilizzando uno specifico antisettico spray (chiedere al medico o al farmacista).
Ecco qualche consiglio utile per l’igiene quotidiana dei piedi
Che cosa evitare a tavola
Fonti
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