A Magenta/Abbiategrasso, il PDTA del paziente con obesità

Il Centro di Chirurgia dell’Obesità del Presidio Ospedaliero di Magenta Abbiategrasso

Intervento del Dr. Giuliano Sarro, Direttore U.O.C. – Chirurgia Generale, Magenta – Abbiategrasso – ASST Ovest Milano 

Il Centro di Chirurgia dell’Obesità (chirurgia bariatrica) del Presidio Ospedaliero di Magenta-Abbiategrasso nell’ambito dell’ASST Ovest Milano è un Centro di Eccellenza della SICOB, la Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle malattie metaboliche. È attivo in entrambi i Presidi sin dal 1995: ben 23 anni di esperienza, che hanno visto affinarsi una notevole competenza sia quantitativa che qualitativa delle prestazioni, oltre che tecnologica.

Perché la nascita di un Centro di Chirurgia dell’Obesità nel territorio?

La nascita del Centro di Chirurgia Bariatrica di Magenta-Abbiategrasso è dettata dal costante aumento dell’obesità. Come sapete l’obesità è una malattia cronica a cui si associano spesso una serie di co-morbidità che possono determinare non solo un accorciamento della vita del paziente ma un peggioramento della qualità di vita. Se si pensa che circa il 10% della popolazione italiana ha un quadro di obesità, si capisce immediatamente l’entità del problema, sotto tutti i punti di vista

Quali sono le principali patologie associate all’obesità

Le comorbidità dell’eccesso di peso sono rappresentate da problemi a livello metabolico, tra cui sicuramente il diabete mellito di tipo 2 gioca un ruolo fondamentale; altre sono l’ipertensione arteriosa, alterazioni a livello osteo-articolare, patologie cardio-vascolari, difficoltà respiratorie e apnee notturne.

L’obesità e le sue comorbidità rappresentano un problema socio-sanitario crescente e molto rilevante. Se aggiungiamo che il paziente con obesità ha anche un maggior rischio di tumori, con un aumento di circa il 10% in più di incidenza rispetto alla popolazione normopeso, questo dato ci fa ancora di più capire la reale entità del problema dell’eccesso di peso e delle sue conseguenze e quanto sia urgente una sua risoluzione.

 

Il percorso diagnostico-terapeutico assistenziale (PDTA) del paziente obeso

Nel nostro territorio, esistono diverse altre strutture che si occupano di chirurgia dell’obesità. La nostra particolarità è che siamo un’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale (ASST Ovest Milano) quindi un Ospedale completamente pubblico, con il vantaggio di una struttura multidisciplinare.

Il paziente con obesità, di solito arriva al primo accesso  all’Ambulatorio della Chirurgia dell’Obesità. Si tratta di ambulatori settimanali dedicati solo alle prime visite: due sono attivi a Magenta e uno ad Abbiategrasso, a cui sono associati due Ambulatori di controllo più una serie di Ambulatori che vengono utilizzati per il team multidisciplinare che segue ciascun paziente candidato all’intervento di chirurgia bariatrica, sia per la fase preoperatoria – quindi per la presa in carico del paziente – sia poi per il follow-up postoperatorio, fase particolarmente importante per mantenere a lungo nel tempo la riduzione di peso ottenuta con l’intervento.

Il primo accesso avviene tramite un’impegnativa del proprio medico curante di medicina generale come “Visita per l’ambulatorio di Chirurgia dell’Obesità”.

Il primo a vedere il paziente quindi è il chirurgo che dopo avere informato il paziente di tutti i possibili interventi e di tutte le eventuali fasi del percorso lo indirizza al team multidisciplinare. Non tutti i pazienti sono candidabili ad un percorso chirurgico e in questo caso vengono indirizzati agli Specialisti più idonei per avviare un percorso di tipo nutrizionale-comportamentale, sempre nell’ambito della stessa struttura.

Com’è costituito il team multidisciplinare che segue il paziente obeso?

I membri del team multidisciplinare sono presenti costantemente e sono rappresentati, oltre che dal chirurgo e dall’anestesista da: due nutrizionisti, due psicologi a cui si associano, sulla base delle singole esigenze individuali tutti gli esperti che devono valutare il paziente. Quindi il gastroenterologo, l’endoscopista, l’endocrinologo, il diabetologo, il cardiologo, il radiologo.

Tra i principali compiti del team multidisciplinari vi sono:

  • valutare stato di salute, l’eventuale presenza e il grado delle malattie associate all’obesità, le abitudini alimentari e lo stile di vita del paziente;
  • valutare l’indicazione a un eventuale intervento chirurgico e la motivazione che spinge il paziente a farlo
  • valutare la piena disponibilità ad affrontare un nuovo stile di vita e a mantenerlo
  • monitorare lo stato di salute, la perdita di peso e la dieta, dopo l’eventuale intervento chirurgico, tramite visite periodiche.

Una volta completato il percorso di accertamento da parte dei team, il paziente viene rivalutato dal chirurgo e in accordo con il paziente si decide qual è la strada migliore, sia chirurgica sia non chirurgica. Nell’ambito della chirurgica, si decide quale intervento è il più indicato per quel determinato paziente. Va sempre tenuto presente che quello che è più importante è costruire una tailor-surgery ovvero una chirurgia su misura sul singolo paziente.

Il Centro Unico di Prenotazione (CUP) e gli esami preoperatori

Il paziente candidato all’intervento bariatrico viene a questo punto inviato al Centro Unico di Prenotazione (CUP) dove – sempre a carico totale del Sistema Sanitario Nazionale, con una degenza di una mezza giornata, il paziente viene sottoposto a tutti quelli che sono gli esami preoperatori necessari e alla valutazione del rischio. Terminata anche questa fase, viene messo in lista e programmato l’intervento chirurgico.

L’intervento di chirurgia bariatrica

Il ricovero, salvo situazioni molto particolari, avviene il mattino stesso dell’intervento e la dimissione – a seconda della tipologia dell’operazione e in assenza di complicanze – si verifica di solito alla terza, massimo quarta giornata di degenza ospedaliera.

Prima della dimissione, il paziente viene affiancato dal nutrizionista che comincia a supportarlo e a ricordargli quali dovranno essere i suoi nuovi comportamenti alimentari (“fase di svezzamento”) e i vari controlli che dovrà seguire. In caso, il paziente debba seguire anche un follow up psicologico, verrà inserito in un gruppo di auto-aiuto.

Follow-up: l’importanza dei controlli

L’iter valido per tutti, per il follow-up, comprende: un controllo a un mese, a tre mesi, a sei mesi, a nove mesi per il primo anno. Dal secondo anno in poi, ogni sei mesi e poi almeno una volta all’anno. Durante questi controlli, il paziente troverà sempre presente, il chirurgo, il nutrizionista e lo psicologo. In caso di situazioni particolari, il paziente verrà inviato ad eseguire altri accertamenti come l’endoscopia etc a seconda dei casi e della tipologia dell’intervento che il paziente ha subito.

Il follow-up è l’arma fondamentale per ottenere un risultato. Altrimenti, qualunque intervento venga fatto, per i primi due anni dà risultati ma se poi il paziente non collabora e quindi non viene seguito in un follow-up stretto, va incontro a un fallimento di tutti gli sforzi fatti che comporta un re-intervento chirurgico. Non è solo un problema di ripresa del peso, talvolta anche con gli interessi, ma è una ricomparsa delle comorbidità e quindi un aggravamento delle condizioni generali e della qualità di vita del paziente che rimane sempre per noi al centro di ogni nostro trattamento.

L’intervento è L’INIZIO DI UN PERCORSO CHE DURA PER TUTTA LA VITA, non è una bacchetta magica che risolve il problema.

 

 

Vittoria Majocchi

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Vittoria Majocchi

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