A cura del dr. Andrea Reho, Istituto Clinico Sant’Ambrogio, Milano
Quando mi sono apprestato a preparare questa presentazione ho considerato un presupposto essenziale: l’aspettativa del paziente è di importanza critica in chirurgia plastica. Il successo di un intervento, o il suo insuccesso, è determinato dalla misura in cui l’aspettativa del paziente è tradotta, o meno, in un effettivo risultato chirurgico.
Ma ho anche avvertito la necessità di definire il concetto di aspettativa in chirurgia plastica postbariatrica.
Il fatto che il tema delle aspettative sia un argomento importante, lo dicono chiaramente anche i risultati del test a cui hanno risposto i partecipanti del seminario interattivo “Prima e dopo in chirurgia bariatrica” che si è svolto all’Istituto Clinico Sant’Ambrogio il 26 settembre 2015.
Come evidenziato dalla slide sotto il 73% dei pazienti sostiene che le aspettative sia argomento molto importante, il più importante dopo la definizione del tipo di intervento da eseguire (che totalizza poco di più, il 79%).
Sebbene sia ritenuto così importante, è l’argomento di cui si parla meno, tenendo conto che circa il 20 per cento dei pazienti ritiene di aver discusso molto poco o niente delle sue aspettative con il proprio medico (vedi slide successiva).
Alla ricerca di una definizione, che non fosse soltanto quella mia, ho attinto a fonti autorevoli e di riferimento oggettivo nel nostro campo. E cosi, la mia ricerca ha preso avvio da una frase, letta in un moderno manuale di chirurgia plastica post-bariatrica statunitense, proprio in un capitolo dedicato alla valutazione preoperatoria (e psicologica) dei pazienti in chirurgia plastica post-bariatrica. La frase è la seguente:
“Molti pazienti hanno aspettative irrealistiche. Spesso non comprendono che la chirurgia plastica post-bariatrica lascia lunghe e visibili cicatrici, irregolarità cutanee e residue deformità della figura corporea.”
La mia ricerca è proseguita sul sito della SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica). Su questo sito non esiste una sezione dedicata alla chirurgia plastica post-bariatrica. Cliccando sulla voce Chirurgia Estetica, ancora prima di inoltrarsi nella lettura delle informazioni relative agli interventi di chirurgia estetica, un avviso:
INFORMAZIONI GENERALI SULLA CHIRURGIA PLASTICA ESTETICA
Sul sito della società americana di chirurgia plastica (ASPS, American Society of Plastic Surgery), nel quale da anni c’è una sezione dedicata alla chirurgia plastica post-bariatrica (CPPB), in un capitoletto intitolato: candidati alla chirurgia del rimodellamento corporeo, ho trovato una frase signficativa la cui traduzione suona più o meno così “individui con prospettive positive e obiettivi realistici” Un taglio decisamente più rassicurante! Se non fosse, però, che in un altro capitolo, in un’area riservata ai medici, dal titolo ‘i vostri pazienti hanno obiettivi realistici? si inviti ad un’attenta e rigida selezione dei pazienti idonei.
In un altro sito, quello della Società Americana di Chirurgia Estetica (ASAPS, American Society for Aesthetic Plastic Surgery), sorella alla precedente, (anche qui un’ampia sezione dedicata alla CPPB), un avviso: “…la chirurgia potrebbe non incontrare (soddisfare) le tue aspettative…” e ancora “…avrai cicatrici permanenti.”
In un altro paragrafo, si legge ancora:
“La chirurgia plastica post-bariatrica richiede pazienza e perseveranza.
La chirurgia consente di ottenere marcati miglioramenti della figura corporea ma è impossibile riportare la pelle e il corpo a come sarebbero stati senza l’aumento di peso o come erano a 20 anni.
Persino dopo la chirurgia, la pelle continua a perdere tono come effetto del processo di invecchiamento.”
Continuando la ricerca, in un articolo scientifico “Body contouring in surgery in a massive weight loss patient: An overview” ho trovato queste precisazioni: “La chirurgia potrà migliorare i contorni corporei, ma non sarà in grado di produrre un corpo perfetto.
Nel periodo postoperatorio si potrà osservare un progressivo rilassamento cutaneo, che potrà determinare migrazione delle cicatrici e un certo grado di perdita dei contorni e del risultato chirurgico. In chirurgia plastica post-bariatrica è frequentemente necessario ricorrere a successive revisioni chirurgiche.”
CONCLUSIONI
Cercando di ricomporre questo scenario in uno schema unitario che definisca quali sia la prospettiva corretta nei confronti della chirurgia plastica post-bariatrica:
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